La quarta commissione (Politica sociale) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Dina Sileo (Gm) ha approvato a maggioranza, con l’astensione di Perrino, Trerotola e Cifarelli, il piano annuale per lo spettacolo 2023. Sull’argomento è stato audito il dirigente dell’Ufficio politiche per i sistemi culturali, turistici e la cooperazione, capo di Gabinetto Michele Busciolano.
“Con il Piano annuale dello Spettacolo 2023, seconda annualità del Piano Triennale 2022-2024 che prevede complessivamente l’impegno di 9 milioni – ha detto Busciolano – si stanziano per l’anno in corso 2 milioni di euro. Si tratta di una piano ambizioso e corposo e la Regione sostiene tale comparto con 4 misure: il sostegno ai soggetti iscritti all’Albo degli Operatori dello Spettacolo della Regione Basilicata – art. 11 L.R. 37/2014; il cofinanziamento per gli operatori dello spettacolo, singoli o in circuito, beneficiari di finanziamenti del Ministero della Cultura; il sostegno alle attività della ‘Rete’ (art. 4 L.R. 37/2014) tra operatori dello spettacolo iscritti all’Albo della Regione e altri soggetti pubblici, privati, istituzioni scolastiche e associazioni culturali, per realizzare attività di rete a livello regionale, nazionale ed internazionale che abbiano carattere innovativo con la copertura massima del 15 per cento delle risorse disponibili; azioni di iniziativa esclusiva della Regione, sia in collaborazione con il MIC, sia con realtà pubbliche e/o private a livello locale, nazionale ed internazionale, di peculiare valenza qualitativa, supportate con la totale copertura dei costi”.
“I settori interessati dai progetti – si legge nella relazione – sono Teatro, Danza, Musica, Spettacolo viaggiante e circense. L’intervento finanziario della Regione non può essere superiore al 50 per cento del totale dei costi ammessi. Sono dunque individuati i requisiti per le proposte a valere sulla Misura 1 e sulla Misura 2, tra cui l’attività svolta in maniera continuativa per almeno un anno – valevole per tutti i settori – e le giornate lavorative”.
“In continuità con quanto previsto dal Piano Triennale dello Spettacolo 2022-2023 – ha aggiunto Busciolano – la Regione Basilicata intende proseguire nell’azione di sostegno all’Istituzione Concertistico-Orchestrale. L’operazione è ritenuta di ‘Particolare Rilevanza Strategica’ nell’ambito dell’area tematica ‘Interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, del paesaggio e promozione delle attività culturali’ ed è finanziata a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC). Anche per il Conservatorio di Musica Carlo Gesualdo da Venosa – Potenza e del Conservatorio di Musica E. R. DUNI di Matera la Regione intende proseguire nell’azione di sostegno a valere sul Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC).
“Grande soddisfazione – ha detto la presidente Sileo – per l’approvazione di quest’atto nei primi giorni dell’anno. Ciò permetterà agli operatori di programmare per tempo le attività, un segno tangibile dell’attenzione di questa maggioranza per il settore della Cultura. Un percorso iniziato con l’approvazione dei Piani triennali della Cultura e dello Spettacolo”
Via libera a maggioranza con voto contrario di Perrino, Trerotola, Cifarelli e Vizziello al Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale o nel servizio sanitario nazionale -Adozione del provvedimento generale di programmazione. Sull’atto è stato audito il Dirigente dell’Ufficio pianificazione sanitaria, verifica degli obiettivi, innovazione e qualità, Giuseppe Montagano.
“L’atto amministrativo – ha detto – è un provvedimento di programmazione ai sensi dell’articolo 1, comma 2, del D.M. 77/2022 che costituisce la Riforma di settore del PNRR (componente 1 della missione 6). I provvedimenti di attuazione del Piano Operativo Territoriale (POT) sono demandati all’ASP e all’ASM secondo il seguente cronoprogramma: recepimento della presente deliberazione entro il 31 gennaio 2023, aggiornamento del piano triennale dei fabbisogni di personale e del piano per l’assistenza territoriale, adeguato alla nuova organizzazione entro il 28 febbraio 2023, istituzione dei nuovi ambiti distrettuali e comunicazione delle sedi individuate entro il 30 marzo 2023, modifica dell’atto aziendale vigente allo scopo di renderlo coerente con le disposizioni di cui al DM 77/2022 entro il 16 aprile 2023, comunicazione formale dei nuovi direttori di distretto e del dirigente sanitario e dirigente amministrativo entro il 30 maggio 2023, adozione ed invio alla Direzione Generale Salute e Politiche della Persona del Piano delle Attività Territoriali (PAT) a scorrimento annuale aziendale entro il 30 maggio 2023, adozione ed invio alla Direzione Generale Salute e Politiche della Persona del Piano Attuativo Distrettuale (PAD) entro il 30 settembre 2023”.
“La situazione demografica, sanitaria, socio-economica e tecnologica della Regione Basilicata e, in una scala maggiore dell’intero Paese – si legge nella relazione – è profondamente cambiata. La pandemia e le crisi socio-economiche hanno ovunque acuito le diseguaglianze e hanno evidenziato che la resilienza dei sistemi organizzati di welfare deve essere irrobustita dal punto di vista del finanziamento, dell’organizzazione a rete, del rispetto delle esigenze dei territori, del ruolo e del protagonismo degli operatori e dei cittadini in un’ottica di comunità, specialmente in un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione e di aumentata prevalenza di malattie croniche. Le tecnologie mediche ed informatiche offrono nuove opportunità di cura e assistenza che richiedono competenze, lavoro di equipe, semplificazione organizzativa, anche in ottica di revisione continua dei processi”.
“In ambito di assistenza di prossimità – ha detto Montagano – la Regione Basilicata è intervenuta con la L.R. 58/2021. I distretti sanitari passano da 9 a 6 (non cambiano i confini amministrativi, gli ambiti sociali restano 9). Ai sensi del D.M. 77, infatti, il distretto deve essere geograficamente riposizionato in una nuova dimensione demografica, secondo un range di popolazione compreso tra i 100.000 e 180.000 abitanti. Nella nostra regione sono possibili deroghe che però non devono stravolgere il principio di fondo. I distretti individuati sono quello del Vulture Alto Bradano con 88.310 abitanti, quello Val d’Agri Marmo Platano con 83.506 abitanti, Potenza Alto Basento con 113.152 abitanti, Lagonegrese Pollino con 63.368 abitanti, Matera Medio Basento con 115.975 abitanti, Metaponto collina materana con 75.688 abitanti.
Con i fondi del PNRR si attiveranno 6 centrali operative (COT) a Venosa, Marsicovetere, Potenza, Lagonegro, Matera, Policoro, 7 Case della Comunità Hub (I livello) a Lavello, Sant’Arcangelo, Potenza, Lagonegro, Irsina, Montescaglioso, Montalbano Jonico, 12 Case della Comunità Spoke (II livello) a Genzano, San Fele, Vietri di Potenza, Corleto Perticara, Anzi, Avigliano, Maratea, Senise, Viggianello, Garaguso, Ferrandina, Tursi, 5 Ospedali di Comunità di 20 posti letto a Venosa, Muro Lucano, Maratea, Pisticci, Stigliano. Si attiveranno inoltre infermieri di famiglia o comunità (IFoC) e le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA). Per ogni COT (centrali operative) sono previsti 5-6 infermieri, 1 coordinatore infermieristico e 1-2 figure di supporto (sanitario e amministrativo). Per ogni casa della comunità hub sono previsti dai 7-11 infermieri, 1 coordinatore infermieristico, 1 assistente sociale e 5-8 figure di supporto (sanitario e amministrativo).
Per ogni ospedale di comunità sono previsti 9 infermieri, 6 figure di ruolo tecnico, 2 figure di personale di supporto (sanitario e amministrativo) e medici 4,5/die sei giorni su sette.
Secondo il “DM 71″ si ipotizza uno standard minimo di 1 Infermiere di Famiglia o di Comunità ogni 2.000/3000 abitanti. Per le Unità speciali di Continuità Assistenziale si ipotizza uno standard ottimale di almeno 1 medico e 1 infermiere ogni 100.000 abitanti. Risultano attivate 11 USCA (4 presso ASM e 7 presso ASP), ma è da valutare quante ne dovranno restare attive una volta finita l’emergenza”.
Sono intervenuti alla discussione, oltre alla presidente Sileo, i consiglieri Perrino, Cifarelli, Vizziello e Giorgetti.
“L’implementazione e il potenziamento della medicina territoriale – ha commentato la presidente Sileo – è un percorso che la Regione Basilicata ha intrapreso con la legge regionale 58 del 2021 istitutiva dell’Infermiere di famiglia e che oggi, anche grazie alle risorse del PNRR, inizia la fase attuativa. Un ruolo fondamentale, in tal senso, avranno le due aziende sanitarie, motivo per il quale nelle prossime sedute convocherò in Commissione i direttori generali di Asp e Asm. In una terra a bassa densità abitativa e con una viabilità problematica, i nuovi presidi ospedalieri di prossimità diventano fondamentali per accelerare l’accesso alle cure da parte dei cittadini. L’obiettivo è lavorare per dare ai lucani un servizio sanitario adeguato”.
La commissione ha poi approvato alla unanimità la proposta di legge di iniziativa del consigliere Leone (FdI), sottoscritta anche da Perrino e Sileo, su modifiche alla legge regionale 13 agosto 2015 n.34 (Assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e bilancio pluriennale 2015-2017 della Regione Basilicata).
Viene sostituito il comma l dell’articolo 12: “a decorrere dal l gennaio 2023 i livelli sanitari aggiuntivi regionali sono erogati ai soli assistiti con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore o uguale a 30.000,00 euro”. Dopo il comma l è aggiunto l’l bis e cioè “Per far fronte alle esigenze finanziarie rivenienti dall’applicazione del precedente comma sono stanziati per le annualità 2023 e 2024 euro 200.000,00 per ciascuna annualità”.
All’esame della commissione anche la proposta di legge sulla Istituzione Centro Internazionale di Dialettologia”, di iniziativa dei Consigli comunali di Rapone, Montalbano Jonico, Ruvo del Monte, Ruoti, Forenza, Campomaggiore e Colobraro ai sensi dell’art. 39 dello Statuto, accolta da 90 amministrazioni tra cui Potenza. In proposito è stato audito il Sindaco del Comune di Grumento Nova Antonio Imperatrice il quale ha spiegato come “il Centro sia ormai radicato nei Comuni, avendo prodotto studi e risultati importanti. Nei nostri Comuni abbiamo avuto la possibilità di ospitare il Centro che ha influito anche sulla formazione di tanti giovani. Ogni Comune è rappresentato nell’Atlante dei dialetti”.
“L’istituzione del Centro Internazionale di Dialettologia – si legge nella relazione – è preordinata al potenziamento delle attività di tutela, valorizzazione e studio delle lingue lucane attraverso un operatore che, in quanto munito di capacità giuridica, possa compiere atti giuridici
Il Centro Internazionale di Dialettologia (C.I.O.) nasce dal progetto A.L.Ba il cui atlante riporta i dati di tutti i 131 comuni della Basilicata e di molte frazioni nelle quali si registrano varianti sintopiche. Il Centro Internazionale di Dialettologia, organizzato e condotto dalla prof.ssa Del Puente nella struttura universitaria del capoluogo di Regione, si è proposto quale entità speciale con una funzione propulsiva e coordinatrice di ricerche attinenti la dialettologia della comunità lucana che, con la sua ricchezza di tipi linguistici e culturali, costituisce un terreno privilegiato di analisi dialettali. Il Centro sì è aperto alla collaborazione di ogni operatore culturale accademico e non.
Attualmente è configurato come struttura interateneo con l’Università di Palermo e ha un comitato tecnico scientifico internazionale comprendente docenti delle Università di Cambridge, Manchester, Napoli, Oxford, Pisa e Udine. Segue, inoltre, un dottorando dell’Università di Boston e ha appena prodotto un lavoro sulle lingue della Basilicata richiesto dall’Università di Los Angeles.
Con la istituzionalizzazione del Centro sarà possibile fornire alla suddetta entità la personalità giuridica utile a coltivare ed incentivare quegli stimoli e bisogni culturali che ne hanno provocato la genesi”.
Sull’argomento sono intervenuti il consigliere Polese e la presidente Sileo.
“La proposta di legge di istituzione del Centro Internazionale di Dialettologia – ha commentato la presidente Sileo – è un atto che arriva su impulso di molti Comuni. Una bella pagina di democrazia e condivisione istituzionale nella quale per la prima volta trova attuazione quanto disposto dall’articolo 39 dello Statuto in merito all’iniziativa legislativa da parte dei Consigli comunali. Pertanto, ho disposto che nella prossima seduta della Commissione venga audito sul punto l’assessore Galella”.
Approvata a maggioranza con l’astensione di Perrino, la proposta di legge inerente le “Modifiche ed integrazioni alla L.R. 26 giugno 2014 recante Modifiche ed integrazioni alla L.R. 28 ottobre 2011, n. 21 – Norme in materia di autorizzazione delle attività specialistiche e odontoiatriche, di iniziativa del consigliere Bellettieri Cariello, Acito, Piro.
“Con la proposta di legge – ha spiegato Bellettieri – si disciplina il non obbligo per gli studi professionali odontoiatrici di adeguamento all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Tale assunto trova riscontro nel fatto che gli studi professionali, anche ad esempio quelli dei medici di famiglia in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, non sono soggetti ad una specifica disciplina in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche, ma seguono, come tutti gli altri immobili, le regole nazionali. Lo studio professionale, anche del medico convenzionato, non è classificato come “immobile aperto al pubblico” perché anche se lo studio svolge di fatto una attività pubblica, si tratta sempre prevalentemente di attività professionale, e dunque non necessariamente un nuovo studio medico deve essere adeguato circa l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
Rinviata la discussione di un’altra proposta di legge riguardante la “Modifica dell’articolo 17 della legge regionale n. 46 del 30 novembre 2018 -Disposizioni in materia di randagismo e tutela degli animali da compagnia o di affezione”, di iniziativa del consigliere Baldassarre. In merito è stato audito Gerardo Salvatore, veterinario funzionario del Dipartimento salute il quale ha spiegato come “la legge in questione sia stata dichiarata incostituzionale per alcuni articoli. Uno solo è stato sanato ma nonostante tutto è stata adottata fino ad oggi. È necessario pertanto intervenire sulla intera legge”.
Sull’argomento sono intervenuti il consigliere Perrino e la presidente Sileo.
“Le disposizioni regionali sul randagismo – ha detto quest’ultima – necessitano di una riforma che consenta la tutela dei nostri amici a quattro zampe e che, al contempo, metta le amministrazioni locali nelle condizioni di operare in serenità senza incappare in meccanismi farraginosi. Una società civile è tale quando dà dignità a qualsiasi essere vivente.”
Infine la commissione ha licenziato alla unanimità l’atto amministrativo relativo alla richiesta di integrazione della Commissione regionale Lucani nel Mondo, relativa al rappresentante della Provincia di Potenza. Il Consiglio Provinciale di Potenza ha designato, quale nuovo componente in seno alla Commissione regionale dei Lucani nel mondo, l’Avv. Christian Giordano, Presidente della Provincia di Potenza, in sostituzione del componente Rocco Guarino.
Hanno partecipato ai lavori della quarta Commissione consiliare, oltre al presidente Sileo (Gm), i consiglieri Aliandro (Lega), Trerotola (Pl), Coviello (FdI), Giorgetti (Gm), Polese (Iv-RE), Cifarelli (Pd), Bellettieri (Fi), Baldassarre (Idea), Perrino (M5s) e Vizziello (Basilicata Oltre).