Gianfranco Blasi, segretario regionale di Grande Sud commenta la nota del senatore lucano Filippo Bubbico, che si è dichiarato favorevole alla riforma delle macroregioni. Di seguito la nota integrale.
Gianfranco Blasi: Bubbico riapre il dibattito. Grande Sud ci crede da tempo
Di questa macroregione del Sud dovrebbero farne parte Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia. Aggiungiamo anche gran parte dell’odierno Lazio meridionale ed il Cicolano (l’area orientale dell’attuale provincia di Rieti). In pratica tutto il territorio del vecchio Regno delle Due Sicilie, invaso e annientato dai Piemontesi nel 1860
Riaccorpare l’intero territorio meridionale non è sogno nostalgico del bel tempo che fu. Ma è risposta all’abbandono, al gap che si è creato in questi 150 anni fra i territori, a svantaggio di tutto il Sud
Tantissimi sarebbero i benefici di una gestione unitaria di tutto il Sud. A cominciare da una risposta più forte al contropotere criminale.
Il senatore Filippo Bubbico ha rilanciato l’idea della costituzione in Italia delle macroregioni, su piattaforma federale, sopprimendo le attuali venti regioni e le province tutte, tagliando tanti microcomuni. Questo – dice Bubbico – contribuirebbe ad abbattere i costi della politica, svecchierebbe l’attuale sistema istituzionale e amministrativo, rilancerebbe il Paese.
Noi di Grande Sud, da tempo sosteniamo la definizione di una grande “Regione delle due Sicilie” . In poche battute sarebbe quella regione sud-europea capace di essere la cerniera tra la vecchia Europa e i mondi e i mercati nuovi emergenti.
Buona l’idea, ma tantissime sono le resistenze di vecchie clientele e vecchi apparati.
Il Nord, attraverso la Lega, fa sua questa convinzione, e si propone con un ragionamento analogo, anche se meno riconducibile a ragioni storiche e culturali.
E’ comunque evidente che non si propone una scissione territoriale o una separazione dello Stato unitario. Separati Nord, Centro e Sud avrebbero poca o nessuna forza. Frazionarci peggiorerebbe la situazione.
Di questa macroregione del Sud dovrebbero farne parte Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia. Aggiungiamo anche gran parte dell’odierno Lazio meridionale ed il Cicolano (l’area orientale dell’attuale provincia di Rieti). In pratica tutto il territorio del vecchio Regno delle Due Sicilie, invaso e annientato dai Piemontesi nel 1860.
Riaccorpare l’intero territorio meridionale non è sogno nostalgico del bel tempo che fu. Ma è risposta all’abbandono, al gap che si è creato in questi 150 anni fra i territori, a svantaggio di tutto il Sud. Invece, una regione di circa 20milioni di abitanti (il 35% di tutta l’Italia) farebbe sentire il suo peso.
Diamo per scontato che tante possono essere le resistenze alla nascita di questa unica macroregione. Scomparendo le attuali esistenti Regioni, si perderebbero poteri, clientele, assessorati, consiglieri, apparati. La Sicilia perderebbe la sua “specialità”.
Ma tantissimi sarebbero i vantaggi di una gestione unitaria di tutto il Sud. A cominciare da una risposta più forte al contropotere criminale. Meno spesa pubblica e più identità territoriale, la consapevolezza di costruire un futuro basato sulle proprie risorse e su un peso minore delle piccole e spesso inadeguate classi dirigenti locali.
Una simile macroregione del Sud avrebbe interesse a rimanere nell’Italia unita, perché cambierebbero i rapporti di forza. Non saremmo più il fanalino di coda dell’economia italiana, ma potremmo diventarne i propulsori.
Aggiungiamo, in ultimo, che le macroregioni non cancellerebbero i confini regionali, che resterebbero intatti dal punto di vista geo – politico, anzi, la rappresentanza delle singole e storiche regioni dovrebbe essere garantita democraticamente nella macroregione.
Gianfranco Blasi, egretario regionale di Grande Sud
Ah… E ovviamente la macroregione rimane senza istituzioni? No, perché se le ricreano sarà un potere ancora più accentrato, quindi una corruttibilità potenziale maggiore. Grande idea del piffero!
STRANAMENTE I PROGGETTI IMPORTANTI NASCONO DOPO LE CAMPAGNE ELETTORALI ,ADESSO CAPISCO PERCHE’ SEI TRAI DIECI SAGGI.