Maltempo, allerta arancione in Basilicata, Cosma (sindaco Tursi e delegato Anci): “Ci vuole un rinnovato piano di coordinamento per la Protezione Civile, noi sindaci lasciati spesso soli e con il cerino in mano”. Di seguito la nota integrale.
Se le piogge di queste ore rappresentano una manna per i noti problemi di siccità che attanagliano la nostra regione, dall’altro mostrano ancora una volta come le criticità idrauliche e di viabilità siano all’ordine del giorno.
I Sindaci dal canto loro, pur ricevendo i bollettini ufficiali diramati dalla Protezione Civile e dandone opportuna conoscenza alle proprie comunità, non hanno uomini e mezzi necessari per fronteggiare eventuali criticità che possono presentarsi.
Il Sindaco di Tursi, Salvatore Cosma in qualità di componente del consiglio nazionale Anci e del direttivo regionale dichiara:
“È inconcepibile che noi Sindaci dobbiamo fungere sempre da front office anche di fronte a situazioni di criticità che non possiamo né gestire né arginare non avendo uomini e mezzi.
La Protezione Civile è stata istituita per affiancare i Sindaci e non semplicemente per inviare bollettini tramite PEC o messaggi o telefonare 20 volte al giorno, insieme alle Prefetture, per comunicarci se abbiamo ricevuto il bollettino, se abbiamo allertato i cittadini e se senza mezzi abbiamo arginato il problema. Ci piacerebbe, invece, che le istituzioni nazionali e regionali diano mezzi e sistemi all’ avanguardia , uomini e fondi per vederla all’opera concretamente su tutti i territori di fronte alle criticità insieme ai Sindaci ed ai cittadini.
Noi Sindaci ci dobbiamo pulire le strade comunali, provinciali, del territorio, monitorare acque dello Stato e chi più ne ha più ne metta senza spesso avere i fondi e i mezzi necessari per tutelare i cittadini.Noi ci dobbiamo portare le transenne sui luoghi. Si sta chiedendo un po’ troppo davvero .
Il Sindaco in pratica, in questa condizione, è il parafulmine e il capro espiatorio perfetto in ogni situazione emergenziale.
Invece occorre un bando, nazionale o regionale, per rinnovare tutti i piani di protezione civile dei comuni che sono tutti vetusti o addirittura non presenti. E per fare ciò, che è la base, ci vogliono fondi e un percorso strutturato per riportare le cose nell’esatta dimensione in cui devono essere.
Porteremo queste istanze all’attenzione del Consiglio Regionale al fine di trovare soluzione dato che gli eventi improvvisi, violenti e perduranti non sono più una rarità ma una triste consuetudine.”