Il ritorno di “Nicolino” Buccico in piazza Vittorio Veneto rappresenta un toccasana per il candidato sindaco Raffaello De Ruggieri, che sarà sostenuto al ballottaggio di domenica prossima anche dalla coalizione Osiamo di Angelo Tortorelli. La centralissima piazza del centro storico materano è gremita come se fossimo già al 2 luglio, il giorno in cui Matera festeggia la sua patrona Maria Santissima della Bruna e attende l’arrivo del carro trionfale per consumare il rito dello strazzo del manufatto in cartapesta. Buccico in apertura traccia un breve profilo di De Ruggieri, definito una persona senza ombra ed esempio di un civismo senza precedenti nella storia della nostra città. Poi ricorda di essere stato il primo a promuovere la candidatura di De Ruggieri e respinge al mittente le accuse di Adduce nei confronti di una coalizione piuttosto eterogenea. “Non esistono più le bandiere di destra e di sinistra, oggi abbiamo bisogno di una persona che faccia gli interessi della città e De Ruggeri è la persona giusta. Raffaello non voleva candidarsi, noi lo abbiamo pregato e lui si è messo in gioco anche con le primarie, dimostrando ancora una volta tutte le sue qualità. De Ruggieri è un uomo che rappresenta tante speranze per Matera”.
Dalla biografia del candidato sindcao ai problemi della città e Buccico va a nozze con un monologo che esalta la folla pronta ad acclamarlo manco fosse lui il candidato sindaco in corsa per conquistare il Comune di Matera: “E’ arrivato il momento di dire basta alle bugie e ai trasformismi. La prima bugia riguarda la notizia diffusa da Adduce secondo cui sarei fuggito dopo che mi hanno recapitato una testa di chinghiale morto. Io non ho mai trovato una testa di cinghiale davanti a casa mia, caro Salvatore ti hanno informato male. Le ragioni per cui mi sono dimesso le ho dette allora e le ripeto oggi. Mi sono opposto alla edificazione sulla collinetta di Serra Rifusa. Chiedete in proposito a Cappella padre e a Cappella figlio come stanno le cose. Io ho fatto applicare la legge e in proposito ricordo che un consigliere ballerino che prima era con la nostra maggioranza e poi ha deciso di passare dall’altra valte quando mi incontrò una volta mi disse che con me non poteva fare niente mentre da quando era andato con gli altri poteva fare tutto… Ma torniamo ai problemi di questa città. Ieri sera ho salutato il mio amico Emiliano che ha raggiunto Matera per il comizio di Adduce. In questa occasione ho ascoltato che Adduce aveva pensato di nominare Silvana Arbia assessore alla legalità. Evidentemente quando si opera nell’illegalità si sente il bisogno di un rappresentante della legalità. Ho sentito anche che Adduce ha detto di voler affidare la presidenza della Fondazione Matera 2019 a Ledo Prato, definito presidente di Federcultura. Ledo Prato non è presidente di Federcultura, il presidente è Roberto Grassi mentre Ledo Prato è un operatore culturale di San Severo. Nasce nel pollaio dell’Anci, pollaio nel quale sono cresciuti anche i giovani piemontesi che oggi vengono ad insegnarci l’ABC. E sia chiaro. Io non sono tifoso della materanità intesa dal punto di vista geografico. Purtroppo questa campagna elettorale ha divisto la città mentre dal centrosinistra mi sarei aspettato la promozione di un govero cittadino di unità. Ma quando il potere scricchiola si ricorre all’ingiuria. Come mai, Raffaello De Ruggieri fino a qualche mese fa era riverito dal centrosinistra e oggi è il nemico della città. Da una parte c’è De Ruggieri, dall’altra abbiamo Muscaridola, Cappella e il mio ex attivista Perniola, tutti volatili per eccellenza. Mi rivolgo in particolare al segretario cittadino del PD Muscaridola: se avete governato con tanta sagacia al primo turno avreste dovuto vincere con l’80% sbaragliando la coalizione di De Ruggieri e invece siamo vicinissimi in termini percentuali tanto che la partita si decide al ballottaggio”.
Un uomo che ha vissuto da sempre la storia di questa città non può dimenticare chi ha lavorato per il bene della città e in proposito Buccico ricorda due personalità politiche importanti per la ricostruzione della città dopo lo sfollamento dai Sassi, Emilio Colombo, definito il volatile sacro e Michele Bianco. Il sindaco si chiamava don Giovanni Padula, imprenditore vicino ai dipendenti. Purtroppo Matera ha perso i mulini, i laterizi ed è stata azzoppata dagli imbottiti. Il 2019 per noi è una sfida continua non un traguardo immutabile. L’eventificio non ci i interessa. Noi siamo convinti che Matera 2019 deve rappresentare una grande occasione per la crescita e lo sviluppo. Adduce dice invece sostiene che “chi è contro di noi è contro la città”. Ma allo stato attuale il pensiero unico adesso è in bilico, con possibilità di frantumarsi. Adduce sa bene che di fronte a lui c’è un signore che rappresenta il liberismo riformista. Diciamolo chiaramente: se Adduce non avesse temuto il responso elettorale del ballottaggio ci sarebbe stato più fair play, più rispetto per l’avversario in questi giorni. Invece si assiste ad una epidemia del fango. Anche se la sinistra dice il contrario. In ogni caso le lugubrazioni culturali le lascio a Roberto Cifarelli…Adduce sta dicendo che porteranno la Madonna della Bruna fino al 2019. Mi viene da ridere. Noi strapperemo il carro ogni anno e supereremo anche il 2019, perchè noi ci saremo sicuramente, Adduce non so se ci arriva…”
Quindi altre pillole di storia. “Il 6 dicembre 1926 Matera fu nominata capoluogo di provincia. Il sindaco era Gabriele Giordano. In quei giorni si inaugurava anche l’ospedale di fronte alla chiesa di San Giovanni. Il comitato della festa patronale era presiediuto dall’avvocato Enzo Pizzilli, che tra l’altro è il nonno dell’attuale presidente Mimì Andrisani. Dico questo solo per ricordare che persone per bene non ce sono più all’ospedale di Matera, se è vero che dai 50 ai 55 candidati consiglieri hanno fatto campagna elettorale in un luogo dove si curano le persone. Il luogo della salute diventa bottega elettorale. Tutto questo accade mentre i corsi per infermieri sono bloccati, si attendono le nomine dei primari e dodve la domanda di lavoro deve avere una caratteristica, il dialetto montese. Eppure Montescaglioso è il paese di mio padre. Ma vi sembra normale fare campagna elettorale all’ospedale? Bubbico, sei vice ministro, sei vice ministro! La campagna elettorale all’ospedale di Matera è scandalosa. Noi invece siamo nati liberi e tali moriremo”.
Quindi Buccico torna ad evidenziare alcuni problemi non ancora risolti. “La città ha problemi evidenti, a partire dall’accoglienza dei turisti. Abbiamo visto in questi mesi tanti bambini in gita scolastica fare le file all’interno dei bar per andare al bagno ma questa città merita molto di più. Del resto Matera è stata capitale d’Otranto fino al 17° secolo, capoluogo di regione fino al 1806 e quindi è capitale da sempre. Noi siamo una capitale naturale e dobbiamo lavorare per fare alleane con gli altri centri della murgia. E sopratutto dobbiamo puntare sul lavoro per i giovani attraverso una politica che si affranchi dalle clientele e dagli inchini. Tutto il contrario di quello che ha fatto il governo Adduce d’intesa con la Regione Basilicata. Il presidente del consiglio regionale Lacorazza ha nominato il nuovo amministratore delle case popolari. E chi è? Un bravo ragazzo, per carità, un dottore in economia. Ma questa persona è stato già amministratore di un’azienda che lavora nel comparto degli imbottiti, responsabile tecnico di Decom e amministratore di un’altra società che fa riferimento sempre a Cosimo Muscaridola. Adduce vieni qua a spiegarla questa…e puoi venire con Muscaridola e Cappella, in quel caso metterò un traduttore simultaneo per capire subito. Adduce tu hai il coraggio di infangare l’avvocato De Ruggieri. Tu che in questi anni hai solo fatto proroghe. Matera è la città delle proroghe. Penso ai rifiuti con il trasporto nelle discariche di Pisticci e Melfi affidato in parte all’azienda che si occupa del servizio di igiene urbana a Matera e in parte alla Tradeco di Altamura. Prendiamo il servizio di trasporto pubblico urbano. Dovevano arrivare altri 16 autobus, ce ne sono appena tre. Se ci occupiamo del servizio di riscossione tributi vediamo che il Comune di Matera ha creato una società, Matera digitale. Adduce vieni a dirci chi è stato assunto da questa società. Altra questione riguarda gli immigrati. In città che ne sono 220, parcheggiati in parte nell’hotel presente alla zona industriale La Martella e in parte nello stabile già occupato dal Corpo Forestale dello Stato. Questi stranieri non fanno altro che chiedere l’elemosina davanti a bar e supermecati. Io ho rispetto per queste persone e credo che l’Amministrazione si doveva impegnare per dare un’impiego a queste persone. Dicevo che Matera è la città delle proroghe. Il servizio di assistenza agli anziani affidato alla Lilith è in proroga, quello degli impianti sportivi è in proroga, il servizio di gestione degli asili nido è in proroga. C’è da dire anche che con tutte queste rotatorie il geometra di cantiere Trombetta finalmente lavora. Adduce ti dobbiamo ringraziare per questo”. Poi arriva l’attacco a Paolo Verri, già direttore del comitato Matera 2019. “Verri è un piemontese calato da ambienti ideologici ben definiti. E’ così bravo che ha bocciato la nostra proposta di realizzare il museo demoetnoantropologico nei Sassi di Matera, un percorso che permetterebbe di ripercorrere la storia dell’uomo in un contesto unico al mondo. Il progetto presentato era così ambizioso che avevamo pensato di coinvolgere esperti di Marsiglia e Lisbona. Verri ha detto che questo museo non serve a niente perchè bisogna fare il museo digitale, è un pazzo. Lo ha deciso il cerchietto magico dei suoi amici e delle sue amiche. E Verri ha detto di no. Per fare il sindaco ci vuole competenza e passione. Io il sabato sono libero, Verri venisse a lezione privata. Matera non ha bisogno di queste persone calate dall’alto, lo dimostra la nostra storia. Domenico Ridola, Raffaele Sarra, Lamanna, De Robertis, Rocco Mazzarone, il politecnico di Musacchio, la legge 771 del 1986, l’Unesco con Laureano nel 1993. Ricordo con piacere anche il papà di Raffaello De Ruggieri. Era il 1° aprile del 1948 e Palmiro Togliatti fu messo in fuga dall’avvocato De Ruggieri. Ricordo anche quando Raffaello De Ruggieri mi chiese di sollecitare l’intervento urgente per salvare la scuola di restauro. Ho convocato una giunta di notte e siamo riusciti ad ottenere i finanziamenti. Raffaello De Ruggieri è stato anche il fondatore della prima squadra di basket a Matera. Eppure in questi ultimi giorni le offese si sono moltiplicate nei suoi confronti. Credo che questi sono malati, devono farsi curare. Su Zètema c’è poco da dire. Adduce è sempre stato nel Cda, ricordo che le cariche sono gratuite e la sua eredità sarà di carattere culturale. Anche io ho un’esperienza da presidente di Fondazione, quella intitolata al mio amico Pinuccio Tatarella. Vi posso assicurare che i controlli sono numerosi e quindi Raffaello De Ruggieri non ha nulla da nascondere”.
Buccico conclude la parte finale del suo comizio con la presenza sul palco di De Ruggieri e Tortorelli e rivolgendosi nuovamente ad Adduce ribadisce il concetto: “L’onestà non la devi toccare, si possono contestare le scelte ma non devi infangare una persona come De Ruggieri”. Poi si rivolge al candidato sindaco e dichiara: “Colgo qualcosa nell’aria, il profumo della tua vittoria!”
Michele Capolupo
La fotogallery del comizio di Nicola Buccico (foto www.SassiLive.it)
Gentile Avv. Buccico,
mi permetta di fare una breve osservazione rispetto alla sua affermazione comiziale in tema di “basta bugie e trasformismi”. In particolare vorrei soffermarmi sul trasformismo.
Nel vocabolario digitale di wikipedia, a proposito del trasformismo politico si legge tra l’altro: “….Nella politica moderna, il termine trasformismo ha acquistato una connotazione prettamente negativa, essendo attribuito ad azioni chiaramente dettate dal solo scopo di mantenere il potere o di rafforzare il proprio schieramento politico, sia alla consuetudine di evitare il confronto parlamentare e ricorrere a compromessi, clientelismi e sotterfugi politici, senza tenere conto dell’apparente incoerenza ideologica di certi connubi o consociazioni”.
Dopo essermi accertato del reale significato di un termine spesso abusato, devo darle atto del grande coraggio che ha avuto a denunciare il diffuso costume trasformistico della politica materana, soprattutto considerato che alcuni dei principali interpreti di tale costume sono parte integrante dello schieramento per il quale lei legittimamente parteggia. Peccato non abbia rappresentato all’Avv. De Ruggeri questo suo pensiero al momento della formazione delle sue liste, così magari il citato malcostume trasformistico lo si sarebbe combattuto isolandolo, anziché allattarlo ancora una volta per una manciata di voti in più. Ormai se si vuole davvero innovare la politica, meglio rischiare di perdere che vincere con i trasformisti, altrimenti alla fine vincono solo questi ultimi e perdiamo tutti. Mi stia bene
caro avvocato buccico ha raccontato un po di storia di Matera ma di programmi nulla cosa si vuole fare,parla dei migranti che chiedono l’elemosina fuori i supermercati ed è un problema italiano ed europeo cosa centra il comune se stava lei era peggio,parla dei bagni e delle file dei ragazzi delle gite per andare in bagno cosa voleva riempire di cessi igienici tutta la città avviene in qualsiasi luogo turistico ed io che giro il mondo per lavoro non vedo cessi in tutte le città ad ogni angolo si va in locali pubblici.Lei sa che fare il sindaco non è semplice nella sua esperienza ha gettato la spugna dopo due anni però un merito al sindaco uscente diamolo non ha indebitato la città e Matera è uno dei pochi capoluoghi italiani privi di debiti o che rischiano il fallimento anzi Matera ha un avanzo primario di circa trenta 30 milioni di euro che non può toccare, come Lei ben sa, per il patto di stabilità e debiti non ce ne sono.Ha sparlato tanto di quelli della fazione opposta ma si è visto chi sta dalla sua parte la peggio crem crem della città approfittatori e trasformisti della peggior specie.Senta a me anche per lei è arrivata l’ora di fare il pensionato e di togliere le sue mani in pasta ovunque, si vada a godere il buen ritiro.
Caro avvocato Buccico nel suo discorso ha parlato molto del passato della città,un passato da lei vissuto e ben conosciuto sintomo della sua veneranda età come De Ruggieri del resto ma la città deve guardare al futuro con lei e De ruggieri può guardare al passato forse largo a gente molto più giovane di voi.Se le chiedo qualche nozione di moderno tipo mandi un messaggio col telefonino lei e de ruggieri invece prendereste penna e calamaio e lo scrivereste su un pezzo di carta.
L città è proiettata al futuro deve guardare il futuro con de ruggieri e buccico può guardare al passato
APPELLO A TUTTI I MATERANI:
leggete attendamente questo articolo e vi convincerete di NON andare a VOTARE nessuno dei due candidati.
Per il dio denaro si azzuffano se le danno di santa ragione.
SENTITE, SENTITE…SONO IN PALIO LA BELLEZZA di 400 MILIONI per le infrastrutture e 50 MILIONI per gli eventi.
Si è passati dagli abbracci fraterni del giorno della nomina a Matera Capitale, alle OFFESE ED INSULTI più atroci.
CHI VOTA QUESTI DUE INDIVIDUI, NON HA DIRITTO A LAMENTARSI PERCHE’ E’ COMPLICE DEL MALAPOLITICA E DEL MALAFFARE!
IL BENE COMUNE PASSA IN SECOND’ORDINE.
NOI NON LI VOTIAMO! PIU’ SAREMO E PIU’ FORTE SARA’ IL SEGNALE DELL’INDIFFERENZA CONTRO LA VERA ANTIPOLITICA.
DAL SOLE 24 ORE
Matera dal trionfo al tutti contro tutti!!!
Ci vorrebbe un fermo immagine per la campagna elettorale materana. Una sospensione del tempo e dello spazio. Una quaresima di silenzio e meditazione.
I materani, compresi i due candidati che ormai si sfidano all’arma bianca, dovrebbero essere obbligati ad affacciarsi sul sasso Caveoso come usava Pierpaolo Pasolini durante le pause di lavorazione del Vangelo secondo Matteo, anno di grazia 1964, assorto a contemplare lo spettacolo che si srotolava sotto i suoi occhi con il pugno della mano destra a sorreggere il mento. L’intellettuale friulano tentava di impossessarsi dell’enigma che quel luogo pare sempre sul punto di volerci svelare, il segreto dell’origine del mondo e della religiosità intrinseca di alcune organizzazioni urbane, un mistero che Matera condivide con Petra e Aleppo, le città più antiche del pianeta, ma anche con Gerusalemme. Matera liberata, ci verrebbe da dire. Liberata dalla demagogia e dallo scontro tribale in cui è precipitata dopo la designazione a capitale europea della Cultura 2019. Con quelle oscillazioni tipiche del temperamento meridionale, si è passati dal massimo della concordia al risentimento più estremo. Il 17 ottobre di neppure un anno fa gli stessi uomini che si stanno accusando di un campionario infinito di opacità, scorrettezze e menzogne si abbracciavano in piazza San Giovanni ubriachi di felicità. Qualche secondo prima da via del Collegio Romano, sede del ministero dei Beni culturali, il ministro Franceschini aveva ufficializzato la vittoria di Matera nella gara a sei che la opponeva a Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, Ravenna e Siena. Era la vittoria di una città intera. E come rimarcò giustamente il sindaco “un trionfo di tutto il Sud”. Merito indiscutibile di Adduce era stato quello di individuare un coach, il direttore artistico Paolo Verri, estraneo alla comunità materana – è torinese – e con un curriculum al di sopra di ogni sospetto. Un’ibridazione riuscita, così come un altro torinese, Carlo Levi, rivaleggia con Rocco Scotellaro nelle pagine più intense sulla lucanità .
Ai tempi della short list, prima della scelta di Matera, tra gli entourage dei primi cittadini delle città finaliste circolava una battuta: il sindaco del capoluogo designato avrà la rielezione in tasca. A Matera si è votato due settimane fa. Adduce, una carriera tutta all’interno del Pd, con un inizio come presidente delle coop lucane e poi due volte in parlamento, ha ottenuto il 40% dei voti. Alle sue spalle, con il 36%, Raffaello de Ruggieri, avvocato, tra i fondatori del centro culturale La Scaletta (il vero motore della riappropriazione dei Sassi) lamalfiano di ferro e presidente della Fondazione Zétema materana. Un uomo di cultura quasi ottantenne che in passato ha avuto vari incarichi politici (assessore regionale e comunale). Al terzo posto, con un sorprendente 13%, il presidente della Camera di Commercio Angelo Tortorelli, il tabaccaio, come lo chiamano affettuosamente i materani, con una campagna elettorale per nulla aulica al grido di “via i potentini da Matera”. De Ruggeri replica l’operazione di Berlusconi del ’94. E mette insieme pezzi che altrimenti non avrebbero mai trovato una sintesi: Forza Italia, i socialisti e alcuni frammenti del Pd, tra cui il consigliere regionale Vincenzo Santochirico, inquisito per le spese pazze in Regione (“io sostengo De Ruggieri ma resto nel Pd”), l’ex sindaco di destra Emilio Nicola Buccico e soprattutto Angelo Tosto, il tycoon materano alla guida della tv locale Trm e proprietario di diversi call center, sconfitto da Adduce nelle comunali del 2010. Un rassemblement, per dirla in francese, che qualcuno ha ribattezzato l’Arca di Noè. Con rivalità tra Adduce e de Ruggieri che spesso e volentieri sconfinano nella puerilità. Le liste che sostengono il leader della coalizione sfidante organizzano le primarie, stravinte dall’avvocato ottantenne, passaggio al quale rifiuta di sottoporsi Adduce, costretto a un corpo a corpo contro gli stessi esponenti del suo partito per ottenere la ricandidatura. De Ruggieri dopo il primo turno stringe un’alleanza con Tortorelli, che in campagna elettorale aveva smentito l’ipotesi di apparentamenti con chicchessia.
Oltre la politica incombe la realtà. I problemi non mancano. Dai rifiuti (la raccolta differenziata è di là da venire e le discariche sono stracolme) alle infrastrutture (arcinota la tratta delle Appulo lucane per Bari con littorina alimentata a gasolio); per non parlare dell’economia, cronicamente in crisi dopo il disfacimento del polo dei salotti. Il cuore del dibattito è tutto incentrato sul dossier che ha consentito a Matera di aggiudicarsi il titolo. In palio di sono 400 milioni per le infrastrutture e 50 per gli eventi.
Si polemizza anche sul ruolo dei Beni culturali. Joseph Grima, direttore artistico italo-anglo-francese di Matera 2019, sostiene che il patrimonio storico-artistico abbia un valore relativo. Valgono le idee, il capitale umano, la comunità. Una visione che fa imbestialire de Ruggeri, componente del comitato scientifico di Matera 2019. All’indomani della vittoria l’avvocato si dimette. E sostiene di non aver mai neppure letto il dossier per la candidatura. A ruota lascia lo scranno in consiglio comunale il tycoon Tosto, che arruola per la campagna elettorale imminente, dicono i suoi detrattori, centinaia di dipendenti. È la dichiarazione di guerra. Adduce non le manda a dire: “Quello di de Ruggieri è un film in bianco e nero. L’anima nera della sua coalizione è Tosto”. L’avvocato ribatte: “La cultura non è consumo. E Matera 2019 non può essere un eventificio”. Paolo Verri è attonito: “Attaccano me e Grima perché non siamo materani. Ma il pluralismo e le differenze sono una ricchezza. Da quando abbiamo conquistato il titolo i turisti sono triplicati e i valori immobiliari cresciuti del 20 per cento. Cosa c’è da recriminare?“.
Amico picas tante in diverse occasioni ci siamo mandati post su siti di sassilive parlando del calcio materano volevo solo dirti che per legge qualcuno che diventi sindaco ci deve essere e io credo che bisogna mettere il meno peggio e voto Adduce
Caro amico Tifosomaterano,
Nelle elezioni nazionali vota a stento il 50%, non è certo colpa dei cittadini. Alle elezioni comunali dell’Aquila, hanno votato solo 1,8%, voglio proprio vedere uno che si mette a fare il sindaco con quelle percentuali. Io voglio bene alla mia città e soffro quando vedo l’abbandono totale da tutti i punti di vista. Persino i vigili non si vedono più in giro e non si capisce che divisa hanno. Non esiste una verza zona pedonale in centro, non esiste un piano traffico per accogliere il turismo, non esistono parcheggi nelle periferie per evitare di portare il traffico in città, si continua a far scendere le macchine nei Sassi (VERGOGNA). Queste sono solo alcune problematiche che nessuna amministrazione bianco, nera, rossa e a pallini ha mai affrontato. Invece gli unici interessi ben curati sono con i palazzinari, commercianti e pantegane. La delega in bianco è un fallimento, dovrebbe insospettirti le miriadi di liste civiche a conduzione famigliare che si sono inventati i candidati per controllare il voto nel territorio (Mafia). Cosa credi che i lavoratori dei call center esprimeranno un voto libero????? Anzi molti di loro sono candidati. Quindi, il voto è diventato un appuntamento di tifoserie calcistiche dove le curve tifano per la propria squadra, ma questa non è politica è malcostume che nel paese ha ormai preso il sopravvento e se si sposano queste logiche poi non abbiamo diritto di lamentarci. Al momento spererei che i materani lanciassero un segnale forte di non gradimento dei candidati. Uno che vince le elezioni con un numero di partecipanti molto basso non sta tranquillo e dal giorno dopo deve fare i conti con la città che non lo condivide.
Non ci si fa eleggere più per governare la città ed i cittadini, ma per mettere le mani sul malloppo. Questa si chiama crisi della politica!
Io non mi sento di contribuire ED INCENTIVARE questo meccanismo SQUALLIDO. E non mi sento di essere l’utile idiota di un sistema che non mi appartiene!
Potrei anche condividere tutto quello che dici Picas, ma che a noi piaccia o no, uno su quella poltrona ci finirà, che deciderà per te, per me ed il resto della cittadinanza, quindi almeno vorrei non dover subire le decisioni altrui passivamente e questo, con non poco sforzo, mi sta dando la forza di continuare a votare negli ultimi anni
Tosto quello che non credeva a Matera capitale della cultura europea 2019 ora vuole salire sul carro dei vincitori e papparsi i circa 500 milioni di euro bravo bravo
ma chè per caso questo tifosomaterano è un consigliere regionale?
come lo sei tu