Dopo le polemiche scaturite a seguito della manifestazione promossa dall’assessore regionale Berlinguer e condivisa da numerosi sindaci lucani per chiedere treni più veloci in Basilicata con il “viaggio sul treno della vergogna a Roma” ecco le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Berlinguer, che chiarisce anche la questione del mancato ricevimento da parte dei vertici di Trenitalia della delegazione lucana.
Non siamo andati li’ per essere ricevuti, altrimenti saremo andati in 3 e non in 60. Siamo andati li’ per fare una protesta, prendendo simbolicamente il treno della vergogna. I vari amministratori sono saliti su questo treno e siamo andati a Roma per protestare in maniera accesa rispetto a questo isolamento endemico che deve finire. E’ quanto afferma l’assessore regionale alle infrastrutture Aldo Berlinguer in riferimento alla ormai ben nota spedizione lucana verso la stazione Termini, a bordo del cosiddetto ”treno della vergogna” impiegato sulla Taranto-Roma.L’amministratore regionale rivendica quanto sin qui fatto, aggiungendo però che il ritardo da colmare è endemico. Noi siamo riusciti con sforzi significativi ad ammodernare gran parte dei convogli sul versante appulo-lucano. Ma è sul tema spinoso connesso a Trenitalia che Berlinguer focalizza maggiormente la sua attenzione. Con fatica sottolinea, siamo riusciti ad ottenere gli swing che sono in esercizio sulla potenza-foggia. Uno, pagato con fondi pubblici non è stato ancora messo in esercizio, ma stiamo insistendo affinchè ciò avvenga. Erano 40 anni precisa, che non arrivavano treni nuovi da Trenitalia in questa regione. Ed è ormai braccio di ferro proprio con Trenitalia circa il futuro del trasporto su rotaia. Ci sono delle volte che si fanno delle richieste complicate, ma non è questo il caso. Noi non stiamo chiedendo di mettere mano all’infrastruttura che comporta costi e tempi significativi. Stiamo chiedendo dichiara Berlinguer, di mettere quei treni di cui Trenitalia dispone, perchè con la messa in esercizio del Tr 1000 che collega l’Italia del centro nord, chiediamo che si tenga conto anche della Taranto-Roma. Questa direttrice attraversa 4 regioni del centro sud che devono avere pari dignità rispetto alle altre. L’assessore si dice fiducioso, forte della pacca sulla spalla ricevuta dal ministro Delrio. Abbiamo avuto diversi incontri con il ministero e lo stesso ministro Delrio si è detto convinto di questo e ha garantito la disponibilità di fondi per il contratto di servizio universale. Quindi Trenitalia ha i danari per poter gestire quella tratta, non deve però alzare la posta per chiedere treni nuovi da collocare su quella tratta. Intanto la battaglia con Trenitalia prosegue. Gli stessi sindaci hanno inoltrato all’azienda delle lettere di protesta, consapevoli della posta in gioco, specie in vista di un appuntamento cosi’ importante, come quello del 2019. Abbiamo fatto presente a Trenitalia che questa è una battaglia che non può finire qui. Incontreremo Trenitalia soltanto se si tratterà di un incontro risolutivo. Vogliamo arrivare ad una Matera che sia capitale Europea della cultura, non ci vogliamo rassegnare ad una Matera capitale europea dell’isolamento. Matera conclude Berlinguer, ha l’unica incompiuta ferroviaria d’Italia, è un luogo sostanzialmente inaccessibile, se non dalla Puglia con l’aeroporto di Bari e poco più. Non possiamo giocare questa sfida senza un’accessibilità almeno accettabile. Rischiamo di perdere una grande sfida italiana, di vanificarla perchè non siamo in grado di mettere sul tavolo degli strumenti per coglierla.
Davide Mecca e i non pendolari di Basilicata commentano dichiarazioni rilasciate dall’assessore Aldo Berlinguer in merito alla manifestazione promossa per chiedere treni più veloci in Basilicaata.
Le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Aldo Berlinguer, confermano ancora una volta l’abitudine di chi scarica responsabilità senza assumersi le proprie. La realtà dei fatti dimostra che Trenitalia ci considera materia da riciclo per i propri rottami, con un servizio che peggiora di giorno in giorno, ai danni di pendolari che dovrebbero in teoria godere del diritto alla mobilità, e che invece sono costretti a quotidiane odissee frutto di ingiustizie per le quali nessuno paga mai le proprie responsabilità. Negli ultimi anni abbiamo assistito impotenti a un progressivo smantellamento delle tratte, aumento dei disservizi, soppressioni e ritardi, dovuti solo in parte alle condizioni del rotabile. I 3 nuovi Swing (arrivati da Trenitalia dopo 40 anni) dovrebbero costituire il minimo indispensabile, non una mossa politica atta ad avallare l’azione effettuata dai suoi dirigenti. In questa Regione non si è mai andati oltre le promesse, in barba ad ogni crisi economica, investiamo 600 milioni nelle Fal (negli ultimi 10 anni), e trascuriamo qualsiasi altro aspetto relativo al trasporto su rotaia. Ormai non è più tempo di aspettare, bisogna adeguare la linea Taranto-Potenza-Salerno prima che venga dismessa (Nel 2016 è inconcepibile viaggiare a 55 km all’ora), terminare l’unica incompiuta d’Italia su ferro (Matera-Ferrandina), acquistare nuovi treni (Abbiamo a disposizione circa 3 miliardi di fondi Ue 2014\2020 per farlo), e ”pagare” i Frecciargento. Soltanto in questo modo potremo rendere la ferrovia più competitiva e promuoverne un uso massiccio. Ma soprattutto darne un futuro.
Davide Mecca e i non pendolari di Basilicata
Io mi chiedo a cosa servono queste manifestazioni di “facciata”. Questa è stata un’altra spesa inutile alle spalle dei lucani e, se avete viaggiato e soggiornato gratis, ancora peggio perché vuol dire che godete di agevolazioni che per altri sarebbero “pane”. Comunque, è la dimostrazione che la Basilicata (per colpa di Potenza), non ha peso politico e, questo vale per tutti i partiti o movimenti presenti in Basilicata. Un segnale (se capito da RENZI….) sarebbe quello che tutti i sindaci della regione, i presidenti delle due province, il Presidente della Regione e tutti, dico tutti i parlamentari di ogni schieramento politico, si dimettessero perché la Basilicata non si sente considerata da questo governo che sa solo far parlare un ciarlatano inconcludente e demagogo. Temo che ci potrebbe essere un altro 25 Aprile ma non contro uno straniero che invade l’Italia ma, contro un italiano che sta rovinando i suoi (per adesso) connazionali.
nino silecchia