Il gup di Potenza, Tiziana Petrocelli, ha rinviato a giudizio sette persone coinvolte in un’inchiesta giudiziaria sui rapporti tra politica e mafia. Tra le sette persone figurano l’ex vicepresidente dell’UDC in carica dal 2010 al 2012 nonchè assessore della giunta regionale, Agatino Mancusi e l’ex consigliere regionale Luigi Scaglione, segretario regionale del Centro Democratico. Prosciolto invece Roberto Galante, ex consigliere comunale di Potenza (giudicato con rito abbreviato). La prima udienza è prevista il prossimo 30 ottobre.
Il segretario regionale di Centro Democratico Luigi Scaglione in una nota annuncia di aver messo a disposizione il suo incarico. Di seguito la nota di commento alla decisione del Gup di Potenza. Scaglione precisa che se sarà condannato in quel caso farà anche alte scelte.
Il mio credo, personale e politico, mi impone di dire, come sin qui ho fatto e detto in altre occasioni, che sono sereno e fiducioso nell’esito del giudizio, fino alla fine, a cui sarò chiamato anche se la rabbia che cova in me mi spingerebbe a considerazioni estreme sulla interpretazione che gli organi inquirenti hanno dato di circostanze tanto casuali quanto anomale, ma che non mi esime dal rappresentare le stesse come lo specchio dell’anima di chi vede il male assoluto senza contestualizzare il ruolo e le funzioni esercitate.
Il male assoluto appunto con l’accusa di un reato tanto evanescente quanto frutto di interpretazione personale (di quale associazione parliamo?) condito dalle dichiarazioni di un delinquente (voce del verbo delinquere) che non si capisce da chi sia pagato o istigato (si é detto anche elemento dei servizi segreti).
E per di più riprodotta dal PM pari pari ad un’analisi richiesta a suo tempo che già un Gip, un Tribunale del Riesame ed in ultimo un Gup avevano escluso. Persecuzione?
Un presunto pentito che avrebbe voluto ricattarmi o che ottiene un invito a far studiare il figlio per il quale chiede un posto di lavoro è credibile solo perchè accusa un politico per questo brutto, sporco e cattivo e si confonde su luoghi, date, interventi etc.?
È credibile anche se per le stesse elezioni, il 2004, a sua detta, avrebbe fatto sostenere più candidati di partiti diversi (addirittura 4 o 5 uno di questi giustamente già assolto nel giudizio abbreviato) neanche fosse un grand commis?
E per di più in un periodo in cui non avevo alcun incarico politico ne potevo averlo.
La mia fede mi invita a sperare con serenità.
Che Iddio ci illumini e illumini anche chi delle accuse, a più livelli, ne ha fatto una ragione di vita.
Luigi Scaglione
Potenza, 11 Maggio 2015