Si è tenuto sabato 7 Settembre a Spinoso, all’ora del tramonto sul belvedere di Piazza Plebiscito, l’evento “L’impegno dei cattolici democratici nei piccoli comuni delle aree interne della Basilicata: l’esempio di Spinoso”; incontro che si inserisce nell’ambito delle manifestazioni per celebrare gli 80 anni della nascita della Democrazia Cristiana.
Nel ricordare la prematura scomparsa di Giuseppe De Luise, giovane politico fine e lungimirante, amministratore capace e creativo, garbato ma deciso stimolatore, Sindaco di Spinoso per 3 legislature e Presidente della Comunità dal 1981 al 1984 e Michele De Luise, storico Segretario DC a Spinoso e Sindaco dal 1990 al 1993, tante sono state le testimonianze di stima nei loro confronti e nei confronti di un’intera classe di amministratori locali della Val d’Agri, democristiani e non, che tanto ha dato nel programmare ed eseguire le politiche di sviluppo delle aree interne e che ha permesso a quei territori, in quel periodo, di uscire dall’isolamento nel quale sembravano destinati a rimanere.
Un dibattito d’altri tempi, con una piazza gremita e attenta, durato due ore e mezzo e nel quale è stato prepotentemente evidenziato, in primis dall’organizzatore Peppino Molinari, che la grande forza della Dc era la sua immensa periferia fatta di amministratori, dirigenti ed iscritti che hanno lavorato e si sono impegnati per far crescere le nostre piccole comunità delle aree interne, come Spinoso.Serata intensissima e ricchissima di politica,di emozioni,di ricordi senza nostalgie e con nessun rammarico per le esperienze del passato ma solo un pieno orgoglio di averne fatto parte.
I relatori nella loro diversità e pluralità hanno raccontato questo con grande efficacia e qualità! L’intervento di Tonio Boccia, ha lucidamente trattato il percorso virtuoso della vita politica lucana democristiana che meriterebbe di avere un riconoscimento più marcato per incidere meglio sulle scelte future dei cattolici democratici in politica. Le analisi socio-politiche di Giampaolo D’Andrea, hanno tratteggiato il percorso democratico-cristiano nel rapporto tra amministratori periferici e quelli centrali, che anche oggi dovrebbero rappresentare il viatico per una nuova stagione di vera politica valoriale. Il valore della programmazione regionale e il recepimento delle esigenze che venivano dai territori, sono stati gli spunti analizzati da Paolo Continanza e LillinoLamorte, mentre un’interessante disquisizione sul sacrificio dei pochi a monte per il bene dei tanti a valle è stata il centro dell’intervento dell’ex Presidente dell’Acquedotto Pugliese Emilio Lagrotta, in una precisa ricostruzione del ruolo e del lavoro fatto insieme agli amministratori locali nella difficile gestione delle acque in quel periodo storico. Quella che poi poteva sembrare una voce fuori dal coro, quella di Mario Lettieri, comunista ancor oggi convinto, si è invece dimostrata foriera del riconoscimento a monte di un’onestà intellettuale e di una testimonianza della costruzione di un rapporto sincero e schietto tra diverse anime di 2 grandi partiti, la Dc e il PCI, tendenti, pur nella diversità, all’unico obiettivo del bene e del progresso dei popoli.
Stimolanti poi, le conclusioni del Presidente Pittella, che pur consapevole del fatto che rispetto a quei tempi sia cambiato non solo il mondo ma anche le persone, oggi, senza fare paragoni nostalgici, non vi è dubbio alcuno della necessità di recuperare sia quei valori sia quei rapporti, sia quel modo di fare politica e di sforzarsi di ritrovarli in un contenitore comune di centro, ancora non ben delineato, dove sviluppare tale percorso virtuoso.
Sorprendente anche il Sindaco di Spinoso Lino De Luise, col suo aneddoto rivelatore sulle ultime volontà del grande nostro statista Colombo che poco prima di morire volle fermarsi un ultima volta sul balcone di Piazza Plebiscito per guardare una delle sue valli lucane, desideroso di rivivere ed inebriarsi di quelle sensazioni uniche che sa offrire solo il belvedere spinosese. Infine il commosso ringraziamento di Pasquale De Luise, che ha ribadito come siastato emozionante ascoltare i tanti ex amministratori e parlamentari Democratici Cristiani che hanno saputo ben raccontare e trasmettere cosa rappresentava la DC e cosa era la politica a quei tempi: formazione, competenza, dedizione, convinzione e non convenienza, umiltà, dialogo e rispetto dell’avversario. Una storia, quella dei grandi partiti dal 1948 al 1994, e quella della loro influenza nei percorsi virtuosi di un Italia che è passata dalla distruzione per guerra ad essere la 5° potenza industriale mondiale, che andrebbe meglio raccontata e fatta studiare ai giovani studenti italiani e che forse troppo in fretta è stata cestinata ed archiviata.
Il passato è una lezione, non è mai una scusa…