Consiglieri comunali di Matera Rocco Luigi Sassone, Nicola Casino, Adriana Violetto, Augusto Toto, Mario Morelli e Francesco Lisurici: “Ultimazione dei lavori nel parco della storia dell’uomo a Murgia Timone: ancora inesperienza e approssimazione da parte del sindaco Bennardi”. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo dai mezzi d’informazione che il sindaco Bennardi, in riferimento all’ultimazione dei lavori del Parco della Storia dell’Uomo a Murgia Timone, opere che per utilizzare un eufemismo, negli ultimi mesi, hanno generato insistenti dubbi sulla loro legittimità tanto da richiedere l’istituzione di un’apposita commissione consiliare che si esprima sull’argomento, per operare nel rispetto delle leggi “si assume personalmente la responsabilità di prendere in consegna l’opera per restituirla alla cittadinanza ed evitare i pericoli di deperimento e possibile vandalizzazione”.
Dopo 9 mesi di governo, il tempo di una gestazione, nel nostro ruolo di opposizione attenta e responsabile, siamo ancora costretti a far emergere gli approcci scomposti e istituzionalmente irrispettosi di Bennardi verso l’intero Consiglio Comunale espressione di un’intera Città, che ricordiamo al Sindaco, votò all’unanimità l’istituzione di una Commissione Consiliare, composta da consiglieri di maggioranza e minoranza, che esprimesse un parere circa il rispetto dei vincoli di tutela e salvaguardia delle opere eseguitesull’altopiano murgico.
Ad oggi la Commissione, che solo ieri 3 agosto ha potuto accedere alle aree in questione e che domani 5 agostoaudirà professionisti esperti in materia, è ancora in attesa di acquisire importanti documenti che non risultano presenti nella documentazione trasmessa. In particolare si è richiesta specifica evidenza circa i certificati di collaudo delle opere eseguite o in subordine del certificato di regolare esecuzione, degli atti amministrativi da cui emerge la disponibilità giuridica del gestore che prenderà in carico l’opera eseguita (e con essa ogni macchina/attrezzatura) ed infine dove è possibile visionare il capitolo di spesa che permetterà a chi prende in carico l’opera di garantire la corretta gestione ed impedire il depauperamento del bene preso in consegna cosi come prevedono le norme a salvaguardia della realizzazione di qualsiasi opera pubblica.
Ne consegue che nessun atto di piena presa in carico può e deve essere posto in essere dal Sindaco – seppure animato dai più nobili propositi volti a evitare il deperimento e la possibile vandalizzazione del bene – se non vengono preventivamente chiariti oltre agli aspetti per cui la Commissione Consiliare ha ricevuto pieno mandato anche quelli non meno importanti riguardanti il soggetto che è effettivamente titolato a prendere in carico l’opera. Chi ha la disponibilità giuridica dell’area? In ragione di quali titoli? Con quali risorse s’intende fare fronte alle attività di manutenzione, tutela e salvaguardia delle opere?
Bennardi a nove mesi dalla sua elezione dimostri di avere davvero a cuore le istanze della comunità materana e di aver acquisito qualche rudimento normativo, opponendosi con forza ad ogni forma di diffida da parte del soggetto attuatoree di presa in carico dell’opera senza le opportune riserve, per permettere ad un’intera Comunità, anche per il tramite delle risultanze a cui perverranno i componenti della Commissione, di vedersi riconosciuto il diritto sacrosanto di difesa e cura dell’inestimabile valore rappresentato dalle antropizzazioni millenarie dell’altopiano murgico, che nessuno, ribadiamo nessuno, deve permettersi di alterare.