Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta indirizzata ai referenti regionali e provinciali di F.I. da Livia Lauria assessore comunale Comune di Policoro.
Gentile coordinatore regionale
Gentile coordinatore provinciale,
con non poco rammarico mi appresto a scrivere questa lettera che nulla ha a che vedere con il mio modo d’essere e la mia posizione di militante da anni in un partito in cui ne ho creduto principi e posizioni.
Da diversi mesi e solo a mezzo stampa, mi appresto a vivere una duplice e strana vita amministrativa.
Da un lato, un estenuante, quotidiano e continuo lavoro serrato, insieme a sindaco, assessori e consiglieri tutti, per la costruzione di una città nuova e nel pieno rispetto della legittimità, in un momento storico in cui non ci si può permettere di sbagliare; e, sempre da un lato, una calma apparente in cui i consiglieri di Forza Italia (alcuni subentrati nel corso di questi primi due anni) non hanno mai manifestato nelle sedi opportune insofferenza o divergenze di vedute sui singoli atti amministrativi.
Dall’altro…una strana e quanto mai bizzarra contrapposizione vista sempre e solo sulla stampa e sui social network, sul conteggio dei “mi piace” e sulle ovvietà di una crisi di portata storica cavalcata in maniera distorta e tendenziosa.
Dei “Doctor Jeckil e Mr Hyde” che si trasformano all’occorrenza nell’una o nell’altra parte senza cognizione né criterio.
Al centro…il silenzio assordante del coordinamento regionale e di quello provinciale.
Gli attacchi indiscriminati che arrivano a questa amministrazione probabilmente derivano dalla paura.
Paura del nuovo che sta avanzando. Di questo nuovo modo di fare politica, al servizio della gente, con la gente, per la gente. E non attraverso i “mi piace” e frasi scritte dalle calde e comode stanze private, ma attraverso atti prodotti al servizio della popolazione. Per quel bene comune che dovrebbe essere proprio della Politica.
E, da militante di un Partito, mi chiedo: “continuare a stare in mezzo alla gente, producendo atti e mettendoci impegno e spirito di sacrificio ed abnegazione, anche a costo di risultare impopolare per scelte obbligate ma sempre e comunque nel rispetto delli leggi e dei regolamenti, o inseguire logiche politiche dettate da velleità personali???
Rimetto a voi, coordinatori, la scelta di quale Politica seguire e perseguire al fine di produrre attività a favore della cittadinanza tutta.
Livia Lauria, assessore comunale Comune di Policoro.
Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Policoro Rocco Leone
Da primo cittadino di Policoro e da persona leale e trasparente, mi corre l’obbligo di spendere due parole in merito alle ultime vicende legate al partito di Forza Italia e alla dichiarazione di fuoriuscita dalla maggioranza di tre consiglieri. Lo devo ai miei elettori, ai miei simpatizzanti, a tutta la città. La questione nasce quando la politica diventa solo e soltanto ambizione personale e non un servizio per la comunità. La città, infatti, deve sapere che i problemi nascono allo scadere dei due anni e mezzo di amministrazione e dal cambio del presidente del consiglio comunale quando chi ricopriva quel ruolo era ben a conoscenza di dover lasciare la carica. Voglio spiegare alla cittadinanza che il “già” presidente Modarelli, per ben tre volte e nei momenti importanti della nostra Amministrazione (quando vi erano decisioni cruciali da prendere per il bene per la città, decisioni difficili e anche purtroppo impopolari) si è assentato, mandando al nostro cospetto dei meri certificati medici.
La città deve inoltre sapere che la sua disponibilità alle faccende amministrative era di poche ore al mese non dando, di fatto, alcun contributo. Gli avevo proposto di fare l’assessore, ruolo importante che certamente comporta delle grandi responsabilità, che lui non ha voluto prendere, scegliendo di fare il Presidente del Consiglio, ruolo che era stato stabilito avrebbe lasciato allo scadere dei due anni e mezzo.
Ed ora che i due anni e mezzo sono trascorsi, puntuale mi è arrivata la sua richiesta di continuare a mantenere il suo ruolo istituzionale, non tendendo fede alla parola data. Ma io che sono invece, e lo ribadisco ancora una volta, un uomo di parola, non ho accontentato la sua pretesa ricordandogli che le parole date vanno sempre rispettate, soprattutto in politica. Al mio diniego è scattata, come ben sanno tutti, la richiesta della verifica politica, che io non ho mai negato ma che avrei fatto solo dopo l’elezione del nuovo presidente del Consiglio come stabilito all’inizio del mandato. Mi dispiace, e concludo, che un partito si sia adeguato alle ambizioni personali di una sola persona. Questo mortifica la politica e mortifica me personalmente e voglio ricordare ai consiglieri dissidenti che se sono riusciti ad occupare quei banchi consiliari è perché la gente ha votato il sottoscritto e quella coalizione e che, comportandosi in questo vile modo, hanno in primis rotto il patto elettorale con gli elettori.