Nell’ambito del programma “Future digs” della Fondazione Matera Basilicata2019 si apre martedì 19 febbraio, alle ore 18.30, nella Casa Cava, a Matera il capitolo “Le lezioni materane di Rai Radio3” anteprima di Materadio, la festa di Radi Radio3 che quest’anno si terrà dal 13 al 15 settembre.
“Il contributo di Radio3 a Matera capitale europea della cultura 2019 – afferma il direttore Marino Sinibaldi – non sarà solo la nona edizione di Materadio, ma anche un ciclo di incontri con alcuni tra i maggiori esponenti della cultura italiana. Un ciclo dal titolo Lezioni materane, che non è solo un omaggio a Italo Calvino, ma è l’indicazione di un modello che mira alla comprensione di alcune delle parole chiave del nostro tempo. E lo fa a partire da un tema generale che, in maniera più o meno diretta, formerà l’oggetto di ciascuna lezione. Questo tema è I Sud: da Matera, prima città meridionale a ricevere la designazione a capitale europea della cultura, guarderemo ai Sud di tutto il mondo, per capirne le potenzialità e le complessità, la loro forza mitica e la vitalità culturale, la fragilità economica e le contraddizioni sociali.Da questo punto di vista, più che un esempio, Matera rappresenta una suggestiva metafora che l’ha portata dall’isolamento della vergogna alla rinascita di una nuova identità”.
“Questa anteprima di Materadio – afferma il direttore generale della Fondazione, Paolo Verri – ci consentirà ancora una volta di scavare nei temi della contemporaneità per scoprire cosa ci aspetterà domani: la scommessa di un’archeologia del futuro sta alla base degli eventi che confluiscono in Future digs, un progetto multimediale che spazia dal cinema alla lectio magistralis per parlare di democrazia, migrazione ed evoluzione. Siamo molto orgogliosi di avere un partner del calibro di Rai Radio3 per approfondire lo sguardo sui Sud del mondo. Rai Radio3, grazie a una felice intuizione del suo direttore, Sinibaldi, ci ha meravigliosamente accompagnato in tutti questi anni aiutandoci a interpretare il presente per affrontare meglio le sfide del futuro. I prossimi appuntamenti, nello stile di Radio3 e di Materadio, ci accompagneranno fino a settembre attraverso incontri radiofonici dal vivo accompagnati da performance teatrali di altissimo livello”.
Martedì 19 febbraio, da Casa Cava, aprirà questo ciclo un incontro, dal titolo Splendori e miserie della cultura meridionale, con Domenico De Masi, sociologo e attento osservatore che da sempre ha indagato i movimenti profondi della società meridionale, e Mimmo Borrelli, regista, attore e drammaturgo, vincitore del premio UBU 2019.
Le lezioni verranno registrate e saranno presto disponibili in podcast sul sito di Radio3.
Prossimo appuntamento con le Lezioni materane di Radio3 è il 28 marzo con Eva Cantarella.
Domenico De Masi
E’ Professore emerito di Sociologia del lavoro presso l’Università “La Sapienza” di Roma. Ha fondato la S3-Studium, società di consulenza organizzativa, di cui è direttore scientifico. E’ membro del Comitato etico di Siena Biotech e del Comitato Scientifico della Fondazione Veronesi. E’ stato preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza” di Roma, dove ha insegnato Sociologia del lavoro; presidente dell’In/Arch, Istituto Italiano di Architettura; fondatore e presidente della SIT, Società italiana telelavoro; presidente dell’AIF, Associazione Italiana Formatori. Ha pubblicato numerosi saggi di sociologia urbana, dello sviluppo, del lavoro, dell’organizzazione, dei macro-sistemi. Dirige “NEXT. Strumenti per l’innovazione” ed è membro del Comitato scientifico della rivista “Sociologia del lavoro”. Collabora con le maggiori aziende e con le maggiori testate italiane.
Mimmo Borrelli
Attore, poeta, cantante, drammaturgo. Dall’età di 18 anni “sopravvive” artisticamente attraverso numerose e intense collaborazioni con le molteplici piccole-grandi realtà dell’intricato panorama del Teatro napoletano e non, come quelle con Franco Branciaroli, Antonio Ferrante, Marzio Honorato, Davide Iodice, Claudio Longhi, Nello Mascia, Franco Però, Mario Santella, Patrizio Trampetti e con il Teatro Stabile di Torino. Durante i primi anni della sua carriera dà inizio a intense collaborazioni da attore e burattinaio, intrecciando l’esperienza di cantante attore con quella del teatro di figura di strada, nonché dei Pupi napoletani e delle “guarattelle”, oltre l’intensissima attività in tantissimi piccoli teatri napoletani: le vere e proprie botteghe teatrali di questa città, dove ha conseguito la sua “praticale formazione”.
Si afferma come autore grazie al Premio Riccione dove (unico caso) vince consecutivamente per due volte di fila riscuotendo grandi consensi tra i giurati quali Franco Quadri, Luca Ronconi, Renata Molinari, Ottavia Piccolo, Maria Grazia Gregori, Roberto Andò, Vittorio Sermonti. È stato ritenuto da critici di fama – come lo stesso Franco Quadri, Renato Palazzi, Gianfranco Capitta, Gerardo Guccini, nonché Gianandrea Piccioli – il “più grande drammaturgo italiano” degli ultimi anni (Renato Palazzi). Borrelli è approdato felicemente alla regia ed al totale operato da capocomico, poiché anche viscerale e intensissimo interprete dei suoi testi, attraverso l’ultimo successo, “La Madre: ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma”. Lo spettacolo, prodotto dallo Stabile di Napoli, ha riscosso un enorme successo di pubblico e critica al Teatro San Ferdinando. Attualmente, collabora in maniera attiva con il Teatro Mercadante (Stabile di Napoli), nonché con la propria compagnia “Marina Commedia Società Teatrale” di cui è presidente e socio fondatore.
E’stato insignito del premio Ubu2019.