“La V Assemblea Nazionale ANCI Giovani da Mirandola rilancia la questione generazionale nel nostro Paese che, di fronte alla situazione di stallo, ha bisogno di un cambio di passo che solo un’altra classe dirigente alla guida del Paese come della nostra Regione può garantire”. Lo afferma Domenico Martino, giovane vice sindaco di Pomarico e dirigente regionale della DC-Libertas lucana, sottolineando che “le elezioni regionali di metà novembre sono pertanto uno snodo sulla volontà dei lucani a credere nei giovani amministratori under 35 che già hanno dato prova di amministrare piccoli, medi e grandi Municipi e non hanno più nulla da dimostrare”.
“Rispetto al dramma sociale della disoccupazione giovanile – continua –è per noi giovani amministratori impossibile programmare il lavoro, sia di aziende che di amministrazioni, senza elementi certi sui bilanci, innanzitutto perchè noi stessi siamo disoccupati con un “gettone” di qualche centinaia di euro di indennità e anche perchè siamo diventati nel tempo esattori delle tasse che non rimangono nei territori come accade per Tares e Imu che in parte vanno nelle casse dello Stato centrale. Le tasse che rimangono sul territorio sono sempre meno: credo che quel poco che rimane dovrebbe essere condiviso con le imprese attive sul territorio, decidendo con loro come utilizzarle”.
Per il vice sindaco di Pomarico inoltre “la leadership è relazione con cittadini ed elettori con le loro necessità alle quali dare risposte. Se vogliamo uscire con ottimismo per riscoprire l’etica dell’amministrare e se vogliamo che la gente si riappassioni alla politica bisogna riscoprire una relazione con la cittadinanza basata su principi sani ed onestà. Le recenti elezioni comunali – aggiunge – hanno confermato lo scollamento dell’elettorato specie giovanile dalla politica con l’aumento dell’astensionismo. Occorre in primo luogo, una nuova cultura delle autonomie che punti su riforme vere ed efficaci, una cultura di cui le giovani generazioni immune da colpe della generazione adulta sono portatrici. E come nuova classe dirigente dobbiamo avere il coraggio di scegliere. I problemi si risolvono affrontandoli, senza il coraggio di prendere decisioni si creano danni all’intera comunità e se non affrontiamo i problemi diventa impossibile dare risposte a e creare crescita ed occupazione ai giovani”.