Ignazio Messina, segretario nazionale IdV, interviene sulla nuova legge elettorale proposta da Renzi e sostenuta da Berlusconi.
Finalmente, dopo 7 anni, il Parlamento potrà esaminare un testo sulla riforma della legge elettorale. Noi dell’Italia dei Valori ci siamo sempre battuti per l’eliminazione del Porcellum e lo abbiamo fatto raccogliendo un milione e duecentomila firme. Noi riteniamo positiva l’idea del doppio turno per la coalizione che non raggiunge una soglia minima, perché non è pensabile che coloro che ottengono magari solo il 20%, si ritrovino poi ad avere una maggioranza del 55%. La criticità di questa proposta deriva dal fatto che i grandi partiti provano ad eliminare i piccoli ed i piccoli provano a salvarsi le poltrone. A noi dell’Italia dei valori invece interessa che la nuova legge elettorale garantisca ai cittadini italiani la possibilità di scegliere direttamente da chi essere rappresentati. Questa legge è un buon punto d’inizio ma deve essere modificata in Parlamento in alcune parti. Che senso ha, ad esempio, inserire le liste bloccate, impegnandosi a fare le primarie di partito? E’ molto meglio dare agli italiani la possibilità di scegliere chi mandare in Parlamento. Infatti se poi le primarie non si fanno, di fatto si finirebbe per votare con lo stesso Porcellum. Secondo noi la soglia minima di coalizione del 35% per ottenere il premio di maggioranza è bassa, andrebbe alzata almeno al 40%. Quindi, in caso di non raggiungimento di questa soglia, le prime due coalizioni faranno il ballottaggio per l’attribuzione del premio di maggioranza. Inoltre vogliamo far notare che Grillo, ancora una volta ha bruciato il consenso dei cittadini, mettendosi di lato quando avrebbe potuto fornire un contributo importante per la vita democratica del Paese.
Giuseppe D’Armento, esponente del Direttivo Dipartimento Sicurezza e Difesa di Fratelli d’Italia interviene sulla nuova legge elettorale proposta da Renzi e sostenuta da Berlusconi.
Che Renzi fosse un ” Cicero pro domo sua” era chiaro da tempo, così come era chiaro che da Sindaco di Firenze l’unica cosa che avesse rottamato davvero fosse stata la sua città. Ora vuole rottamare la nostra Nazione : se , ormai toccato il fondo del più grave default socio-economico del dopoguerra, vi era la possibilità di scavare per portare l’Italia ancora più in basso, Renzi e’ riuscito a trovarla, in accordo con la sempiterna araba fenice berlusconiana.
Era davvero difficile immaginare un sistema elettorale ancor più antidemocratico del Porcellum ma Renzi è riuscito in questa scellerata impresa : liste bloccate , senza possibilità per il popolo di scegliere i propri rappresentanti attraverso le preferenze, per costruire un ‘Italia di passivi sudditi e non di attivi cittadini , un’Italia saldamente in mano agli uomini imposti dal partito e non scelti dal popolo , il cui volere sarà calpestato e soffocato dagli editti di nominati e di capibastone locali.
Renzi parlava di democrazia e meritocrazia ma erano solo chiacchiere : è evidente la sua mira all’edificazione di un’inossidabile partitocrazia che farà scivolare l’Italia ai malsani tempi del Pentapartito , proprio quei tempi in cui i politici cominciarono a perpetrare il disastro che oggi ha messo in ginocchio la nostra Nazione. Ulteriore conferma del bavaglio che Renzi e Berlusconi stanno mettendo al popolo italiano è l’innalzamento delle soglie di sbarramento : l’uccisione della democrazia partecipativa e del pluralismo delle idee.
Sono questi il “Nuovo” o l”Adesso” tanto decantati da Renzi ? Ridicolo : già la sua prima azione politica, incredibilmente macchiata da volontà di Restaurazione assolutistica, in barba perfino alla Corte Costituzionale, lo dequalifica all’infimo rango di impudente propinatore del piu’ bieco e ottuso conservatorismo vetero-democristiano . Altro che nuovo, altro che rottamazione.
Recederanno , Renzi e Berlusconi , dal loro sciagurato intento o sarà necessario attivarsi sin da ora per la protesta popolare e per ricorsi a vari livelli?
Giuseppe D’Armento, Direttivo Dipartimento Sicurezza e Difesa di FdI
Legge elettorale: Pisicchio (CD), restituire scelta ai cittadini con preferenze.
“Discutiamo della legge elettorale, ma tenendo conto della necessita’ di consentire ai cittadini di scegliere i propri candidati, superando le liste bloccate ed evitando di ricadere nell’errore del Porcellum che regalava un premio di maggioranza senza proporzione. E’ difficile pensare di dare una maggioranza parlamentare del 55 per cento ad un’area che raccoglie solo un terzo del consenso elettorale. Infine, non dimentichiamo la parita’ di genere”. Lo afferma in una nota il vicepresidente di Centro Democratico on. Pino Pisicchio sottolineando che “bisogna prendere atto che l’Italia vive una condizione multipolare non riconducibile all’impianto a due che tanto piace ai puristi del maggioritario”.
”Siamo pertanto disposti a discutere di tutta la modellistica elettorale che la scienza politica e la politica senza scienza mettono in campo. Ma, per favore, mettiamo da parte le suggestioni sulla rielaborazione del sistema spagnolo e lasciamo la scelta del voto agli elettori e non ai capibastone con le liste bloccate. E chiariamo prima di quanti parlamentari dev’essere composta la nuova Camera, posto che si deve votare prima la legge costituzionale per superare il bicameralismo”. Pisicchio aggiunge che ‘la legge elettorale e’ una parte fondamentale dell’ordinamento costituzionale perche’ riguarda le regole del gioco e, dunque, deve coinvolgere tutti gli attori in partita, comprese le opposizioni. Peraltro – aggiunge – considerato il percorso serrato che il Parlamento si e’ dato per l’approvazione, sarebbe utile approfondire subito i percorsi d’intesa possibili prima di perdere il bandolo della matassa. Ricordando che non abbiamo bisogno di una legge elettorale purchessia, ma di una regola democratica che funzioni. Peraltro una legge per andare al voto c’e’ gia’ ed e’ quella che ci ha consegnato la Consulta da cui francamente non capisco che cosa di diverso si potesse aspettare. A parte la cancellazione del famigerato superpremio, c’e’ una forte sottolineatura relativa al necessario rapporto ‘consenso-rappresentanza’ spezzato con le liste bloccate. Il parlamento dovra’ lavorare su questo fondamentale principio per riconciliare gli eletti con il corpo elettorale. Attraverso il voto di preferenza, peraltro gia’ indicato nella sentenza, che dovra’ essere tale – insisto – da consentire il voto di genere. Dunque attenzione: tornare a liste bloccate, introdurre sbarramenti che superano ogni ragionevole soglia significa voler produrre con forza un bipolarismo che fotografa solo i sondaggi di oggi”.
Legge elettorale, CD: Ok proposta Civati, dimezzare soglia sbarramento per Europee
“Riteniamo degna della massima considerazione la proposta del deputato del Partito Democratico, Pippo Civati, di dimezzare la soglia di sbarramento per le elezioni del Parlamento Europeo e inattaccabile la logica sottostante”. Lo dichiara il Coordinatore nazionale di Centro Democratico, Pino Bicchielli.
“Bene fa Civati a ricordare che il Parlamento europeo ha una funzione di rappresentanza politica e non di governo e che pertanto la rappresentanza politica deve prevalere, non pregiudicando appunto la governabilita’, vista la struttura dei gruppi parlamentari europei. Non a caso in questi termini si è già espressa anche la Corte Costituzionale Federale tedesca che, con una sentenza del 2011, ha dichiarato illegittima la clausola di sbarramento del 5% nell’elezione dei deputati del Parlamento europeo spettanti alla Germania”. “E’ ora che anche l’Italia modifichi la sua legge elettorale per le europee – continua l’esponente del partito guidato da Bruno Tabacci – garantendo la piena rappresentatività delle diverse culture politiche esistenti. E a questo proposito il Centro Democratico non farà mancare il suo appoggio all’iniziativa di Civati che ci auguriamo tutto il Partito democratico possa al più presto condividere con convinzione”.