Porta la firma del consigliere Napoli la proposta di legge statutaria che mira a modificare il comma 2 dell’articolo 25 del vigente Statuto regionale, nell’intento di“rendere effettivo il principio di rappresentanza democratica nella Regione Basilicata”. Presentata questa mattina alla stampa, la pdl composta di un solo articolo, pone l’attenzione sul cosiddetto “listino regionale”, “un meccanismo elettorale, si legge nella relazione, attraverso il quale in Consiglio regionale, in spregio ai più elementari canoni della democrazia, entrano a far parte consiglieri che, non eletti direttamente dal corpo elettorale, sono designati dai partiti”.
“Mai più scorciatoie per nessuno, – ha sottolineato Napoli rivolgendosi ai giornalisti- e rispetto, invece, per la sovranità popolare. Quando i candidati vengono individuati dai partiti politici e non sono eletti direttamente dal corpo elettorale, cioè non sono frutto delle dirette scelte di quest’ultimo ma godono semplicemente della riserva stabilita dal meccanismo maggioritario, vengono compromessi seriamente i principi di libera scelta da parte degli elettori, che subiscono limitazione nell’esercizio di fondamentali diritti, con conseguente vulnus dei principi democratici e di rappresentanza. E per raggiungere quello che riteniamo un sano principio, abbiamo depositato unapdl che abbiamo chiesto venga iscritta all’ordine del giorno della prossima riunione della prima Commissione consiliare. Mentre il partito democratico, come leggiamo dai giornali di oggi – ha sottolineato Napoli -si esercita in discussioni sulla materia, noi facciamo i fatti”.
Il comma due dell’articolo 1 della proposta di legge stabilisce che “i consiglieri siano eletti a suffragio universale diretto mediante liste provinciali di candidati. La legge elettorale prevede un premio di maggioranza, con esclusivo riferimento alle liste provinciali, attribuito alla coalizione di cui è espressione il candidato eletto Presidente della Regione. Tale scelta e la connessa impossibilità per i partiti politici di attribuire seggi in Consiglio regionale a quanti non siano stati eletti direttamente dal corpo elettorale – viene precisato nella relazione – giova, nelle intenzioni del legislatore, a porre rimedio al fenomeno della deresponsabilizzazione dei rappresentanti non eletti rispetto alle esigenze delle comunità di riferimento ed è in linea con i principi ispiratori della maggior parte delle leggi elettorali emanate dalle altre regioni italiane a statuto ordinario che hanno legiferato in materia”.
“Il ‘listino regionale’ – ha ricordato Napoli in conferenza stampa – è stato abolito nelle regioni Calabria, Campania, Lombardia, Marche, Puglia, Toscana e Veneto e permane solo in Piemonte, Lazio ed Umbria”.
“Si è pensato anche al rischio ‘Anatra zoppa’ – ha concluso il consigliere regionale di Forza Italia-.Un rischio del tutto arginato, difatti per rendere effettivo il principio di governabilità, esigenza immanente di qualsiasi livello istituzionale di governo, si propone l’istituzione obbligatoria del premio di maggioranza che, tuttavia, non potrà più essere assicurato attingendo alla lista regionale, abrogata, ma dovrà fare esclusivo riferimento alle liste provinciali”.
Set 14