La prima Commissione consiliare (Affari Istituzionali), presieduta dal consigliere Fanelli (Lega), si è riunita nel pomeriggio presso l’Aula del Parlamentino lucano.
L’organismo consiliare, dopo l’audizione della dirigente dell’Ufficio compatibilità ambientale della Regione, Maria Carmela Bruno, e della funzionaria, Maria Felicia Marino, ha preso atto dell’Atto Amministrativo n.20/2024: “Art. 76, comma 4, Statuto regionale. Artt. 27 e 29 L.R. n. 4/2015. Ex concessione di coltivazione idrocarburi liquidi e gassosi denominata ‘Cugno le Macine’ – Ripristino territoriale tratti metanodotto interferenti con progetti società Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. – Trasmissione rapporto istruttorio sull’istanza”.
L’atto reca “L’intesa resa ai sensi dell’art. 3, comma 2, lettera c) dell’Accordo 24 aprile 2001 sancito in sede di Conferenza Permanente Stato – Regioni sull’istanza di ‘Ripristino territoriale di alcuni tratti di metanodotto interferenti con i progetti della società Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. riguardanti la velocizzazione della tratta ferroviaria ‘Grassano – Bernalda’ e la realizzazione della nuova tratta ferroviaria ‘Ferrandina – Matera la Martella’. Con l’intesa si ritiene altresì di far obbligo alla società Eni S.p.A. di osservare le seguenti prescrizioni: 1. munirsi prima dell’inizio dei lavori di tutte le autorizzazioni e pareri spettanti ad altri Enti e/o Uffici comunque interessati ai lavori di che trattasi; 2. effettuate, nei tratti di condotte interessati dal progetto di rimozione, le indagini per verificare lo stato di qualità di suolo, sottosuolo e acque sotterranee e nelle aree in cui le indagini ambientali evidenziano un potenziale stato di contaminazione dovrà essere avviato il procedimento ai sensi dell’Art. 242-ter del Titolo V, della Parte IV del D.Lgs 152/2006 (e s.m.i.); l’esito delle indagini e la conferma dell’idoneità delle matrici ambientali interessate, dovranno essere certificate e trasmette alle autorità competenti; 3. attrezzare le aree di cantiere con idonee opere provvisorie per garantire il deflusso naturale delle acque piovane; 4. trasmettere all’ufficio Compatibilità Ambientale della direzione generale dell’Ambiente, del territorio e dell’energia della Regione Basilicata la comunicazione relativa alle date di inizio e ultimazione dei lavori e di ogni eventuale modifica progettuale”.
Sono interventi alla discussione i consiglieri Bochicchio e Chiorazzo.
Successivamente, la Commissione ha preso in esame la proposta di legge, di iniziativa del consigliere Pittella (Azione), che modifica la “Legge Regionale n. 23 del 19 settembre 2018 istituzione del fondo unico autonomie locali (FUAL)”. Sul tema, su delega del presidente Pittella, è stato audito l’avvocato Emanuele Desina dell’Ufficio di segreteria dell’ufficio di Presidenza che ha spiegato la ratio della norma tesa a garantire anche all’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), oltre che al Consiglio delle Autonomie Locali, all’UPI e all’ANCI, l’interlocuzione con la Giunta regionale per la ripartizione delle risorse del Fondo Unico Autonomie Locali.
“La proposta di modifica – si legge nella relazione illustrativa della pdl – nasce dall’esigenza di garantire anche all’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (U.N.C.E.M.) la giusta interlocuzione e presenza regionale, laddove, la riforma del Titolo V della Costituzione e dell’attuazione del federalismo fiscale e istituzionale si articolano e si organizzano su base regionale. Con il riconoscimento dell’UNCEM nella previsione normativa regionale che istituisce il F.U.A.L., si risponde alla logica di dar maggiore impulso a tutte le realtà presenti sul territorio regionale, così da garantire una maggiore partecipazione delle entità locali alla vita istituzionale regionale e da riconoscere il corretto impulso all’attuazione dell’ultimo comma dell’articolo 44 della Costituzione, anche sulla scorta delle diverse tematiche, statutariamente previste, che lo stesso UNCEM persegue”.
Dopo gli interventi dei consiglieri Galella, Morea e Lacorazza, il presidente Fanelli ha disposto, su richiesta del consigliere Lacorazza, di votare la proposta di legge in una prossima seduta per consentire ulteriori approfondimenti sul tema.
All’attenzione della prima Commissione anche l’atto amministrativo n. 16/2024: “Emendamento al Regolamento interno del Consiglio regionale”, a firma dei consiglieri Tataranno, Napoli Polese, Marrese, Verri e Pittella. Provvedimento per il quale, dopo l’illustrazione da parte del consigliere Polese, vi è stata una presa d’atto da parte della Commissione. “Le proposte di modifica al regolamento di iniziativa di singoli Consiglieri – è stato spiegato dal funzionario Costantino Pugliese – sono esaminate dalla Giunta per il regolamento che le trasmette all’aula unitamente al proprio parere sulle proposte stesse”.
“A seguito della recente approvazione del nuovo Regolamento interno del Consiglio regionale approvato in data 13 febbraio 2024, con deliberazione consiliare n. 665 – si legge nella relazione illustrativa – si rende necessario, in gran parte in conseguenza di meri refusi, proporre il presente emendamento al fine di procedere alla correzione degli stessi. In particolare, con i commi 1, 2, 4 e 5 del presente emendamento si è voluto allineare alla disposizione statutaria, di cui all’articolo 30 comma 3, il Regolamento che attribuiva le funzioni di vigilanza ad una Commissione (la Prima) non presieduta, solitamente, da un Consigliere di opposizione, nonché per meglio declinare le competenze proprie della Commissione consiliare permanente a cui è affidata la funzione di vigilanza e di controllo, ossia alla Seconda Commissione consiliare. Le competenze esplicitate al proposto comma 1, tra l’altro, erano così definite già nell’Allegato A del non più vigente Regolamento interno del Consiglio regionale. Con il comma 3 del presente emendamento si è ritenuto opportuno riproporre una disposizione contenuta nel precedente Regolamento interno del Consiglio regionale in base alla quale qualora un consigliere, Presidente del Consiglio o Presidente della Giunta, appartenga ad un monogruppo, lo stesso viene computato come presente ai fini del numero legale per la validità della seduta della Commissione, mentre non è calcolato ai fini del calcolo dei voti espressi”.
Il presidente dell’organismo consiliare Fanelli, poi, su richiesta della consigliera Araneo ha disposto il rinvio a una prossima seduta dell’esame della proposta di legge n.11/2024 recante “Ulteriori modificazioni alla legge regionale 29 ottobre 2002, n. 38 (Testo unico in materia di indennità di carica, di funzione, di rimborso spese, di missione, di fine mandato e di assegno vitalizio spettanti ai Consiglieri regionali della Regione Basilicata) e alla legge regionale 2 febbraio 1998, n. 8 (Nuova disciplina delle strutture di assistenza agli organi di direzione politica ed ai gruppi consiliari della regione Basilicata) ”, a firma dei consiglieri Verri, Araneo, Chiorazzo, Vizziello, Lacorazza, Cifarelli, Marrese, Bochicchio. “La richiesta – ha precisato Araneo – nasce dall’esigenza di trattare l’argomento alla presenza di tutti i firmatari, alcuni dei quali oggi assenti in quanto impegnati in altre attività istituzionali”.
Hanno partecipato ai lavori della prima Commissione, oltre al presidente Fanelli (Lega Basilicata), Araneo (M5s), Galella (FdI), Bochicchio (Avs-Psi-LBp), Chiorazzo (Bcc), Lacorazza (Pd), Morea (Azione), Polese (Ol).
Ott 09