Liste d’attesa nella sanità, Consigliere regionale Vizziello (Basilicata Casa Comune): per abbatterle occorrono soldi non chiacchiere. Di seguito la nota integrale.
“Per abbattere le liste d’attesa, il problema dei problemi del nostro e di molti altri sistemi sanitari regionali occorrono soldi, nel senso di investimenti come quelli funzionali a tenere aperti i laboratori medici e diagnostici degli ospedali anche di sera e nel fine settimana e non le chiacchiere andate in scena ieri in occasione del Consiglio regionale, durante il quale sono stati proposti progetti fantastici buoni forse per la California, piuttosto che per la Basilicata.
E’ quanto afferma, in una nota, il Presidente del Gruppo regionale Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello.
“Il modello della cosiddetta sanità by night, previsto anche dal Decreto Schillaci e da noi proposto nella mozione presentata in Consiglio regionale lo scorso 26 settembre come modello da adottare per accorciare i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie” -spiega Vizziello-” presenta vantaggi tanto per i cittadini( che ad esempio non devono assentarsi dal lavoro per effettuare una visita medica o un accertamento diagnostico e non devono osservare file) quanto per il personale sanitario( cui viene riconosciuto un compenso straordinario di 100 euro l’ora, per i medici e di 60 euro l’ora per gli infermieri, con una flat tax del 15% sui maggiori compensi ricevuti)”.
“Tutte cose concrete messe nero su bianco dal Governo Meloni con le due ultime legge di bilancio” -sottolinea Vizziello-” e che la Giunta regionale probabilmente ignorava priva di aver letto la mozione da noi presentata, insieme agli altri consiglieri di minoranza, a settembre dello scorso anno”.
“Abbiamo più volte indicato anche le fonti di finanziamento di questo, come dell’altro modello gestionale previsto dalla legge per abbattere le liste d’attesa” -sottolinea l’esponente di Basilicata Casa Comune-“vale a dire il ricorso al privato accreditato, manifestando la necessità di valorizzare le risorse previste dal Governo Meloni e dai Governi precedenti, oltre due miliardi di euro secondo la Corte dei Conti, risorse che non è possibile lasciare colpevolmente nel cassetto”.
“Anche integrare le agende di prenotazione delle strutture pubbliche e di quelle private, richiamare il cittadino due giorni prima di quello fissato per la visita medica o l’esame di laboratorio per chiederne la conferma o l’eventuale cancellazione e una maggiore appropriatezza prescrittiva sono strumenti utili per contenere un fenomeno complesso come quello delle liste d’attesa” -conclude Vizziello-” proprio perché concretamente alla portata della nostra regione, a dispetto di progetti fantastici che qualcuno spera siano funzionali alla propria immagine ma che in realtà non ci aiutano ad adempiere un dovere primario, quello di permettere ai cittadini di curarsi”.