L’avvocato pisticcese Leonardo Galeazzo in una nota esprime alcuni riflessioni sul clima di odio mediatico che si sta diffondendo a livello nazionale anche in vista delle prossime elezioni europee. Di seguito la nota integrale.
L’ odio, un pericolo in agguato
La questione morale degli ultimi tempi è sicuramente l’ odio.
È presente in tutte le salse.
Quello religioso, quello amoroso, sociale e razziale, di riflesso o diretto.
Lo vediamo, lo sentiamo ma siamo proprio sicuri di non sottovalutarlo?
Questa domanda mi ronza in testa da un pò, probabilmente da quando è tornato di moda utilizzarlo come leva elettorale e non solo, senza vergogna, come una volta.
L’odio, pericoloso analgesico per curare le paure legate ad una insicurezza esistenziale cui nessuno Stato sociale riesce più a mettere argini. Offusca le menti e non fa ragionare, non fa riflettere, nascondendo il problema ed allontanandoci dalla soluzione.
Nessuno dovrebbe diffonderlo tantomeno chi governa.
Siamo in presenza di un progetto di “moderna” e generale regressione sociale e culturale, destabilizzante degli assetti e della convivenza democratica della nazione che per affermarsi, oltre a produrre iniquità, ha bisogno di un consenso manipolato e fomentato.
Insomma, la cosiddetta “seconda“ repubblica non ha creato un nuovo mercato, libero e veramente concorrenziale, né una nuova, efficiente amministrazione, ma solo slogan e condizioni più adatte al dilagare dell’affarismo e della corruzione come dimostrano le quotidiane inchieste.
Riprendersi dalle attuali difficoltà economiche e dalla perdita di valori richiede un grosso sforzo che mal si concilia con questo continuo soffiare sul fuoco dell’ odio, indirizzato sempre più spesso con troppa leggerezza ed incoscienza.
Serve tutt’altro: competenza, lucidità, cultura, coraggio, pacatezza, spirito critico. Cose difficili da racimolare ed anacronistiche per una società liquida come le nostra.
Ormai per i politici è diventato un gioco da ragazzi testare il polso dell’elettorato con vari mezzi e questo ci sta rovinando perché l’ obiettivo è diventato farci contenti e non più perseguire il bene comune, cose che non sempre coincidono, anzi.
Gli attuali leader, pur di non perdere voti dicono tutto e il contrario di tutto, ma questo ci allontana dalla strada giusta per costruire una società migliore dove i diritti sono l’ anticamera dei doveri e il lavoro la base della dignità.
Gli ennesimi fatti di razzismo istituzionalizzato sommati all’ escalation di odio ormai quasi generazionale pone seri interrogativi sui mezzi che stiamo adoperando per evitare la deriva violenta e sulla politica che stiamo attuando ed avallando.
Senza chiederci chi sarà il prossimo obiettivo, il nuovo diverso, la prossima vittima.
È incontestabile il dato che ci fornisce la storia sull’importanza basilare che hanno i diritti, non le persone, per evitare caos e violenza, facce dello stesso mostro che solo gli irresponsabili cercano di provocare.
Sarebbe opportuno, quindi, oltre che saggio, garantire i diritti fondamentali, difendendoli anche a costo di perdere voti o evitare di calpestarli per prenderne di più.
La legge è uguale per tutti lo dice la nostra Costituzione e se qualcuno la fa rispettare, come a Casal Bruciato, non va rimproverato ma, in un paese civile, va preso ad esempio dal proprio partito e da tutto il governo che, inoltre, ha giurato di rispettarla.
Questo si dovrebbe fare in un Stato democratico ma non c’è Stato senza uomini e donne di Stato.
In caso contrario si viola la Costituzione, la Legge di tutti noi senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. (art 3 Cost.).