Gianni Leggieri (M5s): Ministro ai Beni e alle Attività Culturali Alberto Bonisoli a Venosa. Una giornata storica per la città di Venosa e per tutto il Vulture-Melfese. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Quella di ieri è stata una giornata storica per la città di Venosa e per tutto il Vulture-Melfese. In mattinata si è svolta la visita del Ministro ai Beni e alle Attività Culturali, Alberto Bonisoli.
Il nostro patrimonio culturale si è mostrato in tutta la sua preziosità, le Catacombe ebraiche, il Parco archeologico, l’Incompiuta, e poi ancora il Castello con il Museo Archeologico e i suoi reperti unici.
Nonostante i tempi stretti, ci ha riempito di orgoglio l’attenzione che il Ministro ci ha riservato. Ad accoglierlo e ad accompagnarlo nella visita i portavoce comunali, gli attivisti del M5S Venosa insieme e Mirella Liuzzi, Portavoce alla Camera M5S.
Il Vulture-Melfese è un’area cruciale per l’economia della Basilicata e crediamo fortemente nel suo potenziale straordinario che aspetta solo di essere espresso. Si pensi per esempio alle risorse uniche al mondo di Monticchio e del Parco del Vulture, alla storia, alla cultura della città federiciana di Melfi, e a quella di Giustino Fortunato, Rionero in Vulture. Non dimentichiamo le bellezze naturalistiche delle cascate di San Fele, le peculiarità linguistiche dei paesi Arbëreshë, Barile e Ginestra, l’eccellenza produzione del miele di Ripacandida, il turismo termale di Rapolla, la fiorente e prospera agricoltura del lavellese.
Ma in questi ultimi decenni le scelte politiche si sono orientate in maniera totalmente scellerata, privando l’intera comunità di servizi fndamentali, prima con la cancellazione del Tribunale di Melfi in favore di quello di quello di Lagonegro con la conseguenza che oggi, il Tribunale di Potenza i tempi medi dei procedimenti sono i più alti d’Italia. Poi la sanità, con un piano sanitario che non presenta alcun riferimento all’IRCSS CROB di Rionero, al quale, anzi, viene tolta la centralità riguardo alla radioterapia. Stesso sorte riguardo agli ospedali di Melfi e Venosa soggetti ad un forte e crescente depotenziamento.
Poi c’è il pericolo inquinamento ambientale con le istanze di permessi di ricerca di petrolio, quella fonte di energia fossile che fa arricchire tanti tranne i cittadini dei territori, nei quali risiedono i giacimenti. L’esempio concreto della Val d’Agri ci dice che le nostre coltivazioni di olio e vite (senza dimenticare il crescente mercato del miele), eccellenze riconosciute a livello internazionale, andrebbero ad essere inevitabilmente pregiudicate. Senza parlare degli ecomostri di Fenice e Cementificio di Barile
Siamo contro lo sradicamento identitario che qualche “cervellone” delle politiche culturali regionali ha voluto sostenere. Le politiche culturali devono tenere ben presente la nostra storia e la nostra identità e non esaurirsi nelle solite, inutili crapule di piazza.
Lo sviluppo del Vulture-Melfese deve essere al centro dell’agenda politica del prossimo governo regionale, Lo diciamo da sempre e continueremo a lottare per questo.