Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del tricaricese Nicola Bonelli in cui elenca un “campionario di leggi da rottamare, al fine di combattere la corruzione, fermare il degrado sociale e salvare la democrazia.
Mentre il Paese s’impoverisce e si sfascia… Tangentopoli cresce… si arricchisce e si dota di nuove leggi… che legalizzano il malaffare… e consentono il travaso di risorse dal Primo alla Seconda.
La cronaca di ogni giorno ci parla di Corrotti e Corruttori – di ogni professione o schieramento politico – che organizzano Grandi Ruberie in appalti e forniture. Ed ogni volta ci vengono annunciati intenti bellicosi da parte dei Governanti. Cacceremo i ladri… promette Matteo Renzi.
Sono esternazioni autorevoli che però rivelano scarsa conoscenza del Problema. Non solo non è facile stanarli, ma serve a poco cacciare i pochi ladri scoperti, se non si chiudono le porte (le Leggi) attraverso le quali nel frattempo ne entrano altre migliaia.
La Corruzione Italica è nello spirito delle leggi, ancor prima che nelle intenzioni delle persone. Fanno perciò sorridere (lo dico con tutto il rispetto) gli accorati Appelli alla legalità… di Sergio Mattarella.
Suscitano altrettanto (rispettoso) sorriso gli accorati Appelli alla morale cristiana… di Papa Francesco. Egli non sa che laddove scorre il Denaro Pubblico il 7° comandamento recita: Vietato non rubare.
P. Claudio Tacito sosteneva duemila anni fa che “la Corruzione della Repubblica nasce dalla proliferazione delle leggi”.
Massimo Cacciari, nel 2014, dichiarava: “Le leggi sui lavori pubblici sono confuse e incomprensibili: sembrano fatte apposta per favorire le tangenti”.
Andrea Camilleri lancia l’allarme: ”La Corruzione negli appalti pubblici è una Piramide di fango che sta soffocando il Paese”. Una piramide fatta di blocchi privati (corrotti e corruttori) e di cemento fornito dallo Stato: con le Leggi vigenti.
C’era una volta lo Stato di Diritto, con leggi che regolavano il diritto del Cittadino ed il dovere del Pubblico Ufficiale. Il quale ora agisce da Padrone della Cosa Pubblica: Si barcamena fra le influenze pervenute; copre le magagne con la legge sulla privacy; concorda il prezzo del suo silenzio, con la legge del silenzio-assenso. E’ nato così lo Stato delle Influenze.
Quando il tintinnio delle manette (di Mani Pulite) suonava insistente alla porta dei Politici, questi decisero di trasferire la responsabilità degli Atti alla Burocrazia. La quale ne ha conquistato il potere, ma si è liberata della responsabilità: moltiplicando le poltrone e frantumando la competenza.
La Burocrazia attuale – essendosi selezionata: per chiamata diretta… per diritto di famiglia… per appartenenza… e non per merito – ha raggiunto il più basso livello morale e culturale di tutti i tempi.
Il Familismo amorale, che assillava la società meridionale nei secoli scorsi, si è evoluto in Familismo immorale, e fa da guida alla Classe Dirigente dell’intero Paese, nella spartizione del potere: tra parenti… amici… e compari…
Nella Giustizia hanno demolito un Pilastro della Costituzione. La Legge non è più uguale per tutti, da quando presso le Procure della Repubblica è in uso il ”modello 45”. Che: rende facoltativa l’azione penale; favorisce la prescrizione; e consente il traffico delle influenze.
Vi sono Leggi che favoriscono l’evasione fiscale: in continua crescita da quando l’IVA (imposta sul valore aggiunto) è subentrata alla vecchia IGE (imposta generale sull’entrata).
L’IGE era un’imposta certa: calcolata sull’importo della fattura, e versata al momento della sua emissione. L’IVA invece è un’imposta probabile: calcolata sulla differenza tra vendite ed acquisti. Basta procurarsi una fattura acquisti falsa e l’imposta da versare si riduce o si azzera.
Credo che l’IVA sia nata per favorire Tangentopoli. Che ha bisogno di fatture false. Che servono: – a chi le emette, per riciclare denaro sporco; – a chi le riceve, per costituire fondi neri e pagar tangenti.
Ma non solo: per chi emette fatture false e non le registra, l’IVA incassata diventa un netto ricavo. Per questo, ad ogni aumento di un punto d’IVA, aumenta l’evasione e non il gettito fiscale.
Negli appalti pubblici hanno demolito un altro Pilastro della Costituzione. Non si rispetta più la Libera Concorrenza. Vi sono Leggi che consentono di ammettere alla gara un numero ristretto di imprese: massimo 20. Si tratta del c.d. Appalto integrato, che prevede oltre l’esecuzione, anche il progetto a cura dell’impresa appaltatrice. E’ una procedura dettata da Direttiva Europea e prevista nella legge 584/1977… usata nei Grandi Appalti… nota come Metodo della offerta economicamente più vantaggiosa, che già nella definizione è una presa in giro.
Col pretesto di valutare anche la qualità del progetto, l’aggiudicazione avviene sul rapporto tra Benefici (ipotetici) e Costi (reali). Elevando il valore dei Benefici, si riesce a giustificare un maggior Costo dell’opera.
Risulterà aggiudicataria l’unica impresa che ha fatto il progetto. La partecipazione di altre imprese è solo apparente. Il proclamato vantaggio non è per l’Ente pubblico, ma per l’Impresa, che riesce così: a triplicare il prezzo da incamerare… ed a pagar tangenti.
Per colmo, non si usa più la contabilità dei Lavori, ma questi vengono liquidati “a corpo e non a misura”. Si evita in tal modo ogni oggettiva verifica dei lavori eseguiti.
L’uso di questo metodo consentì la grande spartizione dei Fondi FIO (Fondi Investimento Occupazione). Migliaia di miliardi di lire stanziati dal C. I. P. E. (Centro di potere parallelo) negli anni 80; prestati dalla B. E. I. (Banca Europea Investimenti) e destinati a Regioni e Ministeri: per la realizzazione di una serie di interventi… con l’obbligo di iniziare i lavori entro 90 giorni… pena la perdita del finanziamento. Erano Condizioni capestro che indussero le Regioni ad affidare i lavori (mediante gare fittizie) alle imprese che avevano già pronti i progetti.
Il risultato fu: tante Opere Fantasma; nessun posto di lavoro; il primo miliardo di euro di Debito Pubblico; il compimento del previsto Piano spartitorio.
La stessa norma viene di nuovo imposta da Direttiva Europea ed approvata col Dec.to Leg.vo n. 163/2006 E rimane in vigore nonostante la bocciatura del 2007 del TAR Lazio (sen. n. 2006) che dichiara: “questa norma distorce la competizione ed ha l’effetto patologico di pilotare agevolmente la gara d’appalto”.
E’ stata usata nelle Ricostruzioni dopo terremoto… ed è riuscita (pilotando… e rubando…) a formare il secondo miliardo di euro di Debito Pubblico. E c’è da aspettarsi ancor di più e di peggio quando arriveranno gli annunciati Fondi per la Crescita. In previsione dei quali la stessa norma è stata riapprovata con Dec.to Leg.vo n. 50/2016.
Non c’è dubbio, questo Metodo imposto dall’Europa è una legge scellerata perché: – 1) permette ai Tecnici Pubblici di affrancarsi dal progettare le opere, pur essendo pagati per farlo; – 2) assegna l’appalto dei lavori non su dati oggettivi, ma su valutazioni discrezionali; – 3) induce la Commissione ad agire in commistione di interessi, ed a promuovere interesse privato in Atti d’Ufficio; – 4) determina la selezione morale verso il peggio, delle imprese ammesse agli appalti, e l’esclusione delle altre.
E’ una norma concepita da Lobbisti & Piduisti nei retrobottega istituzionali, ed approvata da un Parlamento ignaro, distratto e superficiale. A quanto pare, in attesa della Integrazione dei Popoli, in Europa è già attiva quella delle Mafie.
In occasione del 60° anniversario della nascita della Comunità Europea sarebbe da chiedersi cosa ne pensano i Padri Fondatori… nel constatare la deviazione mafiosa subita dalla loro Creatura… Probabilmente si rivoltano nella tomba… e si pentono di averla creata.
Da quando della Corruzione se ne occupa l’Autorità Nazionale Anticorruzione, il problema è emerso sulla stampa nella sua dimensione. Mi permetto di suggerire, a Raffaele Cantone, di ricercare non solo i ladri, ma anche gli strumenti usati nelle rapine cui assistiamo. Si è saputo ad esempio che ad ogni ruberia corrisponde un giro di fatture false. Sarebbe quindi opportuno capire il nesso fra loro e quali sono le leggi che lo consentono.
E’ sperabile che nei Piani Alti delle Istituzioni si prenda coscienza delle conseguenze disastrose che sta vivendo il Paese. Basti pensare che a fronte dei due miliardi di euro di Debito Pubblico spesi in questi 40 anni, ci ritroviamo più poveri e disastrati di prima. Ed è auspicabile che si intervenga con energia per: – 1) ripristinare lo Stato di Diritto… ed i pilastri danneggiati della Costituzione; – 2) abrogare le tante Leggi Malavitose, tra cui il suddetto Metodo e la legge IVA – 3) chiudere le strutture parallele tra cui il C.I.P.E. e le A.d.B.; – 4) affrontare la progettazione e l’esecuzione delle opere in momenti e con soggetti diversi; – 5) cancellare sia la privacy dagli Atti pubblici… che l’assenso dal silenzio del Pubblico Ufficiale; – 6) resuscitare il reato d’Abuso ed Omissione d’Atti d’Ufficio…
P.S. – La presente lettera nasce: da cognizione di causa… da esperienza diretta e vissuta sulla propria pelle. Ed ha lo scopo di stimolare attenzione e riflessione sul Degrado sociale in atto: la Corruzione che avanza… la Ricchezza che si concentra in poche mani… la Povertà che si diffonde… le Oligarchie che nascono e fioriscono… la Democrazia che muore nel nostro Paese. Nel cui futuro io vedo nero… nerissimo.