La lectio magistralis di Romano Prodi, ex presidente del Consiglio dei Ministri e attuale presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli ha concluso la seconda e ultima giornata degli Attivi unitari di Cgi, Cisl e Uil nella Serra del sole di Matera. Romano Prodi è stato accolto a Matera dal sindaco Raffaello De Ruggieri e dall’assessore comunale alla cultura Giampaolo D’Andrea. I lavori sono stati introdotti dal segretario generale della Cgil Matera, Eustachio Nicoletti. Sul palco anche i tre segretari nazionali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Carmelo Barbagallo e Anna Maria Furlano. Al dibattito hanno partecipato anche Luca Visentini, segretario generale CES e Rosanna Purchia, Sovrintendente Fondazione Teatro San Carlo di Napoli.
“Sul divario Nord-Sud c’è da fare tantissimo, anzi di più perché è aumentato”. Lo ha affermato Romano Prodi, intervistato a margine dell’iniziativa di Cgil, Cisl e Uil a Matera “La nostra Europa, la cultura, il lavoro. La cultura del lavoro”. L’ex presidente del Consiglio ha riferito di essere rimasto colpito molto positivamente dal cambiamento di Matera: “Mi ha fatto molto piacere vedere come sia diventata un punto di attrazione: ci sono tantissime cose belle, per il turista è un’esperienza molto bella”. L’ex presidente della Commissione europea ha quindi sottolineato l’importanza delle infrastrutture immateriali e materiali, come la strada per Bari. Interpellato sul caso Siri, Prodi ha risposto: “Non so nulla e mi tengo ben lontano da queste vicende”.
Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil esprime alcune riflessioni sul rapporto tra Matera 2019 e lavoro. Ha creato opportunità? “Bisogna ancora fare molto. Bisogna fare le infrastrutture materiali e immateriali per arrivare a Matera, bisogna fare in modo che ci sia la possibilità di avere un’accoglienza aumentando i posti letto, perchè altrimenti possiamo dire che è aumentato il turismo del 180% però non sappiano dove si vanno a dislocare queste energie. Bisogna aiutare Matera a fare le cose. Il sindaco ha detto che lavora bene ai sindacati, lo comunicasse pure al Governo così avremo un’impostazione diversa nel coinvolgimento delle forze sociali che sono l’elemento unificante del Paese. Noi pensiamo che abbiamo tante culture nel nostro Paese che potremmo attivare l’attenzione di tutto il mondo ma ci mancano le infrastrutture, dobbiamo mettere in sicurezza il territorio, dobbiamo costruire una filiera abituata a lavorare con la cultura, quindi ripartire dalle scuole, dall’università e creare le condizioni perchè i nostri giovani non devono fuggire dal nostro Paese. Hanno possibilità di spaziare nel nostro Paese, in cui ci sono 4000 mila anni di cultura che bisogna mettere a disposizione del mondo”.
Anna Maria Furlan, segretaria generale Cisl indica la ricetta per creare nuova occupazione: “Innanzitutto sbloccare tutti i cantieri infrastrutturali e mettere al centro il lavoro. Il 9 di febbraio abbiamo detto con chiarezza al Governo che per noi la centralità è il lavoro. lavoro non si inventa, il lavoro bisogna crearlo, sbloccare i cantieri, investire su innovazione, cultura e ricerca e indispensabile. Dobbiamo ridurre il costo del lavoro per avere un fisco amico del lavoro. Oggi siamo davanti a tante ipotesi di riforma fiscale, per noi al centro è come irrobustiamo le buste paga dei lavoratori e delle lavoratrici e le pensioni delle nostre anziane e dei nostri anziani. Così si crea equità e si dà lavoro alle nostre aziende, attraverso l’innalzamento dei consumi interni”.
Matera 2019 cosa rappresenta da questo punto di vista per il lavoro? “E’ una esperienza importantissima, ripartiamo da qua. Da come nel Sud attraverso anche la cultura la centralità del lavoro diventa la priorità per tutti”.
Michele Capolupo
La fotogallery del convegno di Cgil Cisl e Uil (foto www.SassiLive.it)