Liste d’attesa, consigliere regionale Vizziello: “Nelle altre regioni si effettuano investimenti, in Basilicata l’Assessore Fanelli getta la croce addosso ai medici”. Di seguito la nota integrale.
“Per risolvere il problema delle liste d’attesa, vale a dire i tempi biblici che i cittadini devono osservare per poter accedere a visite mediche ed esami di laboratorio, in molte regioni d’Italia si effettuano investimenti tanto in risorse umane quanto in apparecchiature diagnostiche, in Basilicata invece l’Assessore Fanelli se la prende con i medici, ai quali getta letteralmente la croce addosso perché prescriverebbero troppi esami diagnostici o terapeutici ai quali il sistema sanitarioregionale non è in grado di far fronte. Un errore madornale, commesso da chi, evidentemente, pensa che i cittadini abbiano la diagnosi scritta addosso ed ignora che le prestazioni ambulatoriali servono proprio ad avere una diagnosi ed una terapia, due esigenze sacrosante di qualsiasi paziente.”
Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale di Basilicata Oltre Giovanni Vizziello che così commenta la recente delibera di Giunta sul nuovo modello di governo delle liste d’attesa.
“Che errore puntare il dito contro i medici di medicina generale”-spiega Vizziello-“ alla luce dell’oggettiva complessità del fenomeno delle liste d’attesa, che richiederebbe, al contrario, una analisi esaustiva di tutte le componenti che lo determinano: scarsi finanziamenti o meglio incapacità di mettere a valore tutte le risorse a disposizione, mancati investimenti sul personale e sui macchinari, mancata valorizzazione del ruolo delle strutture private accreditate”.
“E’ paradossale che chi non è stato capace di utilizzare tutte le risorse messe a disposizione delle regioni dai Governi Draghi e Meloni, non è riuscito ad attuare né il modello gestionale di tenere i laboratori aperti al di là degli orari ordinari né quello di aumentare il volume delle prestazioni acquistate dalle strutture private accreditate, non è riuscito ad aumentare il numero delle apparecchiature diagnostiche delle strutture pubbliche, cerchi di scaricare ogni responsabilità su due componenti della filiera sanitaria, il medico di medicina generale, di cui viene la professionalità e il cittadino, che chiede solo di capire perché sta male e cosa si può fare”.
“Molte altre regioni d’Italia”-aggiunge l’esponente di Basilicata Oltre-“ sfruttano al meglio l’opportunità, prevista dal Decreto Milleproroghe, di utilizzare lo 0,3% del livello del Fondo sanitario nazionale 2023 per snellire le liste di attesa e così la Sicilia prevede uno stanziamento di 48 milioni di euro, la Lombardia di 43 mln, il Veneto di 29 mln, il Piemonte di 50 mln e la Sardegna di 8 mln, mentre in Basilicata siamo fermi ai 5 mln di euro del decreto 104, che risale ad agosto 2020, e alla evidente ricerca di capri espiatori in grado di sollevare il governo regionale da ogni responsabilità”.
“Un gioco al quale occorre dire no, senza se e senza ma”-conclude Vizziello-”perché non porta da nessuna parte, facendo aumentare il malessere sociale e creando ulteriori tensioni tra medici e pazienti”.