LIBERALIZZAZIONI: BENEDETTO, QUALI RICADUTE PER LA BASILICATA DALL’IMPEGNO DEL SEN. BUBBICO ?
“E’ innegabile ed encomiabile il ruolo svolto dal sen. Filippo Bubbico per la definizione del decreto sulle liberalizzazioni. Ma a parte la cosiddetta “firma lucana” al decreto e le posizioni politiche differenti perché, almeno per noi di Idv, le liberalizzazioni dovrebbero avere il coraggio e la forza di intaccare i privilegi delle lobby, delle corporazioni e dei potentati economici, e il governo Monti non ha ne’ il coraggio ne’ la forza necessari, mi interessa capire quali sono le ricadute prevedibili per la Basilicata”. A sostenerlo è il presidente del Gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto.
“Partiamo dall’energia: è l’Unioncamere ad evidenziare nello studio “Il costo della fornitura di energia elettrica e gas naturale in Basilicata”– sottolinea Benedetto – che il mercato dell’energia è libero ma ancora poco conosciuto e utilizzato dalle aziende e dalle famiglie lucane con costi decisamente più alti rispetto al resto del Paese. Da noi avviene un paradosso. Le aziende che operano nell’area del Consorzio Asi della Valbasento sono costrette a comprare obbligatoriamente l’energia prodotta da Tecnoparco, visto che per le aziende stesse non è possibile attraversare il perimetro dell’Asi per allacciarsi alle linee energetiche di altri fornitori compresa l’Enel. Possono pertanto allacciarsi solo alla rete di Tecnoparco che vende però, mediamente, l’energia al 30 per cento in più degli altri gestori. E questa situazione è ancora più paradossale se si considera che le aziende della Valbasento non possono produrre loro stesse energia da fonti rinnovabili, tipo fotovoltaico o quant’altro, perché non possono connettersi alla rete né per ottenere energia né per venderla. Questa situazione – evidenzia il presidente del Gruppo IdV – ha un valore di circa 300-350 mila euro al mese. Cioè le imprese risparmierebbero questa cifra al mese se avessero la possibilità di accedere ad altri fornitori di energia. Questi soldi facendo dei calcoli approssimativi possono valere tranquillamente l’assunzione di 150 o 200 persone. Sbloccare l’energia nella Valbasento quindi significherebbe dare la possibilità alla aziende di assumere nuovo personale oltre che ridurre costi aziendali che incidono pesantemente sulla competitività. Ancora più assurdo è poi che nel giustificare l’operazione Geogastock, si sostiene la tesi che l’utilizzo delle compensazioni che si otterranno permetteranno di rilanciare il settore produttivo della zona aiutandole in materia energetica. Ma visto quello che già accade è la classica promessa da marinaio”.
Benedetto aggiunge che “il giudizio è per ora sospeso in merito all’art. 16 del decreto in attesa di verificare e di conoscere nel dettaglio gli ulteriori benefici che verranno alla Basilicata dalle estrazioni di idrocarburi. Anche per questo ritengo che l’impegno del sen. Bubbico non possa considerarsi esaurito. Di qui l’invito ad accrescere l’attenzione sull’impatto del decreto per il suo e il nostro territorio. La Basilicata essendo una regione piccola potrebbe sfruttare la crisi a proprio vantaggio. Ha la possibilità di fare azioni atte a sbloccare quello che in questo momento è bloccato. Ma noi essendo piccoli potremmo essere veloci e dinamici. Ciò si può fare a patto di utilizzare tutte quelle risorse che in questo momento sono ancora ferme. Bisogna offrire alla aziende lucane la possibilità di investire. Ma innanzitutto, e mi ripeto, bisogna poter accedere a costi energetici agevolati”.
Benedetto scrive comunicati troppo lunghi. Non riesco mai a leggerli fino in fondo.