Consigliere regionale Gianni Leggieri (M5s): “Acquedotto Lucano vuol pagare i suoi debiti con l’aumento delle tariffe? Pesante eredità governo Pittella, Bardi dia segnali discontinuità”. Di seguito la nota integrale.
Le associazioni dei consumatori e tantissimi cittadini hanno segnalato in questi giorni l’aumento delle tariffe applicato da Acquedotto Lucano alle bollette dell’acqua. Si tratta di una mento di circa il 16%.
Provvederò a depositare un’interrogazione per richiedere ufficialmente quali siano le motivazioni tecniche ed economiche che hanno portato a questo aumento.
Ricordo che a gennaio l’amministratore unico di Acquedotto Lucano (AL), Giandomenico Marchese, ha nominato il “nuovo” direttore generale, Enrico Gerardo Marotta, ingegnere idraulico già dirigente a tempo indeterminato della Società. Voglio ricordare che Marotta ha già ricoperto dal 2005 al 2015 l’incarico di direttore generale di Acquedotto Lucano, la più grande azienda pubblica della Basilicata e tra le principali utility del Mezzogiorno nella gestione del sistema idrico integrato, per dimensione, complessità e numero di comuni serviti. Ricordo anche che il capitale sociale è attualmente detenuto dalla Regione e da 119 Comuni che hanno versato simbolicamente un euro per ciascun residente, quindi parliamo di una società ago della bilancia nella spartizione di potere in atto da decenni nella nostra regione, e che si è accentuata a ridosso delle lezioni regionali, nonostante il regime di prorogatio e la legislatura abbondantemente scaduta.
La società dal 16 maggio 2018 è guidata dall’amministratore unico Giandomenico Marchese. La sua candidatura fu presentata da venti sindaci in rappresentanza del 70% dell’assemblea, oltre che dall’ormai ex Presidente Marcello Pittella, che in questo modo decise di affidare Acquedotto Lucano proprio a uno dei “suoi” direttori generali. Un’altra pesante eredità della vecchia amministrazione.
A poche settimane dalle scorse elezioni regionali fu evidente che per il PD e soci l’occupazione delle postazioni di potere, divenne l’unico obiettivo, affinché si mantenesse in piedi il “Sistema”. Voglio ricordare ancora una volta le nomine dei direttori generali nella Sanità lucana, che oggi hanno portato al “caso Barresi”.
Adesso tocca a Bardi e alla sua amministrazione dare dei segnali forti e concreti di discontinuità, perché i cittadini lucani non possono più pagare le inefficienze dei manager scelti dalla politica. C’è bisogno di scelte politiche forti che rompano definitivamente con un passato purtroppo caratterizzato da fallimenti e problemi mai risolti.