Maggioranza M5s Venosa replica all’opposizione: “A Venosa il richiamo alla “mancanza di democrazia” è l’alibi prediletto di un’opposizione concentrata più su sé stessa che sulla comunità”. Di seguito la nota integrale.
L’attuale minoranza, escluso il Gruppo Venosa Progressista, sarà ricordata per essere quella più lagnosa della storia politica venosina. Ogni occasione è buona per lamentarsi di questa o di quella scelta dell’attuale Amministrazione al suono di “mancanza di democrazia”.
Oggi il motivo di doglianza è la scelta di tenere il consiglio comunale on line, attribuendo la causa ai “capricci di un assessore che antepone le proprie comodità personali alle regole della democrazia”. Se non ci fosse da piangere sarebbe quasi divertente. Non si comprende, infatti quale “comodità” possano avere gli assessori nella modalità da remoto che nulla aggiunge e nulla toglie ai diritti di tutti i consiglieri, visto che il regolamento delle sedute rimane lo stesso sia in presenza che da remoto.
Inoltre, i consiglieri sanno bene da tempo che, fare consigli in presenza non significa avere pubblico in presenza, e questo a causa delle dimensioni dell’aula consiliare che non consente, come previsto dalla normativa covid, un numero superiore a quello dei componenti del consiglio e del personale addetto. Stiano sereni i consiglieri di opposizione,i loro show, saranno trasmessi regolarmente in streaming con tutta la teatralità a cui ci hanno abituati in questi quasi 3 anni di Consigli.
Certo comprendiamo che il Consiglio tanto contestato prevede due soli punti all’ordine del giorno sui quali non c’è discussione, pertanto al di là del mezzo, on line o in presenza, verrebbe meno ciò che maggiormente importa a certe opposizioni: apparire. La surroga di un consigliere è un atto dovuto, non discrezionale, e la sua eventuale mancata adozione costituisce una violazione di legge con le conseguenze previste dal vigente ordinamento degli enti locali; così come è un passaggio previsto dalla norma, la comunicazione da parte della Sindaca della nuova Giunta.
Gli strumenti in loro possesso per svolgere l’attività di consiglieri al servizio della comunità non vengono mai usati. Non è mai pervenuta una formale richiesta di convocazione di commissione per discutere proposte o risolvere le questioni che dicono di avere a cuore; non si scomodano recandosi presso gli uffici per informarsi direttamente. Presentano interrogazioni che spesso nulla hanno a che fare con i temi di un consiglio, chissà, forse perché un accesso agli atti richiederebbe troppo impegno? Per non parlare di mozioni presentate ricalcando il programma elettorale di questa maggioranza.
Certo è, che ancora una volta ci tocca constatare come la continua richiesta di democrazia nasconda semplicemente il bisogno di dimostrare che esistono. Bisogno che non si traduce mai in temi di interesse dei cittadini, ma solo in un patetico, frustrato e lamentoso ego.