Terminate le festività natalizie i bus tornano a riempirsi di cittadini lucani costretti ad emigrare nelle città del centro-nord per motivi di studi o di lavoro. Di seguito le riflessioni sul tema nella lettera aperta dello studente universitario lucano William Grieco.
Come ogni anno, passato capodanno, le stazioni dei treni e le fermate degli autobus, alle volte difficili da raggiungere e mal collegate, sono colme di giovani che ripartono nelle loro sedi di studio e di lavoro.
Così, il 7 Gennaio i paesi di riscoprono i vuoti, quasi che la Befana abbia dato loro il carbone per non essersi comportati bene.
Ci vuole coraggio ad andare, ma soprattutto a restare e in entrambi i casi a rimetterci è la comunità.
L’83% dei laureati va via dalla Basilicata, ormai però ci si sposta anche per opportunità di lavoro non proprio congrue, ormai non si cerca più solo il lavoro ma opportunità in senso generale. Sembra tutto fermo qui, i Giovani sembrano sfiduciati, considerati eterni bambini da una classe dirigente che non ascolta.
Ma la speranza non muore, la speranza che ci fa tornare spesso anche per un solo giorno, nonostante collegamenti antichi, perché alla fine noi non molliamo.
Creare luoghi di co-working, incentivare l’uso di locali abbandonati, sgravi fiscali per chi ritorna o rimane e tanto altro quello che si potrebbe fare.
Il mio non è un appello pessimistico anzi tutto il contrario, non lasciamo perdere la speranza. Questo appello è rivolto a tutti gli attori politici, economici e sociali della nostra regione.
Nella fotogallery William Grieco e i bus in partenza da piazza Matteotti e via Aldo Moro a Matera