La seconda Commissione consiliare, presieduta da Luca Braia (Iv), ha licenziato, oggi, con parere favorevole a maggioranza (hanno espresso voto favorevole i consiglieri Sileo, Coviello, Acito e Bellettieri, si sono astenuti Carlucci, Braia e Trerotola), il disegno di legge concernente la terza variazione al bilancio di previsione 2021/2023 della Regione Basilicata e contestuale approvazione del disegno di legge di ratifica delle variazioni in deroga all’art.51 del D.Lgs n.118/2011.
Prima del voto il documento contabile è stato illustrato dal dirigente generale del dipartimento Programmazione e Finanze, Domenico Tripaldi, il quale ha spiegato che il disegno di legge non comporta nuovi oneri finanziari a carico del bilancio regionale in quanto nasce come ratifica a variazioni approvate in deliberazioni di Giunta regionale adottate in via d’urgenza, ai sensi dell’art.109 comma 2-bis del DL 18/2020, in deroga all’art.51 del D.Lvo 118/2011 in quanto le coperture sono già contenute nelle deliberazioni di Giunta adottate allo scopo.Il totale della manovra ammonta a circa 140 milioni di euro, con fondi per la maggior parte di provenienza statale.
Successivamente, l’organismo consiliare ha licenziato a maggioranza (hanno espresso voti favorevoli i consiglieriCoviello, Bellettieri,Acito, Cariello e Sileo, astenutaCarlucci, il presidente Braia non ha partecipato al voto) il disegno di legge riguardante il bilancio di previsione finanziario per il triennio 2021-2023 dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata (Arpab).
Il documento contabile è stato illustrato dal direttore generale dell’Agenzia, Antonio Tisci che ha portato a conoscenza dei commissari i principali progettifuturi (il completamento dell’accreditamento dei laboratori, così da portarli ai massimi livelli di certificazione, e del centro di monitoraggio ambientale per le matrici acqua, terra e aria; il restyling del sito web; il completamento delle procedure concorsuali e la formazione del personale). Per quanto riguarda le entrate, la previsione del bilancio è di circa 38 milioni di euro per il 2021, di circa 23 milioni di euro per il 2022 e di circa 21 milioni di euro per il 2023. Il finanziamento regionale a titolo di contributo ordinario e straordinario alle spese di funzionamento e/o per lo svolgimento di attività specifiche è pari a 13.431.000,00 euro per ciascuna annualità 2021 e 2022 e di 10.931.000,00 per il 2023. A queste entrate regionali di finanziamento ordinario, si aggiungono le somme stanziate dalla Regione Basilicata per la copertura delle rate di ammortamento del mutuo per l’acquisto della sede di Matera che sono pari a 253.639,26 euro. Le entrate extra tributarie derivanti dall’erogazione di servizi sono pari a 1.611.000,00 euro per il 2021, 1.584.000,00 euro per il 2022 e il 2023. Per quanto concerne le uscite, la spesa totale prevista per il 2021 è di 30.021,434,65 euro, per il 2022 è di 22.349.010,74 e per il 2023 è pari a 20.834.085,26.
Sono intervenuti sull’argomento il presidente Braia, i consiglieri Acito, Coviello e Bellettieri.
La Commissione consiliare ha, poi, espresso parere favorevole all’unanimità dei consiglieri presenti(Braia, Cariello e Sileo, Bellettieri e Acito, Carlucci, Coviello) sulla proposta di legge d’iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Cicala, Baldassarre, Polese, Vizziello, Leggieri e sottoscritta da tutti i consiglieri “Interventi per la valorizzazione e il riutilizzo dei beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. Il testo normativo è il frutto di una fattiva collaborazione tra l’ufficio legislativo della Conferenza delle Assemblee Legislative e delle Province Autonome, il tavolo tecnico-politico del Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori regionali per il contrasto della criminalità e la promozione della legalità di concerto con l’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) e Anci nazionale. Tre gli obiettivi cui mira la proposta di legge: il primo è di potenziare e qualificare la capacità di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata da parte dei soggetti preposti, intervenendo sia sulla qualità e disponibilità delle informazioni a disposizione del pubblico, sia per il rafforzamento di competenze tecniche, motivazione e consapevolezza degli operatori della filiera; il secondo obiettivo è utilizzare i beni immobili confiscati per potenziare e qualificare i servizi pubblici per i cittadini e le comunità locali e per creare nuova occupazione; il terzo è accompagnare con rapidità la transizione alla legalità delle aziende confiscate, salvaguardando in tal modo l’occupazione dei lavoratori, attraverso l’utilizzazione di un sistema integrato di servizi ed incentivi. La Regione per raggiungere gli obiettivi fissati promuove e sostiene il riutilizzo sociale, nonché la valorizzazione di beni ed aziende confiscati attraverso un sistema di interventi fondato sui principi di legalità e trasparenza attraverso l’effettivo riutilizzo sociale e la prevenzione di fenomeni di abbandono e conseguente degrado del patrimonio confiscato alla criminalità organizzata presente sul territorio regionale attraverso la definizione di progetti sostenibili; il monitoraggio delle esperienze in essere e la definizione di modelli di riutilizzo sociale sostenibili e replicabili; la centralità della tematica all’interno dell’intera programmazione regionale; la strutturazione di progetti di inclusione sociale, lavorativa e abitativa delle persone appartenenti alle fasce deboli e a rischio di esclusione e marginalizzazione, delle persone e delle comunità migranti, delle persone e delle comunità rom, sinti e camminanti; la strutturazione di azioni di sviluppo produttivo, occupazionale, culturale e sociale del territorio regionale; la definizione di percorsi di innovazione sociale e di reti e distretti di economia sociale e solidale, nei diversi settori di intervento e innanzitutto quelli individuati come strategici della fornitura di beni e servizi, del turismo responsabile ed esperienziale, della produzione agricola ed agroalimentare, con particolare riguardo agli interventi di agricoltura sociale; la promozione della cittadinanza attiva, della partecipazione democratica dei cittadini e della cultura della legalità, della giustizia e della solidarietà sociale, anche attraverso il coinvolgimento e la strutturazione di reti collaborative tra i diversi soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali interessati. Con la normativa si stabilisce che la Regione adotta, con cadenza triennale, un piano strategico, articolato in programmi annuali, e approvato entro il 31 marzo del primo anno di ciascun triennio con delibera di Giunta, sentite le competenti commissioni consiliari. La Regione, inoltre, deve istituire il Fondo per i beni e le aziende confiscati ripartito in quattro macroaree funzionali: Azione per le ristrutturazioni; Azione per le Start-Up; Azione per la valorizzazione delle attività di riutilizzo sociale dei beni confiscati; Azione per il rilancio economico delle aziende sequestrate o confiscate. Prevista, altresì, l’istituzione dell’Osservatorio per la valorizzazione di beni ed aziende confiscati e sequestrati che ha funzione di promozione, consultazione e supporto delle attività di programmazione, monitoraggio e controllo nelle azioni di valorizzazione delle aziende e dei beni confiscati. E’ composto dal Presidente del Consiglio regionale o suo delegato; dal Presidente della IV Commissione consiliare permanente (Politica Sociale) o suo delegato; dal Commissario regionale antiracket e antiusura; da un rappresentante dell’Anci; da un rappresentante per ogni altro osservatorio locale sui beni confiscati eventualmente attivato sul territorio regionale; da un rappresentante nominato da ciascuna delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative e che comunque abbia acquisito specifica e documentata esperienza in materia di aziende e beni confiscati.
Sempre con parere favorevole all’unanimità dei consiglieri presenti (Cariello, Carlucci, Coviello, Bellettieri, Acito, Sileo, e Braia), l’organismo ha licenziato la proposta di legge “Istituzione dell’Osservatorio regionale sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di stampo mafioso”, d’iniziativa dei componenti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Cicala, Baldassarre, Polese, Vizziello, Leggieri e sottoscritta da tutti i consiglieri.
In apertura di seduta è stata auditala rappresentante degli ex dipendenti del Consorzio agrario regionale della Lucania e Taranto, Aurelia Scialpi, sulla situazione venutasi a creare dopo il fallimento avvenuto nel 2006, dello stesso Consorzio. “Un vero calvario per cinque persone che vogliono soltanto lavorare – è così che Scialpi ha definito la loro vicenda -.Una disavventura che dura da 14 anni e che ha visto 36 persone assunte da Regione, Comuni, Arbea, e 12 (tra cui noi cinque) ingiustamente esclusi dai benefici”. Ai commissari la richiesta che la Regione espliciti con chiarezza la propria volontà, si occupi davvero della questione “togliendoci dal limbo dell’incertezza occupazionale con una legge regionale che ci stabilizzi”.
In merito si sono registrati gli interventi dei consiglieri Acito, Coviello e Sileo che, nel riconoscere lo stato di estrema difficoltà in cui versano i cinque ex dipendenti del Consorzio agraio, hanno condiviso la necessità di un’azione che possa portare chiarezza e una possibile soluzione che eviti disparità di trattamento. Il presidente della Commissione Braia ha proposto ai commissari un impegno duplice: la richiesta agli uffici preposti di fornire una risposta definitiva e come Consiglio regionale la presentazionedi un ordine del giorno per impegnare il Governo regionale a monitorare un percorso possibile che restituisca dignità a questi lavoratori.
A margine dei lavori, il consigliere Dina Sileo (Lega) ha sottolineato l’esigenza che nell’ambito della calendarizzazione degli atti da sottoporre all’esame delle Commissioni del Consiglio regionale venga rispettato con rigore il criterio cronologico.
Erano presenti ai lavori dell’organismo consiliare oltre al presidente Braia (Iv), i consiglieri Sile e Cariello (Lega), Acito e Bellettieri (Fi), Carlucci (M5s), Coviello (Fdi), Trerotola (Pl).