La terza Commissione (Attività produttive, Ambiente, territorio) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Piergiorgio Quarto (Fratelli d’Italia) ha audito una rappresentanza del Comitato spontaneo a difesa e rilancio della zona artigianale di Acinello in merito alla realizzazione di due porcilaie per l’allevamento intensivo in località Acinello in agro di Stigliano con relativa richiesta di tutela degli insediamenti produttivi esistenti e da realizzare e della zona PIP di Aciniello.
“A seguito di lavori concernenti la costruzione di due porcilaie per una presenza contemporanea di 1999 suini da ingrasso, con annesse due enormi vasche di raccolta liquami in zona agricola praticamente ubicata nell’area PIP di Acinello in agro di Stigliano – hanno detto – gli operatori di tale area di insediamenti artigianali, vedendo lesi i propri investimenti, realizzati o/e a divenire, si sono costituiti in un Comitato spontaneo in difesa e a rilancio della zona artigianale di Acinel1o. Si sottolinea come in tale zona siano già attive o in fase di realizzazione industrie agroalimentari con prodotti di pregio del territorio (olio, pasta, fo1maggi tipici ovicaprini) e che sono noti ed apprezzati non solo in Italia ma anche all’estero. La realizzazione di tale allevamento industriale, con due enormi vasche di accumulo liquami e successivo spandimento di migliaia di metri cubi sui terreni limitrofi asserviti alla porcilaia, comporterebbe, oltre che un grave rischio per la salute e il benessere quotidiano di chi ogni giorno vive e/o lavora nella zona PIP, anche la successiva e conseguente morte certa delle attività produttive”.
Sono intervenuti, oltre al Presidente Quarto, i consiglieri Bellettieri, Acito, Cifarelli e Sileo. Preannunciate audizioni dell’Arpab, Asm, Acquedotto e uffici tecnici.
La commissione ha avviato l’esame della pdl “Interventi regionali di promozione e sostegno dell’istituzione dei gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili e delle comunità energetiche rinnovabili”, d’iniziativa della consigliera Sileo (Lega).
La proposta di legge è diretta a promuovere, nel territorio regionale, la produzione di energia
da fonti rinnovabili coinvolgendo nel processo di generazione i consumatori finali, attraverso la
costituzione di gruppi di autoconsumo collettivo ovvero comunità energetiche. Tali strumenti operativi permettono alle famiglie (riunite in condominio o in singole unità abitative), agli enti pubblici locali e alle imprese di attivarsi per produrre e autoconsumare localmente e collettivamente l’energia prodotta da impianti di energia rinnovabile.
La consigliera Sileo nell’illustrare la proposta di legge ha sottolineato la necessità di “pensare alle fonti rinnovabili da incrementare senza deturpare il territorio. Si tratta di impianti di piccola taglia che possano consentire benefici ambientali e contrastare dispersione energia. Auspico audizione dell’assessore al ramo e dell’Anci”.
E’ intervenuto il consigliere Cifarelli che ha chiesto di poter sottoscrivere la pdl.
Rinviata alla prossima seduta, dopo l’audizione dell’assessore all’agricoltura e dell’Apt, anche l’approvazione della pdl “Istituzione del Registro Regionale dei Comuni con prodotti a Denominazione Comunale”, d’iniziativa dei consiglieri Braia e Polese (Italia viva). Quest’ultimo ha illustrato il testo.
“In ossequio ai ‘Principi Generali’ di cui all’art. 2 dello Statuto Regionale – ha detto – per cui la Regione “tutela e valorizza le identità, le vocazioni e le caratteristiche dello stesso territorio, con la partecipazione dei Comuni e degli enti di area vasta si ritiene che la Regione Basilicata debba contribuire attivamente alla tutela e alla valorizzazione delle tradizioni locali mediante l’istituzione del Registro Regionale dei Comuni che possiedono prodotti con denominazione comunale di origine. Un’amministrazione comunale può adottare con delibera una Denominazione Comunale (De.Co.) per un prodotto, un piatto, un sapere, con i quali una comunità si identifica. l Comuni, nell’ambito dei princìpi sul decentramento amministrativo e delle potestà loro attribuite ai sensi del Testo unico di cui al decreto legislativo 267/2000, possono utilizzare la denominazione come strumento di salvaguardia e promozione delle loro produzioni agroalimentari come strettamente legate alle specificità culturali e storiche del territorio. Con la De.Co. un Comune può proporsi obiettivi di rilancio e valorizzazione legati alle produzioni locali agroalimentari, enogastronomiche e alle specificità produttive, quale cultura da salvaguardare”.
Infine la commissione ha avviato esame della pdl “Modifiche alla legge regionale 14 aprile 2000, n. 47 “Recepimento del trasferimento alle regioni, operato con l’art. 24 della legge 8 maggio 1998, n. 146, delle funzioni normative relative ai beni immobili di riforma fondiaria di cui agli articoli 9, 10 e 11 della legge n. 386/1976” e alla legge regionale 24 luglio 2017, n. 19, “Collegato alla
legge di Stabilità regionale 2017”, d’iniziativa del consigliere Cariello (Lega) che ha esposto la proposta.
L’ intervento ha come obiettivo il completamento del processo di riordino e razionalizzazione normativa dei procedimenti in materia di dismissione del patrimonio della riforma fondiaria. In particolare, ferme restando le disposizioni di principio di cui alla legge regionale n. 47 del 2000 e all’articolo 40 della legge regionale n. 19 del 2017, nonché nel rispetto del principio costituzionale di riserva di legge, si procede alla più compiuta devoluzione alla competenza regolamentare regionale, previa iniziativa riservata all’ Alsia, della disciplina attuativa e di dettaglio dei procedimenti di dismissione.
Sono intervenuti i consiglieri Sileo, Cifarelli e Trerotola. Il presidente Quarto ha preannunciato l’audizione di rappresentanti dell’Alsia.
Hanno partecipato ai lavori della commissione, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Carlucci (M5s), Acito e Bellettieri (FI), Sileo e Aliandro (Lega), Trerotola (Prospettive lucane), Cifarelli (Pd) e Polese (IV).