Legge Anticorruzione, un anno dopo, Senatrice Gallicchio (M5S): “Provvedimento di portata storica, sta cambiando il Paese”. Di seguito la nota integrale.
Com’è la situazione italiana a un anno dall’approvazione della legge Anticorruzione? È stato l’argomento di un interessante convegno che si è svolto il 18 febbraio al Senato.
Tra i partecipanti anche il Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, la vicepresidente del Senato Paola Taverna, il capogruppo M5S al Senato Gianluca Perilli, la sindaca Virginia Raggi e magistrati di grande spessore quali sono stati Antonio Di Pietro e Giancarlo Caselli.
A commentare l’evento la senatrice di Potenza Agnese Gallicchio, anche lei presente al convegno. «La legge Bonafede – esclama Gallicchio – è una misura storica per il nostro Paese, la più importante in materia di corruzione dai tempi di Mani Pulite. Ha prodotto un sistema innovativo di strumenti per combattere il fenomeno della corruzione, delimitando un perimetro più stringente di norme e introducendo incentivi alla denuncia. Basti pensare alla figura dell’agente infiltrato o al Daspo a vita per i corrotti».
La corruzione purtroppo è un problema endemico del nostro Paese, che fa parte del bagaglio culturale italiano e produce effetti devastanti su tutta la società, non solo in campo economico. Mina il settore della concorrenza, pregiudica l’efficienza e la produttività. E quando arriva ai piani alti della politica rischia di innescare anche un meccanismo di distorsione democratica.
Ne è ben consapevole la senatrice. «Chiaramente la legge da sola non basta a combattere un fenomeno così radicato nel tessuto sociale, ci vuole un cambio di cultura, di mentalità. Ma grazie al movimento 5 stelle – commenta – questo percorso virtuoso è finalmente iniziato. L’onestà tornerà di moda».
Ma c’è altro. Dal decreto Mille Proroghe arriva un’importante novità che riguarda il settore giustizia. «Grazie a un nostro emendamento al Mille Proroghe, le graduatorie dei concorsi per assistente giudiziario sono state prorogate fino a giugno 2021. Le graduatorie – conclude Gallicchio – potranno scorrere oltre il termine prefissato, permettendo così a centinaia e centinaia di ragazzi preparati di accedere al mondo del lavoro e di rafforzare ulteriormente gli organici degli uffici giudiziari. Più risorse e più lavoro nel settore della Giustizia».