Francesco Lisurici, consigliere comunale materano di Coraggio Italia: “Allarme spopolamento in Basilicata: PNRR può essere la cura ma serve rimboccarsi le maniche” Di seguito la nota integrale.
Negli ultimi 40 anni, dal 1981 al 2019, 110 comuni lucani hanno perso il 22% degli abitanti. Un dato in netta controtendenza con quello della popolazione italiana, cresciuta di 3 milioni, riportato da un’elaborazione del CSEL, il Centro Studi Enti Locali.
Con questi trend, in pratica, la Basilicata è destinata a scomparire.
Va da sé che le progettualità per l’impiego delle risorse regionali del PNRR debbano prevedere innanzitutto politiche mirate ad attrarre nuovi abitanti.
Prima che sia troppo tardi e che lo spopolamento degeneri in desertificazione.
Il 40% dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, sarà impiegato per il Sud, lasciando spazio alle iniziative di Regioni e Comuni. In Basilicata bisogna concentrarsi su alcuni settori fondamentali che possano far riprendere l’economia, attrarre nuovi investimenti e di conseguenza ripopolare la Regione, a breve e medio termine.
Ciò significa innanzitutto superare i gap infrastrutturali: urgono strade che colleghino dignitosamente i vari comuni e interventi che portino a quattro corsie le arterie di collegamento con le altre regioni: la Matera-Ferrandina, la Matera-Metaponto e la Melfi-Candela, solo per citarne alcune, che – unitamente a investimenti nella Sanità – permetterebbero anche di favorire l’accesso in Basilicata di pazienti dalle regioni limitrofe.
Occorre, inoltre, prevedere investimenti per l’attivazione delle ZES (zone economiche speciali), di cui si parla da anni, e delle ZFU (zone franche urbane), che possono attrarre investitori importanti di caratura nazionale e internazionale. Di rilevante importanza è adoperarsi anche per la pianificazione strategica del turismo, rafforzando il ruolo di Matera Capitale europea della Cultura e mettendo in rete tutti i 131 comuni lucani, per valorizzare le ricchezze artistiche e storiche ma innanzitutto le zone marine e quelle montane.
Ultimi ma non ultimi, gli investimenti per i giovani. Va riformulata la proposta universitaria plasmandola sulle esigenze del territorio e permettere agli studenti di restare in Basilicata.
Insomma, presidente Bardi, è il momento di rimboccarsi le maniche: cominciamo a lavorare seriamente in questa direzione, cercando di non sprecare un’opportunità che forse la nostra regione ,come tutta Italia, non avrà mai più nei prossimi decenni.