Si’ ad un organismo istituzionale che “si assuma la responsabilita’ delle cose fatte e non fatte per Matera 2019 e che coinvolga i diversi livelli istituzionali”. Lo dice in question time il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini, rispondendo all’interrogazione di Cosimo
Latronico, (Gruppo Misto Conservatori e riformisti) che lamentava una carenza di risorse e di strumenti per l’evento. “Mancano 780 giorni al traguardo, se non vogliamo che la
celebrazione sia solo retorica bisogna costruire strumenti e risorse”.
Il ministro ricorda che “e’ volonta’ del governo far diventare quello di Matera capitale della cultura 2019 uno degli appuntamenti nazionali del Paese”. Lo dimostra, sottolinea
Franceschini, il fatto che siano stati fatti a questo proposito stanziamenti con anticipo gia’ nella legge di stabilita’ dello scorso anno.
Certo, fa notare il ministro, “resta resta il problema delle opere infrastrutturali, che vanno fatte con urgenza e che sono comunque importanti per il territorio, in particolare i
collegamenti statali”. Franceschini spiega di aver parlato a questo proposito con il collega Del Rio: “Mi ha detto – riferisce- che esiste tavolo istituzionale a cui sono presenti
regione e comune su temi infrastrutturali e che su questo tema ci sono anche iniziative parlamentari che cercheremo di sostenere. C’e’ la disponibilita’ a trasformare il tavolo in un
organismo istituzionale piu’ forte usando gli strumenti previsti perche’ ci sia luogo permanente che si assuma la responsabilita’ delle cose fatte e di quelle non fatte e che coinvolga i diversi livelli istituzionali”. Franceschini, replica Latronico, “si trova a guidare opportunamente questa vicenda, credo che fara’ bene a costruire questo strumento”. L’urgenza c’e’, fa notare il parlamentare, “perche’ alla verifica a dieci mesi, leggo quello che dice il sindaco di Matera, siamo impossibilitati ad agire. Le stesse flessibilita’ concesse dal legislatore non sono utilizzabili e la fondazione Matera e’ in una situazione di improvvisazione istituzionale, c’e’ un direttore a mezzo servizio con la Regione Puglia Per Expo – ricorda – si sono spesi due miliardi, Renzi ha detto che Matera 2019 sarebbe stato un evento significativo, siamo senza risorse e senza strumenti. Dal punto di vista ferroviario e dal punto di vista viario Matera non e’ una capitale, sono certo che Franceschini si assumera’ questa iniziativa”.
Question time su Matera 2019, la dichiarazione del senatore Cosimo Latronico (Cor)
“Ho ribadito in aula e fuori dall’aula al Ministro Dario Franceschini la necessità di dotare l’obiettivo di Matera capitale europea della cultura degli strumenti istituzionali e delle risorse finanziarie adeguate all’ambizioso traguardo” . Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor) commentando la risposta nel corso del question time del ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini, all’interrogazione con la quale il parlamentare lucano lamentava una carenza di risorse e di strumenti per l’evento. “Ho riferito in aula le osservazioni pubbliche del sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, che traccia un consuntivo delle difficoltà operative che soffre il Comune, anche rispetto agli spazi già concessi 8 mesi fa dal Governo in occasione delle ultima legge di stabilità, e della stessa fondazione ‘Matera 2019’ che vive una situazione di fragilità istituzionale. Ho richiesto l’immediata assunzione di responsabilità da parte del Governo nazionale varando strumenti (contratto di programma , contratto istituzionale) e risorse finanziarie adeguate. Matera ha diritto di avere gli strumenti che merita al pari delle altre capitali europee della cultura ed hanno potuto conoscere una potente trasformazione turistica, economica e infrastrutturale. Glasgow 1990, che ha avuto il 50 per cento di incremento dei turisti stranieri diventando la terza destinazione turistica del Regno Unito; Marsiglia, per cui la Francia ha speso 2 md di euro per collegamenti ferroviari con Parigi e la qualificazione del porto; Genova, ha riqualificato il suo porto ed il suo centro storico attuando il progetto di Renzo Piano. Matera ha un dossier di candidatura con un piano finanziario di 565 milioni, ma di questi ce ne sono appena 28 ad opera del Mibact e 25 milioni della Regione . C’e molto da fare nei 780 giorni che restano definendo con immediatezza strumenti e risorse. In Parlamento continueremo ad incalzare il Governo”.
Oggi c’è un’Italia che ha anche la TAV!
C’é pure un Italia che la ferrovia non ce l’ha per niente, Matera, Capoluogo di Provincia, Capitale Europea della cultura 2019 e ,quindi, in via prioritaria , prima di provvedere a dare alla seconda Italia il servizio della TAV, deve essere dato l’indispensabile servizio primario delle FF.SS. a chi non ce l’ha e l’aspetta da oltre un secolo.
OGGI, NON SI PUO’ SPENDERE UN SOLO EURO PER MIGLIORARE UNA QUALSIASI FERROVIA SUL TERRITORIO NAZIONALE SE PRIMA NON SI PROVVEDE A DARE LA FERROVIA A CHI NON CE L’HA pur avendo gli stessi diritto di tutti quelli che questo “minimum” ce l’hanno.
E’ un diritto di Matera E’ un diritto che non può esserci tolto!
E’ questo il grido d’Aquila che la Città deve innalzare. E’ questoil grido che il Sindaco deve far vibrare nell’Aula del Parlamento Italiano.
E se si può non spendere un euro per migliorare una qualsiasi linea ferroviaria,tanto meno si può mettere nel calderone dei “desiderata” tutto quanto quello che riguarda le diverse e molteplici infrastrutture incomplete o incompiute o da realizzare ex-novo.
E’ la classica posizione che rimette la palla al centro, per ricominciare il gioco e non certo per finirlo.
(Vox clamans in deserto)
Non si può proprio sentire, al di la’ dell’evento comitato 2019 A.c, che un ministro e un presidente di regione dichiarino pubblicamente : SCORDATEVI LA FERROVIA a Matera, è vergognoso. Non solo la Ferrovie, e la Ferrandina Matera? che doveva passare a 4 corsie; si limitano da mesi a rifare 4 cordoli con posizionamento di semafori e tempi biblici. Per non parlare della Matera Gioia del Colle per l’innesto Autostradale. Io voto No al referendum poiché vogliono con la modifica di parte della costituzione accentrare nuovamente i poteri centralmente togliendo poteri alle regioni in materia anche di estrazione petrolifera. A quel punto meglio il distacco totale così ci gestiamo noi le risorse e ci facciamo anche le infrastrutture.