Nicola Pavese e Giovanni Caserta, rispettivamente Presidente della Associazione Matera Ferrovia Nazionale e Socio fondatore dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale” in una nota replicano al cittadino Luciano Bitondo e inviano un memorandum all’assessore regionale Pasquale Pepe sui lavori in corso per la ferrovia Ferrandina-Matera in vista dell’incontro che si terrà il 15 febbraio. Di seguito la nota integrale.
Come Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, esprimiamo tutto il nostro compiacimento e gratitudine per l’impegno che l’Assessore regionale Pasquale Pepe va profondendo nello sforzo di dotare la Regione Basilicata di efficienti mezzi di trasporto a tutti i livelli.
Particolare attenzione egli va rivolgendo al completamento della tratta ferroviaria Ferrandina – Matera (La Martella), attraverso visite e diretti interventi miranti ad assicurare il completamento della tratta in oggetto entro il 2026. Non solo; ma con grande avvedutezza e lungimiranza egli propone e fa sua la necessità del prolungamento della stessa tratta verso Gioia del Colle, attraverso l’area industriale di Jesce, a confine tra Puglia e Basilicata, vertice d’incontro di tre importanti e popolosi Comuni: Matera, Santeramo e Altamura, sì da inserire la città di Matera in un anello che porti la città di Matera, la Regione Basilicata e l’intero del Sud in rapido collegamento con l’Adriatico e il Tirreno verso li Nord Italia e l’Europa. C’ è, tuttavia, chi, attraverso lettera aperta all‘Assessore pone diversi quesiti e accenna a perplessità, così riassumubili:
1) Distanza della stazione di La Martella, 5 km, dal centro della città di Matera. Una tale obiezione non ha ragioni tecniche e logiche che possano giustificare perplessità e dubbi di alcun genere. La stazione a La Martella è una necessità dettata dal bisogno di evitare le altimetrie che portano al centro della città di Matera (Piazza Matteotti). Il problema delle altimetrie si pone anche in rapporto allo scalo di Ferrandina, in basso, nella valle del Basento, talché il tragitto Ferrandina-Matera ha scelto luoghi per quanto possibile pianeggianti, ma tali da imporre ancora la realizzazione e utilizzazione di una lunga galleria all’interno della collina Miglionico – Pomarico.
2) Stato della stazione di la Martella La stazione, recuperata con primi urgenti interventi, attende solo il suo completamento. Registra, fra l’altro, l’esistenza di una vasta area di parcheggio, che non ha Piazza Matteotti, sia per mezzi privati sia per mezzi pubblici. L’osservatore può persino cogliere la presenza di stalli riservati a persone con problemi di disabilità o altre necessità.
3) La cosiddetta distanza di 5 km. E’ problema di scarso rilievo, ove si pensi che, oggi, il centro cittadino di Piazza Matteotti dista qualche km in più rispetto alle periferie opposte di Agna e Serra Rifusa. L’idea di una galleria sotterranea, da La Martella a Piazza Matteotti, non è neanche lontanamente proponibile, sia dovendosi affrontare spese insostenibili, sia dovendosi attraversare e perforare i luoghi franosi di Papalione e Pozzo Misseo. 4) Prolungamento verso Venusio. Per evitare la costruzione di una galleria sotterranea si propone il prolungamento della tratta Ferrandina-La Martella fino a Venusio, dove il passeggero troverebbe pronta (?) una “littorina” FAL, che lo porterebbe al centro, in Piazza Matteotti, con trasbordo e rientro – marcia indietro – verso la città. Ai tempi del trasbordo si aggiungerebbe un evidente e ozioso prolungamento del tracciato e del tragitto. Una simile ipotesi, peraltro, insiste ancora su una ferrovia per pochi, sporadici viaggiatori provenienti da Ferrandina, ignorando completamente il problema vitale del trasposto merci, impossibile su “littorina”, servizio del quale Matera, area di Jesce, Regione e Sud hanno grande bisogno.
5) Conclusioni. L’associazione “Matera Ferrovia Nazionale” conferma e segnala all’Assessore una opportunità provvidenziale creatasi con la Mermec che subentra alla Ferrosud come Società Mermec, essendosi posta la necessità di ridare attività ad un importantissimo insediamento industriale, che, in un luogo nevralgico, in passato, ha offerto lavoro a ben 800 lavoratori e addetti provenienti dai tre Comuni già citati (Matera, Santeramo e Altamura), che ne trassero incommensurabile vantaggio occupazionale per famiglie e giovani in cerca di prima occupazione. Il progetto, già definito e finanziato, prevede un concorso di spese tra Regione Puglia e Regione Basilicata, con potenziamento e rivitalizzazione d’avanguardia della stazione di Casal Sabini che, a metà strada tra Altamura e Gioia del colle, può essere anche stazione di arrivo della tratta Ferrandina – Matera (La Martella), per un percorso senza grosse difficoltà altimetriche e per pochi km. Gioia del Colle, così raggiunta, significa innesto sulla tratta ad alta capacità Taranto-Bari Brindisi-Lecce). In questo contesto, il collegamento Matera – Casal Sabini significherebbe, per l’area industriale di Jesce, apertura per le merci in direzione tirrenica e in direzione adriatica. Per Matera, come si è detto, significherebbe entrare nell’anello nazionale. E’ questa la risposta che l’associazione “Matera ferrovia nazionale” dà ai dubbi e perplessità che il cittadino Bitondo solleva e che, in un prossimo incontro, con l’assessore Pepe si vuole consegnare contando sul dinamismo di un amministratore regionale che sembra aver capito a fondo il ruolo e l’importanza della ferrovia a Matera, città capitale europea della cultura, città di dialogo all’interno del Mediterraneo, cuore del Sud, che anni recenti vedono sempre più emarginato e isolato.