L’organismo, presieduto da Giorgetti, ha audito il sindaco di Tricarico su questione “Case di Comuità”, l’Associazione AGGD su ritardo erogazione presidi sanitari per diabete di tipo 1 e sindacati su sblocco fondi contrattuali in sanità
LaQuartaCommissioneconsiliarepermanente, presieduta da Giorgetti (GM), riunitasi in mattinata ha auditoPaoloParadiso,sindacodiTricarico,sullaquestione “Casa dellaSalute”ele “Case di Comunità”. Il sindaco ha raccontato quello che la presenza della “Casa della Salute di Tricarico” ha significato per l’ambito territoriale da 10 anni a questa parte ed ha esplicitato il rammarico per la mancata trasformazione della struttura in “Casa di Comunità”.
“La struttura- ha precisato – inserita all’interno dell’Ospedale Distrettuale di Tricarico è divenuta centro unico per la erogazione di tutti i servizi sanitari, sociosanitari e socioassistenziali rivolti alla popolazione.E’stata individuata una “una forma organizzativastrutturale ad alta integrazione multidisciplinare ed interprofessionale, in grado di dare risposte complesse ai bisogni di salute delle persone, orientata alla presa in carico delle condizioni di fragilità e di complessità assistenziale collegate alla cronicità. L’integrazione riguarda prioritariamente i Medici di Medicina Generale, i Medici di Continuità Assistenziale, i Pediatri di Libera Scelta, gli Specialisti Ambulatoriali, gli Assistenti sociali, gli Psicologi”.Il Sindaco ha sottolineato l’aspetto caratterizzante di questo progetto e cioè: “la sede unica ed esclusiva di attività che è rappresentato dagli spazi dell’Ospedale Distrettuale di Tricarico messi a disposizione della Direzione Strategica Aziendale e che possiede tutti i requisiti igienico-sanitari e gli spazi adeguati per lo svolgimento delle attività previste dall’Accordo Regionale e dalle linee-guida”. “Ciononostante – ha proseguito Paolo Paradiso – non è stata riconosciuta a Tricarico la ‘Casa di Comunità’. Riteniamo che farlo oggi potrebbe ovviare ad una svista importante nel nuovo scenario socio-sanitario regionale”. A sostegno della sua richiesta, il sindaco di Tricarico ha fatto riferimento atutti i provvedimenti regionali prodotti nel tempo e che “vanno proprio in questa direzione”. “Negli anni – ha rimarcato il Sindaco – la “Casa della Salute di Tricarico” è stata considerata modello di riferimento per le altre regioni del Sud. Riconoscimento avvenuto a livello regionale in più occasioni ed anche a livello nazionale (nella relazione 2021 sullo sviluppo delle Case della Salute e degli ospedali di comunità nelle regioni italiane, veniva indicato che le Case della Salute presenti nel 2020 erano 493, di cui una nella nostra regione (Casa della salute di Tricarico). “Nel PNRR – ha evidenziato il Sindaco – era previsto il passaggio da ‘Casa della Salute’ a ‘Casa della Comunità’. “Alla luce di questi passaggi – ha concluso Paradiso – è evidente che la trasformazione della ‘Casa della Salute’’ di Tricarico a ‘Casa di Comunità’ sarebbe dovuto essere un passaggio naturale, una tappa ‘obbligata’ nel nuovo scenario sanitario e assistenziale regionale. Se poi si tiene conto che la rimodulazione e riprogrammazione del PNRR (che hanno prodotto riduzioni del numero delle Case ed Ospedali di Comunità oltre alla riduzione del numero di COT) sono state necessarie sia, come dice il Ministero, per l’aumento dei costi che per le difficoltà burocratiche per la realizzazione delle strutture, allora l’esistenza della ‘Casa di Comunità’ di Tricarico non trova nessuno ostacolo”.
Successivamente l’organismo ha audito Marica Benedetto e Giuseppe Lentini componenti del Consiglio direttivo dell’Associazione di genitori e giovani diabetici della Basilicata (AGGD), sul ritardo nella erogazione dei presidi sanitari ai soggetti affetti da diabete di tipo 1.Dopo aver spiegato la finalità dell’Associazione, “portare un contributo in termini di coordinamento specifico relativamente alla patologia”, Associazione che “conta molteplici famiglie sparse su tutto il territorio lucano ed alcune provenienti dal Vallo di Diano nella provincia di Salerno”, Lentini ha ricordato ai commissari che il diabete di tipo 1 è una forma di diabete che si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e nell’adolescenza, e che si tratta di una malattia autoimmune. A nome dell’Associazione, Lentini ha fatto presente i disagi vissuti dalle famiglie a causa dei ritardi nell’erogazione dei presidi necessari a bambini e ragazzi con diabete di Tipo 1. “Abbiamo avuto diverse interlocuzioni con l’Asp durante le quali abbiamo sempre lamentato la metodologia troppo burocratica, lunga e articolata. L’Asp si era impegnata a snellire in qualche maniera alcune procedure ma nulla è cambiato. Nell’evidenziare che si tratta di una patologia che ha un impatto emotivo ed impegnativo sull’intera famiglia, il consigliere dell’AGGD ha chiesto che si possa, quanto prima, dare una soluzione al problema.
Antonello Maraldo,Direttoregeneraledell’ Aziendasanitaria locale di Potenza,intervenuto sulla questione ha spiegato che: “Si è verificato qualche ritardo, anche per responsabilità di alcune ditte che hanno consegnato fuori tempo. Tuttavia, con la DGR n.910 del 7. 12. 2023 sono stati aggiudicati i lotti riguardanti i dispositivi per il monitoraggio del diabete e, quindi, da circa 10 gg a questa parte sono partiti tuttigli ordini in maniera regolare. Peraltro, questa gara consente la consegna a domicilio dei dispositivi, evitando in tal modo che i parenti si rechino presso gli uffici per il ritiro”.
Il presidente Giorgetti nel dirsi soddisfatto dello sblocco della situazione, ha ringraziato il Direttore generaledell’Azienda sanitaria locale di Potenza. “Quando le questioni, come in questo caso, riguardano bambini e ragazzi – l’attenzione deve essere ancora più alta. Ciascuno per la propria parte è tenuto ad adoperarsi per tentare di alleggerire il peso della patologia sulle famiglie. Al carico emotivo, che è quotidiano, non deve aggiungersi anche quello legato alla gestione della condizione dal punto di vista del reperimento dei presidi”. Soddisfazione espressa anche dal consigliere Cifarelli. Nel ringraziare Maraldo, ha precisato che “quando le audizioni terminano, come in questo caso, con la comunicazione di una soluzione alla questione portata alla nostra attenzione possiamo ritenerci particolarmente contenti”.
E’ stata poi la volta dei rappresentati delleSegreterieregionalidellaFunzionepubblicaCGIL,CISL,UIL sull’autorizzazione alleaziendesanitarieperl’erogazione degliaumenti una tantum elosbloccodeifondi contrattuali. Sono stati auditi Giuseppe Verrastro e Raffaele Pisani della UILFpl, Rocco Faraone della Cisl e Sandra Guglielmi della Cgil. Dopo aver ricordato ai consiglieri il forte contributo dato dagli operatori durante tutta la fase dell’emergenza Covid, i rappresentanti sindacali hanno fatto riferimento agli aumenti “una tantum” per gli stipendi dei dipendenti della sanità. Aumenti tesi a compensare il mancato rinnovo dei contratti a cui si lavorerà nel 2024”. Le tre sigle sindacali, già con la nota con la quale chiedevano di essere auditi in quarta Commissione, “rivendicavano l’erogazione dell’aumento per tutti i dipendenti del sistema. Il Governo ha messo delle risorse e i lavoratori attendono l’anticipo previsto”. “Si pensi una volta per tutte – hanno ribadito – alle politiche attive del personale al fine della valorizzazione del capitale umano del nostro SSR”. “Ciò che vi chiediamo – hanno evidenziato – è che vi facciate portavoce con l’Assessore al ramo affinché autorizzi in tempi rapidissimi l’incremento dei fondi”. Il riferimento è poi andato sulla stabilizzazione dei precari: “La Basilicata è stata la prima Regione ad aver avviato le procedure di stabilizzazione ‘Madia’ e ‘Covid’ ma ad oggi ci sono ancora graduatorie aperte”.
Maraldo ha comunicato che per quanto riguarda la stabilizzazione “è arrivata una nota dal dipartimento Salute e Politiche della persona con la quale veniamo informati che la Conferenza Stato Regioni ha dato il via al nuovo percorso di stabilizzazione. Invece, per quanto riguarda l’integrazione riguardante l’articolo 102 e 103 del comparto, preciso che quella integrazione se da un lato è finalizzata a portare a pieno compimento il contratto del 2 novembre 2022 dall’altro sconta il rispetto dei vincoli economici complessivi del sistema, vincoli con cui tutte le Regioni devono farci i conti”.
Oltre al presidente Giorgetti, ai lavori erano presenti i consiglieri Bellettieri (FI), Perrino (M5s) e Cifarelli (Pd) e Baldassarre (Idea).
Servizi e governance Ardsu, audito rappresentante studenti Unibas.
Luca Smaldore, rappresentante degli studenti Unibas in seno al CdA dell’ARDSU, ha portato all’attenzione dei consiglieri diverse problematiche. “La governance dell’ARDSU ha un atteggiamento di chiusura rispetto alle legittime attese degli studenti
La quarta Commissione consiliare, guidata da Giorgetti (GM) ha audito Luca Smaldore, rappresentante degli studenti Unibas in seno al CdA dell’ARDSU, Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario.
Dopo aver ricordato la sua attività svolta da oltre due anni è sempre contrassegnata dalla determinazione a conseguire un innalzamento del livello dei servizi agli studenti, “anche con proposte di intervento nei vari ambiti che necessitano di miglioramenti significativi”, Smaldone ha sottolineato che: “La governance dell’ARDSU, nonostante l’azienda presenti sul suo conto economico attivi di bilancio e riserve milionarie, ha in questo ultimo periodo assunto un atteggiamento di chiusura rispetto alle legittime attese degli studenti sul fronte dell’ampliamento e miglioramento dei servizi, tanto che ho espresso voto contrario all’assestamento generale 2023/2025, nel novembre scorso”.
“Le proposte degli studenti formalizzate alla governance ARDSU – ha precisato il rappresentante degli studenti Unibas- sono state tutte puntualmente disattese. Dopo aver previsto il bonus trasporti nel bilancio preventivo ed aver istituito un capitolo di spesa ad hoc di 180mila euro, oggi lo si azzera pur avendo un avanzo di bilancio di oltre 5 milioni di euro. Non c’è traccia della previsione di finanziamento del podcast universitario, così come la mancata previsione di rimborsi per pasti pagati (molte volte per una parte significativa dell’anno accademico) agli studenti percettori di borsa di studio. Addirittura gli studenti Unibas, per usufruire dei servizi Ardsu, devono pagarsi la tenuta di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC ARUBA) presso un operatore privato, a fronte della gratuità dello stesso servizio offerto dalla Regione Basilicata a tutti i cittadini residenti”.
“Lo stanziamento relativo alle borse di dottorato – ha affermato Smaldore – va significativamente aumentato per affiancare efficacemente l’Università degli Studi della Basilicata nel suo percorso di crescita e valorizzazione e consentire agli studenti lucani di usufruire di chance di sviluppo ulteriore di saperi e competenze nel proprio territorio. Anche sul fronte della qualità dei servizi, i continui richiami della componente studentesca, ad oggi, non hanno ottenuto riscontri: lo sportello ARDSU, a causa della notoria carenza di personale, è attivo a Potenza solo un giorno a settimana e totalmente assente a Matera. Eppure, come già avvenuto nella scorsa consiliatura, si potrebbero attivare a questo scopo collaborazioni studentesche, oltre che prevedere la trasformazione dei contratti dei dipendenti ARDSU da part-time a full-time.E’ necessario riattivare quanto prima il servizio catering al Conservatorio Gesualdo da Venosa”.
“Il diritto allo studio universitario – ha fatto presente il rappresentante degli studenti – non si sostanzia solo con il doveroso innalzamento della qualità e quantità dei servizi, occorre poi dare agli studenti lucani una reale prospettiva lavorativa dopo aver completato il proprio percorso di studi. I numeri sulle immatricolazioni all’Unibas in perenne discesa in questi ultimi anni si accompagnano all’aumento costante dell’emigrazione di giovani laureati. E’ necessaria un’azione sinergica dell’università e delle istituzioni regionali, che porti a realizzare azioni di marketing dei territori, capaci di mettere a frutto le peculiarità degli stessi, puntando sulla bellezza e la vivibilità dei luoghi, attraverso anche l’innalzamento della qualità e quantità di servizi alle persone e, allo stesso tempo, attuare una politica di investimenti che porti, attraverso l’incentivazione a localizzare sedi nel nostro territorio di aziende votate alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti in campi quali l’intelligenza artificiale, la robotica, le startup innovative, le biotecnologie, la ricerca medica e farmaceutica, la bioagricoltura, a creare reali e qualificate opportunità di lavoro per i giovani lucani”.
Il consigliere Cifarelli ha sottolineato l’esigenza di avere in audizione in Commissione il direttore dell’Ardsu così da avere delle risposte su quanto evidenziato da Smaldore. “Siamo felici di aver ascoltato la voce dei giovani su questioni di grande importanza, questioni che riguardano la qualità e la quantità dei servizi offerti agli studenti di Unibas”. “All’apertura del 40° anno accademico dell’Unibas, alla presenza del Presidente Mattarella – ha affermato Cifarelli – furono evidenziate diverse questioni, e tra queste appunto i servizi, di cui la nostra Università doveva farsi carico. Questioni che sono rimaste inevase e alle quali occorre dare una soluzione se vogliamo rendere il nostro ateneo attrattivo”.
Oltre al presidente Giorgetti, ai lavori erano presenti i consiglieri Bellettieri (FI), Perrino (M5s) e Cifarelli (Pd).