“La norma approvata ieri all’unanimità dal consiglio regionale sui medici di continuità assistenziale é un atto di responsabilità nei confronti degli operatori della categoria. Abbiamo ricondotto in un alveo legislativo le indennità a suo tempo riconosciute in sede di contrattazione decentrata, scongiurando così il recupero dei crediti da parte delle aziende sanitarie. Come sostenuto da sempre, riconosciamo ruolo e funzioni dei medici di continuità assistenziale e, con la norma, ci apriamo ad un percorso comune che, sulla base di precedenti esperienze normative, auspichiamo raggiunga l’obiettivo che ci siamo posti”.
Lo dichiara il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, in riferimento alla norma relativa alle indennità dei medici di continuità assistenziale, approvata ieri dal Consiglio regionale della Basilicata.
“Ad un anno dal blocco dalle indennità aggiuntive per i medici di continuità assistenziale si è proceduto alla approvazione di una legge per fermare le richieste di restituzioni avviate da parte delle Aziende sanitarie.A distanza di un anno e sulla scia di alcune decisioni assunte da altre Regioni e da un giudice del lavoro, la legge è una scelta necessaria”. Lo dichiara il consigliere regionale del Pd Piero Lacorazza.
“La vicenda, così come sembra altre in corso – aggiunge -, coinvolge diversi soggetti ed attori istituzionali a diversi livelli e muove in un campo in cui è necessario, in ogni caso, riconoscere e rispettare l’attività svolta in questi anni per eventuali accertamenti di responsabilità e di motivate controdeduzioni.Tuttavia l’iniziativa del Consiglio regionale muove da un allarme sociale determinato anche da un rischio paralisi del servizio per la restituzione di risorse ingenti relative a molte annualità pregresse e da un coacervo di intrecci e di responsabilità che avrebbero trovato incerti approdi e reiterati conflitti in sedi giudiziarie.È senza dubbio un passaggio delicato che suggerisce prudenza e rispetto”.
A parere di Lacorazza “ora è necessario riaprire il confronto e ragionare, come da un anno ormai sostengo, sul come procedere per definire comunque un contratto decentrato evitando che il blocco delle indennità aggiuntive duri troppo a lungo.C’è la necessità di riflettere sul servizio di continuità assistenziale, ovunque e per 24 ore in tutta la regione. Avrei preferito, come da mia proposta approvata in Consiglio regionale, che il Piano sanitario venisse approvata entro il 31/12/2017, un strumento utile a compiere scelte su cui potere nuovi e avanzati traguardi per la comunità. Ho avanzato alcune proposte e ho offerto la mia disponibilità per un contributo di merito che contemperi la salvaguardia del diritto alla salute per i cittadini ed un equo compenso per i medici”.