Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dal materano Antonio Cappiello, ex coordinatore e fondatore della Lega in Basilicata.
Di seguito la nota integrale.
Sedotti e abbandonati, Cappiello come Zonca. Storie di “bassa lega”.
Sedotti e abbandonati, Cappiello come Zonca, dal Nord al Sud la storia non cambia! Il modus operandi del Segretario dell’Ufficio di Presidenza Lega – Salvini Premier ossia Marzio Liuni, per quanto concerne le strategie di partito nella scelta di chi dovrebbe “realmente essere valorizzato”, politicamente parlando, sembra proprio non cambiare. La storia di Antonio Cappiello, ex coordinatore e fondatore della Lega in Basilicata, la conosciamo tutti ed è molto simile a quella di Andrea Zonca, Sindaco di Gattico (No), attualmente in corsa per le amministrative. Quest’ultimo, espulso dal Carroccio, per volontà di Marzio Liuni, perché lamentatosi in merito la formazione della lista per le elezioni provinciali nel novarese che ha visto esclusa la partecipazione di chi, come lui, aveva militato anni nel partito conseguendo importanti risultati. Zonca, dopo aver impugnato l’atto, viene riammesso. In merito la questione, su un articolo pubblicato da Buongiorno Novara il 7 gennaio 2017, Zonca dichiara “Sia chiaro, le provinciali contano poco – ammette – i consiglieri eletti non hanno praticamente alcun potere, non prendono gettoni… E’ una questione di rappresentanza territoriale, che in un partito come la Lega credevo fosse una questione fondamentale. Mi sbagliavo e ne prendo atto!”. Andrea Zonca è stato anche segretario per la sezione di Novara, oltre che a Borgomanero, ha investito molto nella Lega, nonostante il periodo non fosse proprio favorevole in seguito alla bufera che coinvolse Bossi e l’ex tesoriere Belsito. Dunque le lotte intestine, all’interno della Lega, sembrano attraversare l’Italia da Nord a Sud e Marzio Liuni sembrerebbe esserne un valido “promotore”. Veniamo ad Antonio Cappiello, un lucano che ha investito, in tempi non sospetti, nella Lega candidandosi a Sindaco nella città ora divenuta Capitale Europea della Cultura, in una regione “notoriamente di sinistra” fino alle scorse elezioni. Cappiello si è battuto per il proprio territorio in maniera costante, senza alcun “portafoglio” di partito, se non il suo. Ricordiamo l’ex – coordinatore regionale Lega “in tour per le piazze lucane” promotore di numerosi “gazebo” a favore di un partito che oggi sembra averlo “sedotto ed abbandonato”. Nel 2018 arriva Liuni ad affiancarlo ma proprio quest’ultimo non lo coinvolge, in alcun modo, nelle scelte del partito, in ultimo nella vittoria del centrodestra che ha visto proprio la Lega il primo partito con più voti. Cappiello candidatosi in quest’ultima tornata elettorale consegue più di 2.000 voti, non solo, contribuisce a stilare la lista delle regionali. Il risultato? È sotto gli occhi di tutti. Personaggio scomodo Cappiello, secondo il novarese Liuni, come del resto Zonca e, forse, Luca Bona. Nella realtà dei fatti questi giovani italiani hanno inteso, avevano per alcuni, aderire e credere in un progetto politico che avrebbe portato “una svolta” nei loro territori di appartenenza. Purtroppo la storia si ripete e per i lucani, che hanno sostenuto la Lega prima dell’arrivo di Liuni, la speranza di non subire “colonizzazioni con regimi oligarchici” sembra quasi svanire. Insomma ci hanno creduto in Matteo Salvini, ora non resta che sperare in una presa di visone, da parte di quest’ultimo, di chi ha veramente lottato per il bene del suo progetto.