L’organismo, presieduto da Braia, ha approvato il bilancio dell’Arlab, ed ha audito l’Amministratore unico dell’Acquedotto sulla programmazione dell’ente. Audito anche il direttore generale dell’Arlab Di Ginosa
La seconda Commissione consiliare, presieduta da Luca Braia (IV), ha audito l’Amministratore Unico di Acquedotto Lucano, Alfonso Andretta, accompagnato dal direttore tecnico Salvatore Gravino, in merito alla programmazione delle attività 2022-2023 e sullo stato dei progetti relativi al programma REACT -EU e al PNRR.
Andretta ha parlato delle criticità a livello impiantistico e di quelle riguardanti le reti. “La rete idrica – ha detto – fa registrare una perdita del 58 per cento dell’intero volume a causa della sua vetustà. Ci sono reti con estensione elevata e poche utenze e reti gestite non con programmazione di interventi. Altra criticità riguarda le grandi condotte con pressioni elevate che portano acqua per centinaia di chilometri. Se ci sono pressioni elevate basta un foro piccolo per avere una perdita elevata. Abbiamo 870 serbatoi, strutture dove arriva l’acqua da condotte e da cui viene trasportata nelle case. Bisognerebbe fare manutenzione su un numero troppo elevato di strutture. Ma non abbiamo risorse finanziarie tali. In Basilicata ci son 3 potabilizzatori con più di trenta anni, sarà necessario fare manutenzione straordinaria e potenziare gli impianti. Anche nelle reti fognarie sussistono problemi per la raccolta in contemporanea sia di acque bianche che nere. Abbiamo definito – ha aggiunto – una politica aziendale che deve basarsi su protezione della risorsa idrica e prevenzione cambiamenti climatici e degli impatti che possono avere. Il terzo pilastro riguarda l’innovazione tecnologica, mentre il quarto il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali che sia certificabile anche attraverso gli indicatori ARERA relativi sia alla qualità tecnica sia alla qualità contrattuale e, per questi ultimi, relativi al rapporto con gli utenti. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la situazione. Siamo riusciti a drenare circa 383.680.460,35 milioni di euro di finanziamento per portare a termine tutti gli interventi, che ammontano a circa 16. Abbiamo finanziamenti sulle reti idriche per ridurre perdite, 37 progetti per circa 100 milioni di euro, abbiamo drenato finanziamenti per 178 milioni di euro che consentiranno di ridurre perdite ed evitare interruzione del servizio. Previste azioni sia sul programma React-Eu che su Pnrr: con la mappatura delle reti e la loro digitalizzazione, la verifica delle pressioni di esercizio e la possibilità di applicare software per fare simulazioni per pressioni. Il successivo passaggio sarà quello della sostituzione dei contatori nei Comuni interessati da questo progetto, circa 70 mila contatori, predisponendo una sala di controllo nella sede di Acquedotto. Abbiamo intenzione di sostituire le reti idriche sulla base della loro conoscenza. Gli interventi per le perdite nelle reti verranno effettuati su 18 Comuni, mentre saranno per il momento 5 i comuni ad essere forniti di contatori moderni. Prevediamo la digitalizzazione delle reti. Rispetto al capitolo reti fognarie sono avviati 34 progetti per 83,5 milioni di euro. Rispetto alla dotazione organica è necessario evidenziare che abbiamo una struttura con 350 dipendenti con età elevata (età media dei fontanieri è 58 anni), per cui abbiamo provveduto a fare un bando per 10 fontanieri. Ma le criticità non finiscono qui, ci mancano anche progettisti e per questo abbiamo approvato un piano straordinario di assunzioni per 37 persone.
Per quanto riguarda la situazione finanziaria dell’Acquedotto abbiamo predisposto in Assemblea un piano di risanamento e rilancio. La criticità per costi energia è notevole. Per il 2022 prevediamo una spesa di 60 milioni di euro. Stiamo lavorando sul tema dell’approvvigionamento elettrico predisponendo misure per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Abbiamo aree industriali ampie, se diamo la possibilità a grandi gestori di realizzare impianti, avranno tutto l’interesse ad investire in Basilicata”.
“Negli anni – ha proseguito Andretta – sono stati accumulati crediti e debiti. La politica di riscossione non è stata sufficiente per gestire una tematica così importante. Allo stato attuale abbiamo 80 milioni di debiti e 100 milioni di crediti. Il progetto approvato è quello di costituire una nuova società che in 5 anni sia in grado di realizzare misure importanti e che sia schermata rispetto a possibilità di azioni dei creditori. Svolgerà tutte le attività e il personale sarà trasferito dalla vecchia società salvaguardando i livelli occupazionali e per questo abbiamo già incontrato i sindacati. Stiamo lavorando acnhe sul piano di rientro. La nuova società sarà una Srl a capitale totale di regione Basilicata”.
Dopo l’illustrazione di Andretta è intervenuto, oltre al presidente Braia, il consigliere Perrino.
Successivamente, la Commissione ha approvato a maggioranza con l’astensione di Braia (Perrino non ha partecipato al voto) il ddl n. 118/2022: D.G.R. n. 655 del 7 ottobre 2022, avente ad oggetto: “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2022/2024 dell’Agenzia regionale per il lavoro e l’apprendimento Basilicata (A.R.L.A.B.).
Sull’atto è stato audito il Direttore Generale dell’ARLAB, Francesco Paolo Di Ginosa, il quale ha spiegato che “la Giunta regionale della Basilicata trasferisce all’Agenzia euro 4.000.000,00 per ciascuno degli esercizi finanziari 2022-2023 e 2024. Il bilancio di previsione si attesta (entrate e uscite) per il 2022 su euro 36.974.929,36, per il 2023 euro13.870.859,22 e per il 2024 euro 11.728.960,58. La gestione dell’anno 2021 si è chiusa con un risultato di amministrazione pari ad euro3.864.281,25”.
“Tra le attività dell’Arlab – ha riferito Di Ginosa – i Centri formativi e culturali per adulti Area interna Montagna Materana, l’alternanza scuola lavoro e PCTO anno scolastico 2022-2023, gli interventi per ridurre l’abbandono degli anni scolastici, l’orientamento nel sistema di istruzione, occupazione e sostegno a soggetti in difficoltà, la platea ex Tis-fuoriuscita e il sostegno alle famiglie. E ancora le azioni di accompagnamento alla fuoriuscita dal programma RMI, il progetto ‘Più Supreme’, il potenziamento centri per l’impiego, ‘Garanzia giovani’ e Pon Inclusione’”. Il direttore ha lamentato la mancanza di personale ed ha comunicato che sono stati banditi concorsi in proposito.
Sono intervenuti, oltre al Presidente Braia, i consiglieri Perrino e Aliandro.
In apertura di seduta il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli ha lamentato l’assenza di numerosi consiglieri (al momento erano presenti, oltre a lui, il Presidente Braia e la consigliera Sileo) ed ha abbandonato i lavori per protestare contro la non presenza della maggioranza. Stessa critica è venuta dal Presidente Braia.
Hanno partecipato alla commissione, oltre al presidente Braia (Iv), i consiglieri Perrino (M5s), Sileo (Gm), Coviello (FdI), Cifarelli (Pd), Baldassarre (Idea) e Aliandro (Lega).
Programmi cultura e spettacolo, sì da II commissione
L’organismo ha ascoltato in merito il direttore generale Busciolano e la consigliera con delega alla cultura Sileo
La seconda Commissione consiliare, presieduta da Luca Braia (IV), ha approvato a maggioranza con il voto favorevole di Sileo, Coviello, Aliandro e Baldassarre e l’astensione di Braia, alcuni atti relativi alle politiche culturali. Si tratta del Programma Triennale Politiche Culturali 2022-2024, del Programma regionale per lo spettacolo 2022-2024, del Programma operativo annuale politiche culturali anno 2022 e del Piano annuale per lo spettacolo anno 2022.
Sull’argomento hanno relazionato il Direttore generale e Dirigente dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici e Cooperazione, Michele Busciolano, e la consigliera Dina Sileo che ha la delega alla cultura.
Iniziando il suo intervento Sileo ha lamentato la mancata approvazione degli atti da parte della quarta Commissione, organismo competente in materia. “Non approvare questo atto – ha detto – comporterebbe la perdita di fondi e il blocco delle attività di indirizzo per la cultura in Basilicata, penalizzando economicamente gli operatori che hanno espletato l’attività nella nostra regione. Oggi parliamo di due piani differenti per cultura e spettacolo perché il progetto sul Testo Unico non è ancora approdato in Giunta. Non siamo riusciti a fare una riforma organica e ci si è mossi su impianto normativo esistente. Nel piano triennale si è basata l’attività di indirizzo della cultura su tre asset: protezione, produzione e promozione. Gli obiettivi sono il consolidamento dei fenomeni esistenti virtuosi, la graduale traslazione degli investimenti dall’asset di protezione a quello di produzione per la successiva fase di promozione, la definitiva emancipazione del territorio dalla funzione meramente scenografica attraverso l’adozione di una filosofia di protagonismo del capitale umano che opera nel settore, l’alimentazione di percorsi virtuosi per generare un’offerta di prodotto culturale ‘made in Basilicata’ esportabile nel resto d’Italia e nel mondo, la professionalizzazione degli operatori nei diversi ambiti per la reale candidabilità del capitale umano a politiche di placement nei diversi settori della cultura, dell’arte e dello spettacolo”.
“La finalità dell’asset della protezione – ha precisato Sileo – è di preservare la memoria storica, le qualità antropologiche, i valori popolari e identitari con particolare riferimento ad archivi, biblioteche, riti, momenti di aggregazione popolare formalizzati, rievocazioni storiche, centri di documentazione, collezioni demo-etno-antropologiche, musei della civiltà contadina.
I musei non più solo ‘contenitori’ ma con un ruolo sempre più decisivo per la crescita culturale. La cura, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio rappresentano le funzioni che oggi i musei sono chiamati ad assolvere. Si propone l’esperienza di formazione di manager dello sviluppo locale per formare veri imprenditori dello sviluppo territoriale. Particolare rilievo assume, in questo scenario, il ruolo del ‘comunicatore museale’, figura dai connotati originali, capace di farsi mediatore fra il patrimonio del museo e la comunità dei fruitori.
Si punta al processo di digitalizzazione degli archivi, sia pubblici che privati, con l’obiettivo di conservare la memoria del patrimonio regionale attraverso la raccolta libri, riviste, giornali, fotografie, materiali sonori e audiovisivi, documenti d’archivio e oggetti museali utili alla conservazione della memoria regionale e la sua valorizzazione. Il digitale offre degli spunti preziosi sui quali si rende necessario riflettere. Uno degli obiettivi fondamentali del triennio è giungere ad un Polo unificato del Sistema Bibliotecario Regionale. La creazione di ecomusei offre l’opportunità di legare piccoli musei a borghi al territorio affinché si crei una rete locale di cittadinanza attiva sensibile al valore del paesaggio e che, altresì, inneschi cooperazioni e scambio, anche all’interno delle stesse comunità sul territorio, di nuovi portatori d’interesse verso il comparto culturale, potenziando il valore delle figure professionali coinvolte. Si prevede, altresì, di stipulare dei protocolli di intesa con il Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI). Per produzione – ha continuano Sileo – si intendono tutti quei beni e quelle attività relativi alla formazione e alla costruzione di saperi, di competenze, di professionalità, oltre che gli organismi e le attività di ricerca, di sperimentazione, di produzione di beni e di attività culturali con particolare accento sull’innovazione e la contemporaneità: centri e attività di formazione, centri e attività di
elaborazione dei nuovi linguaggi del contemporaneo, centri e attività di residenza, centri e attività
di studio e ricerca. Riconoscere nei ‘Centri del Contemporaneo’ i soggetti privilegiati per sviluppare un nuovo approccio all’arte contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature (Arti visive, Design ) e mettere a valore la varietà e l’eterogeneità di tale sistema. Costituire la Rete di Centri per il contemporaneo. Circuito regionale dedicato alla Street Art e istituzione del premio regionale ‘LucaniaStreet Art’, attribuito annualmente alle migliori opere o progetti artistici di Street Art
realizzate nel territorio lucano. Attività formative professionalizzanti, attività curatoriali ed espositive, iniziative culturali e rassegne periodiche. Si vuole istituire il Consorzio del Teatro pubblico della Basilicata, un’organizzazione pubblica, alla stregua dei 14 circuiti teatrali già esistenti in Italia, attraverso la quale promuovere e sostenere lo sviluppo della filiera dello spettacolo e delle industrie culturali e creative, delle connesse professionalità artistiche, tecniche ed imprenditoriali. Tra gli altri obiettivi quello di valorizzare le produzioni e i talenti locali attraverso attività di formazione e percorsi professionalizzanti, istituendo una giornata di cooperazione internazionale collegata al Giffoni Film Festival. E poi, ancora, sostenere lo sviluppo delle imprese che operano nella filiera dell’audiovisivo, sostenere la realizzazione dei Festival audiovisivi favorendo la creazione e la strutturazione di reti locali, nazionali ed internazionali, favorire l’incontro tra artisti, operatori, giornalisti e pubblico”.
Nel piano cultura prevista anche la costituzione di una ICO (Istituzione Concertistico-Orchestrale) regionale. La costituenda ICO deve avere sede regionale, un teatro di riferimento dove svolgere le prove ed una propria e stabile Stagione Sinfonica, pur mantenendo sempre una successiva distribuzione regionale. Tale ipotesi appare in linea con l’esigenza di creare un centro produttivo e didattico per la musica, dotato di un posizionamento baricentrico sotto il profilo logistico e a servizio di due o tre strutture produttive omogenee per esigenze e necessità. I Piani Integrati della Cultura (PIC) si inquadrano nelle politiche di sviluppo locale adottate a livello europeo, nazionale e regionale. I PIC possono essere di due tipologie: Piani Integrati Territoriali (PIC-Ter) o Piani Integrati Tematici (PIC-Tem). Alcuni dei Piani Integrati Tematici che la Regione Basilicata, di concerto con i Comuni interessati, intende favorire riguardano i monaci bizantini, Federico II, la Rete Carnevali e Maschere della Lucania, la Comunità Arbereshe.
Per quanto riguarda la promozione, il Codice dei Beni culturali e del paesaggio definisce il concetto di valorizzazione del patrimonio culturale, ovvero tutte quelle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di fruizione.
La valorizzazione non è da intendersi solo in senso economico, ma anche, appunto, in senso culturale. Pertanto, si considera valorizzato anche un presidio culturale che, seppure non genera profitto economico, viene conosciuto e fruito dalla comunità ed è dunque funzionale alla creazione della coscienza critica.
Altro obiettivo è quello di aderire al progetto MediaLibraryOnLine e creare la Card Basilicata Cultura. MediaLibraryOnLine è un servizio di Biblioteca digitale con e-book, giornali in streaming, riviste, audiolibri, tracce musicali e molti altri contenuti digitali, al quale si prevede di dare accesso
sottoscrivendo la Card Basilicata Cultura. In una seconda fase la card diventa uno strumento di accesso a tutta l’offerta culturale regionale, Si prevede, dunque, la creazione di una web app attraverso la quale l’utente può attivare la card e visualizzare le informazioni dell’offerta culturale lucana anche attraverso l’ausilio di chatbot. Prevista, infine, la creazione del brand ‘Basilicata Cultura’, attivando azioni di comunicazione e di marketing sia online che offline. Particolare attenzione, in tal senso, è da riservare alla creazione di un piano editoriale per i canali social, capace di creare engagement attorno al brand Basilicata Cultura. Altro obiettivo organizzare e sviluppare attività educative nelle scuole di ogni ordine e grado, con l’obiettivo di stimolare l’attenzione e la curiosità di alunni e studenti nei confronti del patrimonio storico e culturale del proprio territorio. Si prevedono sessioni formative, laboratori, visite guidate e attività che abbiano lo scopo di implementare la consapevolezza del proprio territorio e del patrimonio negli studenti di scuola e università anche attraverso l’ausilio del FAI. Nell’anno del centenario dalla nascita di Rocco Scotellaro, infine, la Regione Basilicata, attraverso eventi che vedano protagonisti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, rinnova l’invito a leggere Scotellaro poiché la lettura dei suoi scritti apre ad una riflessione sul Mezzogiorno che punta ad emanciparsi da quella visione stereotipata della civiltà contadina”.
Per il Piano della cultura sono stati stanziati per il 2022 euro 2.319.820,00.
“Il Programma dello Spettacolo – si legge nell’atto approvato – sostiene da una parte la produzione, la co-produzione, le residenze artistiche, la distribuzione e l’esercizio delle attività legate allo spettacolo, dall’altra, supporta iniziative promozionali da parte di soggetti ed operatori pubblici e privati, con il concorso del MiC- FUSe della Regione Basilicata, al fine di rafforzare la domanda culturale e creativa fruibile sul territorio regionale. Pertanto, le direttrici strategiche verso cui si sviluppa la logica degli interventi in materia di spettacolo sono costituite da un lato sul versante della domanda o fruizione, dall’altro sul versante dell’offerta. Nell’ambito del potenziamento della domanda e della relativa fruizione si terrà conto di una serie di elementi tra cui la sua diffusione e promozione culturale sull’intero territorio regionale, l’allargamento in termini di target bersaglio dei diversi segmenti di popolazione (con particolare riferimento alle nuove generazioni), l’incremento degli spettatori non solo nei principali centri cittadini.
Sul lato dell’offerta oltre all’obiettivo generale della qualità si terrà conto di elementi qualiquantitativi tra cui il numero degli occupati e la sua qualità (aspetto fondamentale che connota economicamente l’esistenza e lo sviluppo di una industria culturale), la continuità della programmazione culturale, la capacità di cooperazione anche su base nazionale ed internazionale, attraverso l’incremento delle partnership, la capacità di co-finanziamento, l’utilizzazione e la riqualificazione culturale delle strutture specie nelle aree interne e svantaggiate, la nascita di nuovi contenitori culturali, soprattutto interdisciplinari, la capacità di innovare in termini di nuove
produzioni, il ricambio generazionale, e non ultimo il legame sempre più forte fra attività dello spettacolo ed incremento del turismo culturale.
La promozione dello spettacolo, all’interno delle politiche culturali della Regione, è visto quale elemento fondamentale sul piano dell’identità culturale, della crescita individuale e della coesione sociale, ma anche come fattore strategico sul piano-economico e della competitività”.
Per lo spettacolo per il 2022 stanziati euro 3.439.700,00.
“Sicuramente – ha detto il Direttore Busciolano – la Giunta pone in questo settore una parte importante della sua strategia, come volano economico sui territori. Il patrimonio sia materiale che immateriale della Basilicata è notevole”.
Sull’argomento è intervenuto il Presidente Braia. Hanno partecipato alla commissione, oltre al presidente Braia (Iv), i consiglieri Perrino (M5s), Sileo (Gm), Coviello (FdI), Cifarelli (Pd), Baldassarre (Idea) e Aliandro (Lega).