“Sono stato attaccato inutilmente dal presidente del Consiglio regionale del Piemonte Allasia e dal consigliere comunale di Torino Magliano. Strano, perché io sono perfettamente d’accordo con loro. I musei vanno aperti e non chiusi, dicono: verissimo. A Torino, infatti, il vero Museo di Antropologia ed Etnografia è chiuso, mentre lo pseudomuseo lombrosiano rimane aperto, pur non assolvendo alla sua funzione storica o scientifica. Perché allora non rivalutare il vero museo? Un politico deve far conoscere la storia, e non cancellarla, dicono ancora. Verissimo anche questo. Ed è esattamente quello che sto facendo grazie al sostegno degli storici meridionalisti. Sto cercando di gettare luce su un capitolo vergognoso della storia d’Italia, in cui Cesare Lombroso giocò un ruolo di primo piano una volta che si fu ingraziata la classe dominante dell’epoca. Ce lo dipingono ancora come il ‘padre della criminologia’. Semmai fu il padre della criminale teoria razzista dell’atavismo meridionale. Invito i consiglieri a fare anche loro, come me, un ripasso serio di storia”.
Lo ha dichiarato il senatore del Gruppo Misto Saverio De Bonis, ritornando sulla questione del Museo Lombroso, sul quale ha depositato ieri una mozione a sua prima firma, sottoscritta anche dai senatori De Falco, Fantetti, Lonardo, La Mura, Granato, Angrisani, Buccarella, Corrado.
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