I Gruppi consiliari della Lega di Potenza, Potenza Civica e Civica per la città, si dissociano senza se e senza ma da affermazioni alquanto discutibili, come “L’ omosessualità è contro natura” rilasciate in consiglio comunale dal consigliere di Fratelli d’Italia, Michele Napoli. Di seguito la nota integrale.
L’amore non è mai contro natura. Nel prendere atto delle scuse pubbliche del consigliere Napoli, pur confermando in toto la propria posizione sulla legge Zan, i Gruppi consiliari della Lega di Potenza, Potenza Civica e Civica per la città, si dissociano senza se e senza ma da affermazioni alquanto discutibili, come “L’omosessualità è contro natura”. La sfera privata sia quella degli affetti che quella sessuale va rispettata e difesa. Su questo terreno non è possibile neppure aprire una discussione. Si tratta di scelte personali che rientrano nella nostra vita a pieno titolo. Pensare il contrario è un errore prima culturale e poi politico.
Va infatti ricordato che, su questi temi, che toccano da vicino le scelte personali di qualcuno, scelte affettive e in ogni caso incontestabili da parte di un consiglio comunale, la prima regola da osservare è il rispetto degli altri, concittadini che partecipano, come chiunque altro e con la medesima importanza e dignità, alla vita pacifica della nostra comunità.
Discorso completamente diverso è, al contrario, la criminalizzazione della morale sessuale cattolica e della sua manifestazione pubblica, rischio purtroppo insito nel DDL Zan-Scalfarotto.
Tale morale infatti, lungi dall’essere finalizzata a discriminare socialmente qualcuno, come qualche avventato esegeta evidentemente crede, si limita a disporre (per eterosessuali e omosessuali, non certo solo per i secondi!) una disciplina dei rapporti interpersonali che – sebbene sempre meno osservata, anche nei paesi storicamente cattolici – è unanimemente riconosciuta come la base del nostro istituto della famiglia nucleare, presidio costituzionale quanti altri mai negletto e avvilito, fondato sulla fedeltà e sulla perpetuazione della comunità umana.
Ribadiamo pertanto la nostra idea su questo tema etico; è imprudente e divisivo estendere lo strumento repressivo (vi è il rischio, infatti, che ciò possa prestarsi più alla strumentalizzazione politica e ideologica che all’effettivo controllo sociale della discriminazione, per la quale esistono già gli strumenti idonei) ed è più utile, al contrario, investire sulla diffusione della cultura del rispetto e del confronto, unica risposta alle emergenti domande di una società sempre più complessa.
Al tempo stesso, ci permettiamo di invitare tutti i rappresentanti dei cittadini, siano essi dichiarati libertari o convinti cattolici (o entrambe le cose), a riscoprire il valore del rispetto degli altri, delle loro preferenze e delle loro convinzioni, poiché ciò solo, proprio nel contesto di dibattiti come questi, può far evolvere la politica e condurla ad un superiore livello di elaborazione delle risposte e delle soluzioni