L’avvocato materano Leonardo Pinto in una nota esprime alcune riflessioni sull’informativa del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte alla Camera e al Senato. Di seguito la nota integrale.
Dopo aver letto tutti i giornali e ascoltato gli interventi susseguitisi alla Camera e al Senato, ho compreso che ieri è stato un brutto giorno per il parlamento italiano. Vi sono state manifestazioni scomposte tra cui l’occupazione (sic!) della Camera e del Senato da parte dei parlamentari della Lega, oltre allo svolgimento di interventi densi di corbellerie politiche. E’ stata scritta una brutta pagina della ns. storia repubblicana.
Non c’è cosa peggiore che soffiare –senza scrupoli e in malafede- sul fuoco delle disgrazie della gente; lo ha fatto Matteo Renzi da me definito, recentemente, prestigiatore perdente con il gioco delle tre carte come l’omino che veniva negli anni scorsi a Matera alla festa patronale del 2 luglio (si piazzava con il banchetto sotto gli archi della Prefettura). Il quale da un po’ di tempo non si vede più perché, evidentemente, il gioco gli è andato male.
Gli attacchi concentrici, scomposti, spropositati, inconsistenti, incongruenti e prepotenti, sono stati tutti finalizzati ad anticipare la ripresa della fase 2 dell’emergenza virus, omettendo però di fornire elementi scientifici che consentirebbero la pretesa accelerazione senza pericoli di contagio. Gravissimo!
Renzi, da par suo, si è spinto fino a sostenere che se i morti da coronavirus potessero parlare sarebbero i primi a dire che bisogna ripartire subito. Cinico e incosciente, irrispettoso della pietà dei defunti. Gli ha fatto eco Larussa con una “excusatio non petita, accusatio manifesta” (scusa non richiesta, accusa manifesta) rivolta al Presidente del Consiglio per il ricorso eccessivo alla decretazione d’urgenza. E che dire della Meloni, Garfagna e Bernini. Nessuno, ma proprio nessuno, dei contestatori hanno affermato che la riapertura come da loro pretesa escluda pericoli per la salute pubblica. Questo è il punto. Hanno parlato alla luna!
Gli Italiani non hanno bisogno di grida scomposte in contrasto con responsi scientifici; i politici, nell’interesse pubblico, hanno il dovere di proporre modalità di ripresa condivise dalla medicina e dalla scienza e non abbandonarsi in opinioni poujadiste. Diversamente, sono per l’immunità di gregge come Boris Johnson. Ma Johnson, attenzione, è stato costretto a cambiare idea!
A completare il quadro è stata la governatrice della Calabria del centrodestra, Jole Santelli, la quale, senza rispettare le indicazioni e i provvedimenti governativi, ha deciso di “riaprire” subito scatenando proteste proprio da parte di coloro che avrebbero dovuto plaudire alla sua improvvida iniziativa.
Il coronavirus ha fatto emergere l’inadeguatezza dell’attuale sistema istituzionale regionale e sanitario, che vanno certamente ripensati e corretti prima che sia troppo tardi.