Pasquale Andrisani, Presidente del Tribunale del malato di Matera), in una nota torna ad occuparsi dell’emergenza che riguarda le liste di attesa nella Sanità lucana e fornisce informazioni utili per i cittadini. Di seguito la nota integrale.
Oggi, effettuare una visita specialistica ambulatoriale, sia come primo accesso che come visita di controllo è diventato per i cittadini un vero calvario. Eppure c’è di mezzo la nostra salute. Ogni giorno i cittadini si rivolgono al cup per prenotare una visita specialistica. La risposta è sempre la stessa, laconica: non c’è disponibilità per quella data. Le liste d’attesa sono diventate un ostacolo quasi insormontabile per chi vuole curarsi con la sanità pubblica, una delle più grandi conquiste dei nostri tempi. Eppure esiste una normativa che non tutti i cittadini conoscono. La normativa fa riferimento al Piano Nazionale di Governo delle Liste d’attesa 2019/2021. Questo piano ha disposto modifiche importanti a proposito delle liste d’attesa e sui tempi massimi di erogazione delle prestazioni. Il rispetto dei tempi di attesa va garantito per tutte le prestazioni erogate dal SSN e dalla sanità regionale pubblica. Le modalità sono le seguenti: il medico prescrittore sia esso di base o specialista, per le prime visite e prime prestazioni strumentali ambulatoriali deve sempre indicare oltre al quesito diagnostico una delle quattro classi di priorità:
U- Urgente attesa massima 72 ore
B- Breve. attesa massima 10gg
D-differita, attesa massima 30gg per le visite e 60 gg per gli esami
P- programmabile. Attesa massima 120 gg
Per quanto riguarda invece i ricoveri, innanzitutto l’inserimento in lista d’attesa deve essere effettuato tramite procedura informatizzata. Al momento dell’inserimento al cittadino devon essere comunicate le informazioni sul ricovero, sulla classe di priorità e sui tempi massimi di attesa. Per i ricoveri sono previste quattro classi di priorità:
A- con attesa massima 30gg
B- con attesa massima 60gg
C- con attesa massima 180gg
D-con attesa massima 12 mesi
Ma la finestra più importante di questa normativa che voglio portare a conoscenza dei cittadini riguarda i cosiddetti ‘percorsi di garanzia e tutela che devono essere attivati dalle regioni. Cosa prevedono questi percorsi: nel caso in cui una prenotazione di una prestazione specialistica supera i tempi di attesa indicati dal PNGLA e da quello regionale, questi percorsi prevedono accessi alternativi alle prestazioni specialistiche ( non per i ricoveri, in questa prima fase ). La struttura stessa indica al paziente un’altra struttura dove poter effettuare la prestazione secondo il codice di priorità, oppure è possibile richiedere la possibilità di effettuare la prestazione in regime di privato accreditato. Una delle altre importanti indicazioni del nuovo PNGLA è relativa alle viste di controllo e disciplina che le strutture che hanno in carico il paziente devono provvedere anche alla prenotazione delle necessarie prestazioni di controllo in un sistema integrato di cup che eviti le sovrapposizioni e miri a rispettare le priorità e le esigenze cliniche dei pazienti. In coerenza con il diritto all’accesso alle prestazioni sanitarie e all’appropriatezza, la sospensione o la chiusura delle liste rimane un’ azione illegittima punibile per legge. Per concludere, cosa devono fare i cittadini se al momento della prenotazione il cup comunica che la lista d’attesa per la prestazione è bloccata? Noi suggeriamo di segnalare il fatto inviando tramite comunicazione ufficiale ( pec o raccomandata r/r) alla direzione generale dell’ azienda sanitaria, all’Assessorato alla sanità e a cittadinanzattiva, oppure possono recarsi presso le nostri sedi territoriali. Possono altresi chiamare il Cup per conoscere quali altre strutture possono erogare la prestazione.
Noi proviamo a prenderci cura dei cittadini, dife ndiamo il loro diritto a essere curati gratuitamente nei tempi previsti dalla legge. La sanità privata deve essere un libera scelta, non una scelta obbligata.