Lega Basilicata contro centro di accoglienza immigrati alla “Città della Pace”: “No a nuovo campo profughi sulla costa jonica”. Di seguito la nota inviata dal commissario regionale Roberto Marti.
“La Basilicata necessita di politiche di sviluppo e sostegno che facciano leva sulle peculiarità del territorio, per decenni dimenticato dalla sinistra. Non già di fallimentari centri di (dis)accoglienza modello Felandina già ampiamente sperimentati altrove con risultati disastrosi sotto il profilo dell’accoglienza, dell’integrazione, della sicurezza e dell’incidenza sull’economia locale. La Lega Basilicata e il gruppo regionale ad essa afferente, pertanto, continuano ad esprimere la loro netta contrarietà alla nascita di un centro di accoglienza per 150 immigrati in località Terzo Cavone, a Scanzano Jonico, e si batteranno in aula e nelle sedi istituzionali e politiche preposte per fermare lo scellerato progetto voluto dal centrosinistra targato Pittella, che ha così stravolto la nobile iniziativa della ‘Città della Pace’ inizialmente destinata ai bambini e all’infanzia”.
E’ quanto dichiarano in una nota il segretario regionale della Lega Basilicata, Roberto Marti, e il gruppo consiliare Lega presso l’ente Regione. “E’ appena il caso di ricordare che è di queste ore la drammatica notizia di nuovi contagi tra i migranti ospitati a Palazzo San Gervasio, che seguono i positivi rinvenuti tra i migranti trasferiti dal Governo centrale a Ferrandina dopo essere sbarcati illegalmente a Lampedusa. Alle giuste preoccupazioni economiche dei lucani si stanno aggiungendo, pertanto, quelle del rischio sanitario, oltre alle già ben note relative alla sicurezza. E tutto questo a causa delle dannose e pericolose politiche in materia che il Governo Conte, degnamente coadiuvato dai Ministri di origine lucana Lamorgese e Speranza, stanno perpetrando a danni degli italiani. Avallare una progettualità di questa natura, camuffandola sotto le insegne della legalità e della integrazione, significherebbe non solo non voler vedere che quel modello, tanto caldeggiato dalla sinistra, è miseramente fallito ovunque, tanto per gli ospitati quanto per gli ospitanti, ma danneggiare e soffocare un’intera realtà economica e il suo turismo, portato avanti con sacrificio malgrado l’assenza di politiche di sostegno, supporto e rilancio da parte dei governi succedutisi nel tempo. Giova ricordare, a proposito, che a pochi metri dall’ubicazione della struttura interessata sorgono pregevoli iniziative turistiche ed economiche che rischiano di risultarne irreversibilmente compromesse”.
“Pienamente convinti, pertanto, della inopportunità che la costa jonica-metapontina possa anche solo rischiare di trasformarsi in un nuovo campo profughi e di quanto si siano dimostrati fallimentari tutti quei protocolli “legalità” ideati dalla sinistra al solo fine di intercettare il fiume di denaro che alimenta l’immigrazione illegale sul nostro territorio, la Lega ribadisce il suo netto no e si pone dalla parte della popolazione locale, giustamente preoccupata per le possibili ripercussioni che una siffatta iniziativa avrebbe. Viceversa, siamo pienamente favorevoli a ripristinare l’originario impianto della progettualità, destinata in principio all’infanzia; altresì ad immaginare un centro polifunzionale per i nostri disabili e/o di aiuto al servizio dei nostri concittadini “.