Si è tenuto a Perugia il 7 e 8 giugno 2013 all’Etruscan Chocolate Hotel il primo incontro nazionale degli organi direttivi di Fare dopo l’elezione di Michele Boldrin a coordinatore del partito. Duecento, tra delegati al congresso e membri delle neoelette direzioni nazionali e regionali, hanno discusso le nuove linee programmatiche del partito fondato nel luglio 2012 e che in febbraio ha partecipato alle elezioni politiche nazionali.
La delegazione lucana era guidata da Michele Fanelli Presidente di Fare Basilicata e Giuliano Velluzzi componente lucano della Direzione Nazionale.
“Abbiamo incontrato tante persone nuove della politica di tutte le regioni italiane, – ha commentato Michele Fanelli – tutte attivamente impegnate per organizzare una offerta politica nuova in Italia.” “Anche in Basilicata – prosegue il Presidente Fanelli – ed in tutta Italia, Fare riparte con una nuova leadership ed una nuova classe dirigente che con entusiasmo ed orgoglio vogliono dialogare con tutti i cittadini per dare voce ad idee a progetti semplici e concreti.”
Ma è essenziale innanzitutto, creare le condizioni per farle queste cose, come è decisivo proporre persone nuove e credibili.
Aprendo i lavori, Boldrin ha sottolineato la natura pragmatica del partito, lanciando alcune tra le molte proposte concrete caratterizzanti la posizione di Fare sottolineando la necessità di “stabilire un tetto salariale per i ruoli apicali della pubblica amministrazione e delle società partecipate, perché nessuno deve guadagnare più del Presidente della Repubblica; estromettere i partiti dalle fondazioni bancarie e le fondazioni bancarie dai CdA degli istituti di credito, perché hanno già sprecato troppo denaro dei nostri cittadini, contribuendo al declino dell’economia del paese; fare subito una buona legge elettorale, perché le altre le riforme istituzionali non sono una priorità immediata, né può essere chiaro quali siano quelle adeguate se prima non si risolve per davvero il nodo del federalismo”.
L’unicità della proposta politica di Fare è emersa dalle parole di Boldrin, che ha affermato che “…la nostra offerta politica non è sovrapponibile a quella di nessuno partito dell’attuale scenario politico italiano; Fare è piuttosto il primo elemento di un nuovo polo di aggregazione che abbia come valori guida la crescita economica, la mobilita sociale, la sussidiarietà, il merito e la responsabilità individuale”
Giuliano Velluzzi, lucano componente della Direzione Nazionale, commenta come “Abbiamo affrontato temi focali da sempre a cuore del movimento: bilancio dello stato, economia e imprese, federalismo, questione settentrionale e meridionale, scuola, sistema bancario e finanziario, politica monetaria, riforma dello stato, spetterà a noi contestualizzarli rispetto al territorio della Basilicata soprattutto in vista delle imminenti elezioni regionali”. Una due giorni fitta di sessioni plenarie e sessioni tematiche che nell’incontro di domenica, aperto al pubblico ha visto interventi esterni, come quelli di Marco Bentivogli, Segretario della Fim-Cisl, del sociologo Sergio Belardinelli dell’Università di Bologna, e dell’economista Fabiano Schivardi della LUISS e dell’EIEF (Roma).
Fare per Fermare il Declino è il partito politico scaturito dal movimento nato lo scorso agosto per iniziava di sette personalità di primissimo piano a livello italiano e internazionale, indipendenti e libere da legami politici con i vecchi partiti. Il loro manifesto di appello agli italiani, pubblicato su sei quotidiani e intitolato “Cambiare la politica, fermare il declino, tornare a crescere”, è basato su 10 punti programmatici, semplici e realizzabili, e ha ottenuto una immediata e forte risposta da parte degli italiani, che ha permesso di partecipare alle elezioni politiche già dopo pochi mesi dalla costituzione. Oggi il movimento conta oltre 70mila adesioni. www.fermareildeclino.it – www.fare2013.it.