La proposta di schema di “Regolamento di gestione e dismissione dei beni di riforma fondiaria”, redatta dall’Alsia, è stata al centro della riunione della terza commissione (Attività produttive, Ambiente, territorio) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Piergiorgio Quarto (Fratelli d’Italia). Dopo le audizioni della scorsa settimana, oggi sono stati ascoltati i presidenti del distretto notarile di Potenza, Antonio Di Lizia e di Matera, Brunella Carriero e il direttore dell’Alsia Aniello Crescenzi.
Sullo stesso argomento sono stati auditi anche il direttore della Confederazione italiani agricoltori (CIA), Donato Di Stefano e il direttore di Copagri, Nicola Minichino.
Il regolamento sulla dismissione della riforma agraria, approvato dalla Giunta regionale nel 2019 ma non entrato ancora in vigore, sancisce la gestione e vendita di beni agricoli, beni immobili con destinazione non agricola, beni immobili di pubblico interesse.
“Per i beni rivenienti dall’azione di riforma fondiaria, per i fabbricati, per i manufatti, per le opere (canali, vasche, pozzi, cisterne, ecc.) da chiunque realizzati su aree aventi la stessa provenienza – si legge nel regolamento all’articolo 2 sulle disposizioni comuni – le imposte, le tasse, i tributi, qualsiasi onere su essi gravante nonché, la messa in sicurezza e le manutenzioni ordinarie e straordinarie e qualsiasi altro adempimento catastale occorrente sono a carico dei soggetti che conducono i beni stessi o di coloro che beneficiano del loro uso.
In mancanza dei requisiti richiesti dalla normativa vigente, ai soggetti di cui al precedente comma, è precluso l’acquisto. Per gli stessi e per coloro che, per qualsiasi motivo, non procedano all’acquisto dei beni detenuti, è preclusa qualsiasi forma di rimborso per quanto versato a titolo di imposta, tassa, tributo o canone nel periodo di godimento del bene e nulla è dovuto per eventuali miglioramenti, manutenzioni, opere realizzate o qualsiasi altra attività svolta a proprio carico.
In caso di mancato esercizio del diritto di prelazione da parte dei detentori degli immobili di cui al presente regolamento, nonchè in caso di mancanza di validi titoli per il riconoscimento del predetto diritto da parte dei medesimi o in caso di assenza di detenzione, gli stessi sono da annoverare fra quelli liberi da detentori e nella disponibilità giuridica dell’Alsia.
I detentori dei beni provenienti dall’azione di riforma fondiaria sono tenuti al versamento degli oneri e dei canoni stabiliti dagli articoli successivi del presente regolamento, fino alla data della vendita dei beni o del rilascio degli stessi. Non è dovuta la corresponsione dei canoni per i beni di cui al titolo II del presente regolamento che siano già stati oggetto di contratto di assegnazione e vendita. I beni rivenienti dall’azione di riforma fondiaria sono assoggettati a vincolo di inalienabilità e non trasferibilità del titolo di proprietà, se non per ragioni ereditarie, fino al compimento del quinto anno successivo alla data di acquisto. È nullo qualsiasi atto tra vivi durante tale quinquennio, ad ccezione di quelli che seguono le vie ordinarie della successione ereditaria o che formino atti di cessione in favore di coniugi o discendenti in linea retta, in ordine di gradazione della parentela, o ai rispettivi coniugi”.
Sono intervenuti i consiglieri Cifarelli, Braia, Bellettieri.
All’esame della commissione anche la proposta di legge di iniziativa del consigliere Cariello della Lega su “Premialità e valorizzazione per i comuni insigniti della Bandiera Blu”.
Sull’argomento sono stati auditi i Sindaci dei Comuni di Bernalda, Domenico Tataranno e di Pisticci, Domenico Albano.
La proposta di legge valorizza e premia i comuni rivieraschi della Regione che si sono fregiati del prestigioso riconoscimento internazionale “Bandiera Blu”, assegnato dalla FEE Italia,
un’organizzazione internazionale non governativa e no-profit il cui principale obiettivo è quello della
diffusione delle buone pratiche per la sostenibilità ambientale.
Il lavoro legislativo mira a riconoscere misure economiche a sostegno dei comuni premiati, nella misura di 50 mila euro, per aver raggiunto e mantenuto elevati standard in materia di educazione ambientale, qualità delle acque, servizi al cittadino e sicurezza, nel pieno rispetto dei rigidi criteri di valutazione del “Programma Bandiera Blu”. Nello specifico per l’anno 2020/2021 il riconoscimento è stato conferito ai comuni di Bernalda (Lido di Metaponto), Pisticci (Lido di San Basilio e Lido 48), Policoro (Lido Nord e Sud), Nova Siri Lido, Comune di Maratea (Spiaggia di Santa Teresa, Spiaggia di Calaficarra, Spiaggia di Macarro, Spiaggia di Illicini, Spiaggia Nera, Spiaggia di Castrocucco/Secca di Castrocucco, Spiaggia
di Acquafredda).
Sulla proposta di legge il consigliere Luca Braia ha presentato un emendamento che “nasce – ha detto – dalla necessità di accompagnare anche i piccoli borghi dell’entroterra Lucano, selezionati e certificati con la “Bandiera Arancione” dal Touring Club Italiano (TCI), nelle attività di mantenimento degli standard richiesti per il suo riconoscimento.
Al pari della “Bandiera Blu”, assegnato dalla FEE Italia e che è riferito ai Comuni rivieraschi, il TCI con la sua attività di turismo sostenibile, tutela del territorio e del patrimonio, assegna la ‘Bandiera Arancione’ quale riconoscimento di qualità turistico-ambientale, ai piccoli borghi eccellenti dell’entroterra, che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio.
1 Comuni che intendono presentare la candidatura per il riconoscimento della Bandiera Arancione
devono soddisfare due requisiti obbligatori: localizzazione e cioè il territorio comunale deve essere nell’entroterra, privo di tratti costieri marini; popolazione, la soglia massima della popolazione residente è fissata in 15.000 unità. Devono inoltre detenere un sistema di offerta turistica e di accoglienza organizzato; distinguersi per tipicità e valorizzazione della propria identità e cultura; presentare risorse artistiche, architettoniche, naturalistiche accessibili e fruibili; dimostrare sensibilità verso tematiche di sostenibilità del territorio; presentare un centro storico ben conservato e non compromesso da interventi e/o alterazioni; non presentare elementi che minacciano l’attrattività complessiva della destinazione (es. aree moderne di impatto visivo negativo, elementi detrattori dell’integrità paesaggistica, ecc.). Nell’elenco storico dei partner con cui Touring ha collaborato in questi anni troviamo anche la Regione Basilicata, che nel gruppo dei 267 borghi aggiornato a giugno 2021 ne ha collocati ben cinque: Aliano, Castelmezzano, Guardia Perticara, San Severino Lucano, Valsinni”.
Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri Cifarelli, Braia, Carlucci, Bellettieri, Aliandro.
La commissione ha anche preso in esame la proposta di legge d’iniziativa dei consiglieri del M5s Gianni Perrino, Gianni Leggieri e Carmela Carlucci “Introduzione del reddito energetico Regione Basilicata”.
“Si tratta di uno strumento – si legge nella relazione – che mira a diffondere l’utilizzo delle energie rinnovabili tra i cittadini concretizzandosi con la concessione di contributi statali o regionali mirati all’acquisto e installazione di impianti di energia rinnovabile. Il reddito energetico è generalmente rivolto a chi non ha la disponibilità economica per acquistare gli strumenti necessari per la produzione di energia da fonti rinnovabili e, quindi, a determinate categorie di soggetti economicamente deboli con basso reddito Isee ma anche a categorie svantaggiate come giovani coppie, famiglie numerose, disabili e anziani.
A fronte di suddetto beneficio, gli utenti hanno l’obbligo di sottoscrivere una convenzione con l Gestore Servizi Energetici (GSE) attivando il servizio di scambio sul posto dell’energia prodotta dagli impianti (meccanismo di compensazione dell’energia prodotta e immessa in rete con quella prelevata e consumata in un momento diverso da quello della produzione), impegnandosi a cedere alla Regione e Ente emittente del bando gli eventuali crediti maturati verso GSE.
Tutto ciò si traduce in maggiori benefici ambientali per l’intera comunità ed economici per le famiglie soprattutto in un periodo di caro bolletta e di aumento delle fonti energetiche fossili. Compatibilmente ed in proporzione ai fondi a disposizione della Regione Basilicata per suddette azioni, anche in prospettiva di risorse messe a disposizione dal governo nazionale per il Pnrr, il reddito energetico lucano potrebbe essere regolamentato alla stregua di quello introdotto in Puglia prevedendo una soglia Isee a nucleo familiare intorno ai 20-25000 euro e le medesime categorie di soggetti beneficiari previste dal regolamento pugliese come i nuclei familiari numerosi in cui sono presenti portatori di handicap o affetti da invalidità, le giovani coppie e gli anziani.
Tra i beneficiari sono previsti inoltre i clienti finali e titolari di punti di consegna dell’energia elettrica a uso domestico, proprietari o titolari di diritti reali di usufrutto, uso o abitazione, di unità abitative indipendenti, non in condominio, situate nel territorio regionale o di unità immobiliari facenti parte di edifici in condominio; condomini per le utenze relative ai consumi di energia elettrica per il funzionamento degli impianti a uso condominiale. La selezione dei beneficiari avviene mediante procedure trasparenti, imparziali, non discriminatorie, promosse dalla Regione con la pubblicazione di un apposito avviso pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Basilicata”.
La proposta è stata illustrata dalla consigliera Carlucci che ha chiesto l’audizione dell’assessore Latronico.
All’esame della commissione anche la proposta di legge, di iniziativa del consigliere Piergiorgio Quarto (FdI) su “Norme in materia di agricoltura urbana e periurbana”.
“La proposta – si legge nella relazione – intende sostenere attività e produzioni agricole nelle aree urbane e periurbane e diffondere, inoltre, coperture vegetali e orti pubblici con recupero di edifici ed aree dismesse.
La proposta risponde ai principi riconosciuti anche in ambito statutario (articolo 10, comma l,
Statuto regionale) riguardanti la sostenibilità e la sicurezza dell’ambiente e del territorio, al fine di
una diffusione della ‘cultura del verde’ che implica, di riflesso, una riduzione dell’inquinamento
atmosferico, con consequenziali effetti benefici sulla salute pubblica e sull’ecosistema; le
conseguenze positive immediate sono quelle legate alla sostenibilità ambientale (aumento della
biodiversità; capacità di regolazione del micro-clima locale; maggior riciclo di rifiuti organici,
riutilizzati come fertilizzanti naturali), a cui si aggiungono dei riverberi positivi anche sulla socialità. In realtà tali presupposti sono in linea con gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu,
sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata
dall’ Assemblea Generale dell’ONU.
La proposta di legge intende sostenere attività e produzioni agricole che si sviluppano in
aree urbane o a ridosso di centri urbani e sono caratterizzate dall’impatto ambientale ridotto, con
un risparmio significativo di suolo e acqua, grazie anche a tecniche di coltivazione innovative
come l’idroponica (coltivazioni in soluzioni acquose anziché nel terreno), l’aeroponica (tecnica che
riduce il consumo di acqua grazie a sistemi di nebulizzazione che investono direttamente le radici
delle piante), l’acquaponica (agricoltura mista ad allevamento sostenibile di pesci), utilizzate nella
vertical farming (o agricoltura verticale). In base alla legge, con agricoltura verticale si intendono
infatti i sistemi di coltivazione praticati fuori dal terreno, che si sviluppano su supporti verticali,
sfruttando appunto la combinazione delle tecniche di coltivazione più moderne. Lo sviluppo
dell’agricoltura urbana faciliterebbe l’autoconsumo e l’approvvigionamento di alimenti a Km zero,
favorendo abitudini alimentari più sostenibili. La legge sostiene inoltre la diffusione di coperture
vegetali, realizzate recuperando edifici e aree dismesse, di orti pubblici, di infrastrutture verdi.
La proposta ha principalmente le seguenti finalità: contribuire al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, di rigenerazione urbana, di risparmio energetico, resilienza ai cambiamenti climatici e incremento del tasso di approvvigionamento degli alimenti a ‘chilometro zero’; sostenere le produzioni agricole ottenute con tecniche di coltivazione convenzionali o innovative, gli orti urbani attrezzati, pubblici o asserviti, le coperture verdi degli edifici e la realizzazione di infrastrutture verdi multifunzionali negli insediamenti urbani e peri urbani; riconoscere il ruolo economico, sociale, ambientale e culturale delle aree agricole peri urbane e dell’agricoltura che vi si esercita.
La legge riconosce anche i tetti verdi ossia coperture vegetali realizzate sui tetti o sulle pareti degli
edifici costituite da specie erbacee, arboree o arbustive e destinate a scopi alimentari o anche
ornamentali, nonchè finalizzate al miglioramento dell’isolamento. termico, al risparmio energetico
e al potenziamento della sostenibilità ambientale, così come le infrastrutture verdi multifunzionali
ossia gli interventi di forestazione urbana finalizzati all’implementazione di un ecosistema
sostenibile mediante l’interconnessione tra verde e costruito e il potenziamento delle connessioni
ecologiche locali. La proposta di legge demanda al governo regionale il successivo impegno a definire criteri, modalità e termini per la concessione dei contributi, delle agevolazioni, delle misure incentivanti o degli sgravi fiscali”.
Sull’argomento è intervenuta la consigliera Carlucci, che ha proposto l’audizione dell’assessore Cupparo.
A margine della commissione il consigliere Cifarelli ha chiesto che all’ordine del giorno vengano iscritte le proposte di legge in ordine cronologico di presentazione. Proposta condivisa dal Presidente Quarto che ha specificato come gli ordini del giorno della commissione vengano sempre concordati con i consiglieri. Sull’argomento sono intervenuti anche i consiglieri Braia, Carlucci e Bellettieri.
Hanno partecipato ai lavori della commissione, oltre al presidente Quarto, i consiglieri Carlucci (M5s), Bellettieri (FI), Cifarelli (PD), Baldassarre (Idea), Aliandro e Cariello (Lega), Sileo (Gm), Braia (IV).