Martoccia (Unione Inquilini): “Matera Capitale Europea degli sfratti”. Di seguito la nota integrale.
il segretario provinciale Unione Inquilini di Matera Fortunato Martoccia, da circa 10 anni impegnato alla campagna sfratti zero, si dice indignato per quanto riguarda gli sfratti che (con crescente regolarità mortificano soprattutto i materani), in successione fanno di Matera la Capitale Europea degli sfratti.
La questione degli sfratti non mortifica solamente l’inquilino, il quale con varie problematiche potrebbe non pagare l’affitto, o semplicemente gli è scaduto il contratto, ma danneggia anche la proprietà, non solo economicamente.
Con la cancellazione del fondo sociale affitti, con la drastica riduzione del reddito di cittadinanza, Comune di Matera e Regione Basilicata si attivino per non far mancare quanto fino ad oggi era ossigeno per gli inquilini che a fatica riuscivano a pagare l’affitto, e a sua volta diventava ossigeno per i proprietari che prendevano le quote delle mensilità a loro spettanti.
Se le istituzioni competenti non dovessero trovare soluzioni a questa piaga sociale c’è il rischio che possa scoppiare una bomba sociale con un drastico aumento della povertà e la nascita di nuovi emarginati.
Chiederò un incontro con le associazioni dei proprietari, affinché si lavori per trovare una soluzione congiunta e che spinga le istituzioni competenti a garantire il passaggio da casa a casa, senza creare delle vittime. Non si vuole più assistere al massacro e vedersi ancora nel mondo delle patologie sociali degli enti. (comuni, regioni, prefetture).Ormai. Il tribunale è diventata la giungla dello sfrattatoio.
Ho chiesto con una lettera inviata al prefetto di Matera, Sante Copponi e al sindaco Domenico Bennardi un incontro riguardo uno sfratto che avrà luogo il prossimo 12 febbraio per trovare una soluzione e per garantire il passaggio da casa a casa senza prolungare ulteriormente il disagio per l’inquilino e per il proprietario.
Nei giorni scorsi ho chiesto un incontro con l’Assessore alle politiche sociali che non ha voluto neanche provare ad ascoltarci. Mi chiedo a cosa serve il reparto delle politiche sociali o a che serve questo assessore e se sia competente, se non si vogliono ascoltare le problematiche di chi ha soprattutto necessità di essere ascoltati e magari con il dialogo trovare soluzioni comuni. Non vogliamo assistere ancora al massacro degli sfratti, non vogliamo più vedere donne sole con figli anche minorenni buttate per strada.
Per questo l’Unione inquilini di Matera, con il segretario Fortunato Martoccia, il 12 febbraio sarà presente per difendere questo sfratto in prima persona, cercando di impedire che ciò avvenga.
A breve organizzeremo manifestazioni davanti alla sede dell’Ater e poi davanti al Comune di Matera (con date che saranno definite e comunicate a breve) per avviare una sensibilizzazione nei confronti dei cittadini che partecipano a bandi di case popolari, bandi che non hanno mai un lieto fine e che arrivano a scadenze naturali senza che avvenga l’incontro tra inquilino e casa. Contatteremo le associazioni che si battono contro le violenze non solo delle donne che vengono regolarmente buttate per strada con i loro figli e le associazioni per la tutela di ogni genere. L’obiettivo: fare rete contro le violenze degli Enti alle categorie più deboli.
Poi assistiamo a case consegnate con pendenze di terrazzi e balconi al contrario (l’acqua entra in casa) e urbanizzazioni non eseguite. Una domanda nasce spontane: se le urbanizzazioni erano previste nella spesa, perché per esempio in via Ofanto a La Martella non è stata completata?
I marciapiedi di via Adige a La Martella hanno le pendenze al contrario, con acqua e umidità che fa da padrona e i bambini costretti a respirare la muffa.
I pannelli solari di via Borsellino e via Livatino per la maggior parte non hanno mai funzionato e pertanto chiederemo all’ATER una riduzione dell’affitto per il risparmio sui consumi per la produzione di acqua calda.
Abbiamo chiesto di quantificare questa somma che l’Ater dovrà rimborsare per questa negligenza, che va a gravare sui già fragili bilanci delle tasche degli inquilini, su un affitto sproporzionato e anche su spese condominiali che in molti casi sono il doppio delle spese di affitto. L’Ater si assuma le sue responsabilità.
Non potrei non evidenziare ancora una volta il problema della caldaia di via Ofanto, non ancora sostituita. L’Ater ha inviato 4 tecnici diversi per provare a sistemare la vecchia caldaia per la sicurezza dell’inquilino ma ad oggi la caldaia sembra un albero di Natale con spie che si accendono in continuazione. Voglio evidenziare che l’Ater incassa i soldi dell’affitto ed è giusto che faccia il suo dovere. Basta, non vogliamo ricatti o scuse!