Riceviamo e pubblichiam la lettera inviata dal sindaco di Tricarico, Vincenzo Carbone al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Egregio Avvocato Giuseppe Conte,
Sono il Sindaco di Tricarico (Matera) e mi permetto di scrivere queste poche righe per esprimerLe l’immensa gratitudine mia e di tutti i miei concittadini per quanto accaduto in occasione del “tavolo CIS” tenutosi a Palazzo Chigi.
Il ricordo dell’illustre nostro poeta Rocco Scotellaro, che Lei ha inteso fare declamando i versi di “Noi non ci bagneremo sulle spiagge”, ci riempie di gioia e di orgoglio e sottolinea l’importanza della figura di Scotellaro nel panorama letterario italiano del ‘900.
Gli scritti di Scotellaro raccontano di una terra afflitta dalla povertà e dall’emigrazione che, a distanza di circa 70 anni, sono spaventosamente attuali e reali.
Lei Signor Presidente, come uomo del Sud, può facilmente immaginare cosa si prova a camminare tra case ormai abbandonate ed a guardare negli occhi i nostri figli che rivedremo forse solo a Natale.
E’ questa la realtà dentro la quale noi amministratori lucani ci dimeniamo ogni giorno, impotenti di fronte ad uno spopolamento e a un declino che oramai pare irreversibile.
Sappiamo quanto Le stia a cuore la “Questione Meridionale” e sono tangibili i Suoi sforzi nel tentativo di interrompere questo atavico vortice negativo che porta alla scomparsa dei nostri fantastici borghi.
Ci piacerebbe ospitarLa un giorno a Tricarico ma senza fare nulla di importante.
Come vecchi amici raccontarci il passato ed entusiasmarci per il futuro, con un bicchiere di vino in mano aspettando “Sempre nuova è l’alba”.
E’ così che avrebbe fatto Rocco Scotellaro.