Gli organismi, riuniti congiuntamente, hanno approvato alla unanimità l’atto relativo ai criteri di riparto della dotazione finanziaria 2022 del Fondo unico per le Autonomie locali (Fual). Audito il Presidente Anci Bernardo
La prima e seconda commissione consiliare, riunite congiuntamente, presiedute rispettivamente da Braia e Cariello hanno approvato alla unanimità l’atto amministrativo L.R. n.23/2018 – “Istituzione del Fondo Unico per le Autonomie Locali (FUAL). Criteri di riparto della dotazione finanziaria annualità 2022. Prenotazione impegno”. Sull’atto è stato audito il Presidente dell’ANCI, Andrea Bernardo
Destinatari del Fondo sono i Comuni che hanno una popolazione al di sotto dei 3.000 abitanti, i Comuni che hanno una popolazione al di sopra dei 3.000 abitanti, le Città capoluogo di Provincia, i Comuni in stato di predissesto, i Comuni in stato di dissesto finanziario, le Unioni o Fusioni dei Comuni, le Province ed è previsto un Fondo per contributi straordinari. La Giunta regionale, con propria deliberazione, d’intesa con il Consiglio delle Autonomie Locali, l’UPI e l’ANCI provvede al riparto delle risorse e fissa i criteri di riparto del fondo FUAL. Per l’annualità 2022 il Fondo ha una dotazione finanziaria pari a 12 milioni di Euro.
Il Presidente ANCI Bernardo nel dirsi soddisfatto per l’aumento del fondo rispetto allo scorso anno ha lamentato “la carenza di personale all’Ufficio autonomie locali, motivo per il quale il Fual del 2021, impegnato al 30 dicembre con determina, non ha ancora visto la pubblicazione del bando relativo. L’auspicio è che le somme previste per il 2022 vengano subito impegnate”.
“Il cospicuo incremento finanziario del FUAL come previsto dal Consiglio regionale nel bilancio di
previsione – ha detto – va nel senso delle pregresse richieste di UPI ed ANCI. La somma di 12 milioni di euro si aggiunge all’altra somma di 3milioni di euro in favore dei Comuni in dissesto o riequilibrio finanziario, come prevista dall’articolo 20 della legge di bilancio n. 9/2022 (cui si aggiungono le risorse stanziate in favore del Comune di Potenza)”.
Bernardo ha ricordato che nella riunione della Conferenza Permanente delle Autonomie aveva chiesto, dunque, “che la somma di 12 milioni di euro venisse suddivisa equamente tra Province e Comuni, stante le esigenze dei Comuni e le richieste finanziarie già formulate in sede di audizione alle commissioni consiliari preposte ed inviate al Presidente Vito Bardi”.
Il Presidente dell’Anci ha apprezzato la decisione della Regione di ripartire le somme su tutti i Fondi, in particolare in favore dei Comuni virtuosi, ma ha evidenziato che “considerata la crisi energetica in atto, con il conseguente ‘caro delle bollette’ e dell’inflazione che si riverberano sui costi di tutti i servizi prestati, pare opportuno incrementare il Fondo in favore dei Comuni sino a 3 mila abitanti (ad oggi 83 Comuni) ed introdurre – per la prima volta – il Fondo per i Comuni con oltre 3 mila abitanti, ovvero gli altri 46 Comuni presenti in Regione, in quanto vanno esclusi i Comuni capoluogo, rilevando che anche tra i 129 Comuni beneficiari la stragrande maggioranza sono virtuosi essendo i Comuni in dissesto e riequilibrio soltanto 12 a cui si aggiungono alcuni Comuni in difficoltà finanziaria”.
Bernardo inoltre ha chiarito che, “preso atto che vi sono risorse specifiche per 3 milioni di euro in favore dei Comuni in dissesto e predissesto in altro capitolo del bilancio regionale 2022, si preferisce allocare una somma in favore dei Comuni che non riescono ad erogare servizi essenziali, in quanto hanno una situazione finanziaria precaria (che potremmo definire di preriequilibrio ), così da provare anche ad evitare situazioni future di predissesto o dissesto”.
Per quanto riguarda il contributo stanziato di 12 milioni di euro, euro 6.500.000 vengono suddivisi tra Amministrazione provinciale di Potenza (euro 3.600.000) e Amministrazione provinciale di Matera (euro 2.900.000.
Degli altri 5.500.000 euro, 3.000.000 vengono destinati ai Comuni al di sotto dei 3.000 abitanti, 1.300.000 ai comuni al di sopra dei 3.000 abitanti e 1.200.000 per contributi straordinari in favore dei Comuni in gravi difficoltà economiche e impossibilitati a garantire i servizi pubblici essenziali.
Sia il Fondo per i Comuni al di sotto dei 3 mila abitanti che il Fondo per i Comuni al di sopra dei 3 mila abitanti, verranno ripartiti con gli stessi criteri già utilizzati negli scorsi anni per i Comuni al di sotto dei 3 mila abitanti, ovvero sulla scorta dell’indice sintetico di disagio dato dalla combinazione di alcuni indicatori statistici di disagio sociale ed economico e riferiti alla gestione del territorio.
L’indice sintetico di disagio, che darà luogo alla graduatoria, è stato costruito tenendo conto della densità demografica, dell’indice di vecchiaia, dell’indice di dipendenza dei giovani (che misura il carico dei giovani in età non attiva sulle famiglie), dell’incidenza percentuale degli stranieri sulla popolazione totale (indicatore che ha un peso pari alla metà di ciascuno degli altri), della quota dei redditi dichiarati ai fini del pagamento delle addizionali provinciali e comunali IRPEF inferiori a 5.000 euro lordi. Indice sintetico di disagio che verrà integrato, come di consueto, con un indicatore demografico riferito alla popolazione residente all’1 gennaio 2021 (dati censimento ISTAT 2021).
Bernardo ha anche comunicato che “sentito IFEL, relativamente al Fondo per contributi straordinari di euro 1,2 milioni, esso potrà essere ripartito a seguito di avviso pubblico in favore dei Comuni in gravi difficoltà economiche e impossibilitati a garantire i servizi pubblici essenziali, anche al fine di evitare successive procedure di predissesto e dissesto, per cui potranno accedere al contributo i Comuni che presentano un disavanzo di amministrazione nel prospetto del risultato di amministrazione al rendiconto, come risultante dall’ultimo rendiconto di gestione. Il contributo è assegnato in proporzione del richiamato disavanzo di amministrazione, in ogni caso per un importo non superiore al 150 per cento del contributo medio pro capite attribuito ai restanti beneficiari.
Sono esclusi da questa tipologia di contributo i Comuni in crisi finanziaria dichiarata, che abbiano deliberato le procedure di riequilibrio finanziario pluriennale o di dissesto”.
Prima della votazione sono intervenuti sull’argomento, oltre al presidente Braia, i consiglieri Bellettieri, Perrino e Cifarelli.
Ai lavori delle sedute congiunte hanno partecipato, oltre ai presidenti Braia e Cariello, i consiglieri Perrino e Leggieri (M5s), Sileo (Gm), Bellettieri (FI), Cifarelli (Pd), Polese (IV-Renew Europe), Coviello (FdI).