Finanziaria 2015, gruppo Fi: priva di misure per la crescita
Questa mattina i consiglieri regionali di Forza Italia, Napoli e Castelluccio, hanno incontrato i rappresentanti della stampa. Anticipati alcuni emendamenti alla manovra finanziaria.
“La manovra finanziaria regionale che si appresta ad esaminare il Consiglio poteva essere improntata a meno lacrime e sangue se solo si fosse proceduto ad una riduzione più incisiva della spesa improduttiva oltre che degli sprechi”. E’ il giudizio del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Michele Napoli, che insieme con il collega, Paolo Castelluccio, ha anticipato alcune proposte di emendamenti.
Napoli ha citato alcuni “casi clamorosi”, quali i debiti accumulati dalle società partecipate dalla Regione che ammontano a 180 milioni di euro; la Regione Basilicata ha maturato, inoltre, 75 milioni di euro dalla Regione Puglia per le cosiddette royalties dell’acqua ceduta; ogni anno si pagano 5 milioni di euro a due istituti di credito per la “sciagurata operazione” dei derivati; la spesa farmaceutica produce una perdita annua di 5,2 milioni di euro, mentre noi abbiamo proposto l’istituzione del “farmacista di reparto”.
“La Finanziaria così come è stata concepita – ha aggiunto – è fortemente insoddisfacente ed inadeguata a garantire prospettive di futuro, anzi si potrebbe definire ‘evanescente’ con riferimento al capitolo di spesa di appena 10 milioni di euro previsto per la competitività della piccole e medie imprese. Il presidente Pittella – ha continuato Napoli – non dice quanto carburante ha messo nel serbatoio e quali e quanti pit stop intende realizzare per raggiungere il traguardo”.
“Tra le lacune più vistose – ha detto Napoli – individuiamo la mancata indicazione delle risorse europee che giungeranno alla Basilicata dalla programmazione Ue per il nuovo sessennio. Eppure Pittella le conosce perfettamente perché sono specificate nell’intesa Stato-Regioni per circa 2 miliardi di euro e non registreranno variazioni. Così come non ci viene spiegato in che modo si intende evitare il rischio di disimpegno dei fondi comunitari del sessennio appena concluso, vale a dire circa 200 milioni di fondo Fears e 25 milioni di fondi Fse, secondo i dati aggiornarti al 31 ottobre scorso, mentre circa 15 milioni sono da considerare già persi per il ‘Piano Sviluppo Rurale’”.
Il consigliere di Forza Italia ha, quindi, rilanciato “il progetto presentato nell’aprile 2014, in occasione della Finanziaria dello scorso anno, per creare una banca regionale, il cui capitale sociale sia costituito dalle risorse derivanti dalle royalties del petrolio, che garantisca investimenti in settori fondamentali per lo sviluppo regionale quali infrastrutture, ricerca, innovazione, export e ambiente. Una finanziaria – ha aggiunto – monca, ricca di idee e buoni propositi che, purtroppo, restano sulla carta, in mancanza assoluta di programmazione e di risorse certe. Tutto questo senza contare il grave vulnus di trasparenza da parte del Governo regionale che continua a non tener in alcun conto il ruolo di verifica e di controllo del Consiglio. Una manovra finanziaria priva, dunque, di prospettive reali di sviluppo, di sostegno concreto all’imprenditoria e che non si muove nella giusta direzione per quanto concerne il futuro delle nuove generazioni. Nessun accenno alla valorizzazione del capitale umano, tanto meno al ruolo specifico che l’Università della Basilicata dovrà avere per invertire una linea di tendenza che vede un calo di immatricolazioni pari al 29 per cento a fronte di un dato nazionale del 13 per cento. Di qui – ha sottolineato Napoli – la necessità di attivare nuovi corsi di laurea che abbiano stretta attinenza con le prerogative del territorio e favoriscano di concerto la sua crescita. Pensiamo alla facoltà di ‘Scienza dell’agroalimentare’, un settore in netta espansione come dimostrato dal convegno di Torino sull’ ‘Arte del gusto’. Specificità dell’Ateneo e vera formazione per i giovani sono i requisiti indispensabili per far rinascere un polo universitario che langue alla stessa stregua dell’economia regionale”.
Per Paolo Castelluccio “l’anno chiude male ed apre peggio secondo la continuità più rigorosa con la precedente Giunta De Filippo. Forza Italia – ha aggiunto – non intende partecipare alla gara su chi è il più bravo a fare opposizione, magari solo perché è il primo a dire alcune cose, oppure a dire sempre e comunque no. Come dimostriamo con la Finanziaria noi facciamo proposte qualificante e di contenuto in direzione, innanzitutto, dello sviluppo della pmi e dell’occupazione. Il fallimento del Governo regionale – ha detto ancora Castelluccio – è dimostrato dalla volontà di esautorare gli attuali quattro strateghi-assessori esterni, una scelta che ci ha fatto perdere un anno intero, un anno che doveva servire da reale volano per la ripresa economica e sociale. Gli assessori esterni hanno dimostrato a più riprese di essere completamente avulsi dal territorio, di non conoscerne le problematiche. Non possiamo che augurarci che il maxi-emendamento che è nell’aria della maggioranza di centrosinistra consenta di ravvedersi su alcune questioni di emergenza. Nell’agro-alimentare – ha concluso Castelluccio – c’è necessità di favorire gli sforzi delle nostre aziende ed occorre procedere con rapidità alla messa in campo di tutti gli strumenti atti ad una forestazione produttiva che vada a riprendere e rinsaldare un comparto vitale per la nostra regione”.
“La manovra finanziaria regionale che si appresta ad esaminare il Consiglio poteva essere improntata a meno lacrime e sangue se solo si fosse proceduto ad una riduzione più incisiva della spesa improduttiva oltre che degli sprechi”: è il giudizio del capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Michele Napoli che insieme al collega Paolo Castelluccio ha incontrato stamani i giornalisti per anticipare alcune proposte di emendamenti.
Napoli ha citato alcuni “casi clamorosi”: i debiti accumulati dalle società partecipate dalla Regione ammontano a 180 milioni di euro; la Regione Basilicata ha maturato 75 milioni di euro dalla Regione Puglia per le cosiddette royalties dell’acqua ceduta; ogni anno si pagano 5 milioni di euro a due istituti di credito per la “sciagurata operazione” dei derivati; la spesa farmaceutica produce una perdita annua di 5,2 milioni di euro.
“La Finanziaria così come è stata concepita – ha aggiunto – è fortemente insoddisfacente ed inadeguata a garantire prospettive di futuro, anzi si potrebbe definire “evanescente” con riferimento al capitolo di spesa di appena 10 milioni di euro previsto per la competitività della pmi. Il Presidente Pittella – ha continuato Napoli – non dice quanto carburante ha messo nel serbatoio della Ferrari e quali e quanti pit stop intende realizzare per raggiungere il traguardo. Al di là della metafora usata dal Governatore, tra le lacune più vistose individuiamo la mancata indicazione delle risorse europee che proverranno alla Basilicata dalla programmazione Ue per il nuovo sessennio. Eppure Pittella le conosce perfettamente perché sono specificate nell’intesa Stato-Regioni per circa 2 miliardi di euro e non registreranno variazioni. Come non ci viene spiegato in che modo si intende evitare il rischio di disimpegno dei fondi comunitari del sessennio appena concluso, vale a dire circa 200 milioni di fondo Fears e 25 milioni di fondi Fse, secondo dati aggiornarti al 31 ottobre scorso, mentre circa 15 milioni sono da considerare già persi per il Piano Sviluppo Rurale”. Il capogruppo azzurro ha rilanciato il progetto presentato nell’aprile 2014, in occasione della Finanziaria dello scorso anno, per creare una banca regionale, il cui capitale sociale sia costituito dalle risorse derivanti dalle royalties del petrolio, che garantisca investimenti in settori fondamentali per lo sviluppo regionale quali infrastrutture, ricerca, innovazione, export e ambiente.
Per Paolo Castelluccio “l’anno chiude male ed apre peggio secondo la continuità più rigorosa con la precedente Giunta De Filippo. Forza Italia – ha aggiunto – non partecipa alla gara su chi è il più bravo a fare opposizione magari solo perché è il primo a dire alcune cose, oppure a dire sempre e comunque no. Come dimostriamo con la Finanziaria noi facciamo proposte qualificante e di contenuto in direzione innanzitutto dello sviluppo della pmi e dell’occupazione. Il fallimento del Governo regionale – ha detto ancora Castelluccio – è dimostrato dalla volontà di esautorare gli attuali quattro strateghi-assessori, una scelta che ci ha perdere un anno intero. Non possiamo che augurarci che il maxi-emendamento che è nell’aria della maggioranza di centrosinistra consenta di ravvedersi su alcune questioni di emergenza. Per esempio nell’agro-alimentare c’è necessità di favorire gli sforzi delle nostre aziende”.