La nebbia si dirada in piazza Vittorio Veneto al momento giusto e il comizio annunciato dal Movimento 5 Stelle a Matera con la partecipazione del vice presidente della Camera Luigi Di Maio si svolge regolarmente nella serata di domenica 27 settembre. Ad accogliere sul palco uno dei potenziali candidati premier del movimento che fa capo a Beppe Grillo sono la deputata Mirella Liuzzi, il senatore Vito Petrocelli, i consiglieri regionali Gianni Leggieri e Gianni Perrino, il consigliere comunale materano Antonio Materdomini e il consigliere comunale venosino Arturo Covello.
Prima di dare spazio a Luigi Di Maio si registrano gli interventi dei pentastellati locali, che mostrano i volti dei 22 politici della Regione Basilicata condannati a risarcire dalla Corte dei Conti quanto indebitamente incassato a seguito dell’inchiesta Rimborsopoli. La piazza è piena e in apertura i pentastellati locali sottolineano la scelta di incontrare i cittadini in un luogo pubblico, una scelta completamente diversa da quella del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha preferito rifugiardsi all’interno del Cinema Comunale di Matera con tanto di scorta e auto blu. Prima di concentrarsi sulle ragioni del no al referendum del 4 dicembre
Di Maio ricorda alcuni princici sui quali si fonda la visione della politica dei 5 Stelle: “Un politico deve restare in carica al massimo per due mandati, indipendentemente dalla carica istituzionale che ricopre, che sia in Comune, alla Regione, alla Provincia o al Governo. Abbiamo presentato due leggi importanti come il Reddito di Cittadinanza e l’abolizione della prescrizione ma entrambe sono state respinte dal Governo Renzi, che ha detto di voler abolire le Province ma in realtà Delrio con la riforma ha garantito altre 25 mila poltrone tra consiglieri e assessori comunali e provinciali attualmente in carica. Se vince il Si abbiamo scoperto che si risparmiano 50 milioni di euro ma con questo referendum voluto da Renzi lo Stato spenderà 300 milioni di euro. Renzi ha fatto una legge elettorale pensando di poter vincere tranquillamente le elezioni ma poi si è accorto che potremmo vincere noi e quindi adesso si è dichiarato disponibile a modificarla. Renzi ha detto prima che il referendum era un voto per il suo Governo e in caso di sconfitta al referendum si sarebbe dimesso, poi si è pentito e ha detto che non è in discussione la sua leadership, a tal punto che quando gli chiedono cosa farà se vince il no lui non risponde e dice che al massimo si potrebbe fare un Governo tecnico. Io credo che non esiste la possibilità di un governo tecnico perchè Renzi guida un governo che non è stato eletto dal popolo e se vince il no come ci auguriamo Renzi si deve dimettere perchè dobbiamo restituire ai cittadini la possibilità di scegliere chi merita di guidare il Paese. Peccato che la legge elettorale approvata dal Governo Renzi non consente ai cittadini di scegliere il proprio candidato perchè il 70% dei parlamentari che arriveranno a Roma sono quelli inseriti nelle cosiddette liste bloccate. Intanto voglio ricordare che se vince il Si il nuovo Senato sarà composto da consiglieri regionali e sindaci, quindi voi correte il rischio di ritrovarvi Pittella nel nuovo Senato delle Autonomie. E sono qui anche per dirvi quello che ho raccontato oggi durante una trasmissione televisiva che ho registrato alle 14 e in cui mi sono confrontato con lui. Pensate che Trump, il nuovo presidente degli Stati Uniti e uno degli uomini più ricchi del mondo, ha acquistato un aereo privato pagando 100 milioni di euro. Matteo Renzi, nonostante il Governo disponga di quattro aerei a disposizione delle più alte cariche dello Stato ha deciso di acquistarne un altro che è costato 160 milioni di euro. Quando ho detto che va in giro con un aereo di 160 milioni di euro lui mi ha risposto che non è verò perchè si muove con un aereo del 1999 e quello nuovo è utilizzato dagli imprenditori che devono spostarsi in giro per il mondo. A quel punto ho pensato che siamo di fronte ad un danno erariale perchè l’aereo è utilizzato dagli imprenditori di grandi imprese, dalle lobby che vanno in giro nel mondo a spese degli italiani. Anche per questo motivo il 4 dicembre dobbiamo votare no per mandare a casa Renzi e restituire ai cittadini la possibilità di scegliere un nuovo Governo”.
Michele Capolupo
La fotogallery del comizio di Luigi Di Maio (foto www.SassiLive.it)
Piazza piena nonostante la nebbia e la partita del Matera. Altrimenti ci sarebbero state 10000 persone.
Ma come è arrivato Di Maio, in moto o con la littorina ultima scoperta Appulo Lucana? Dimenticavo che c’era la nebbia, saranno andati i pompieri a prenderlo per paura che si perdesse e aiutare a spegnere il fuoco della oceanica folla che in piazza l’aspettava.Peccato che per lui non ci sono aerei istituzionali, impegnati tutti per i grandi imprenditori che dalle lobby girano il mondo a spese degli italiani.