La psicologa materana Rossella Lerose, in una lettera aperta inviata alla nostra redazione, esprime alcune riflessioni sul futuro della nostra città che oggi può contare sulla massima visibilità mondiale grazie al titolo di Matera capitale europea della cultura rispetto alle prospettive di lavoro per le nuove generazioni e contesta la scelta del governo nazionale di puntare sul reddito di cittadinanza come strumento per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Di seguito la nota integrale.
Cari lettori. Mi rivolgo al popolo, ai giovani, agli adulti, agli anziani. Mi rivolgo soprattutto ai politici e ai datori di lavoro. Mi rivolgo a tutti, ai più ricchi e i più poveri ma soprattutto a coloro che governano l’Italia.
Mi presento. Sono una ragazza, psicologa laureata in Psicologia Clinica e della salute, abilitata all’albo degli Psicologi. Mi sono laureata a Chieti, dove lì ho svolto i miei tirocini, anche lavorando, ma un bel giorno, per via della situazione economica, sono ritornata nella mia Città di origine: “Matera, Capitale della cultura 2019”. Bellissima città caratteristica, incantevole da guardare, incantevole da visitare, ma purtroppo (mi rincuora affermarlo) molto decadente. L’unica cosa che ha da offrire questa città è la ristorazione e gli alberghi, del resto non funziona nulla. Non abbiamo le ferrovie, non abbiamo autobus decenti che collegano Matera-Potenza dove ci metti 2 ore solo per arrivare e per tornare con linee e orari veramente limitati, lo stesso vale per gli altri collegamenti, ma so, o almeno spero, che si stanno organizzando per migliorare questa situazione che è sconcertante.
Ma veniamo a noi… mi rivolgo ai giovani che non hanno alternative e per sfogare i loro pensieri passano da un locale ad un altro, per bere e per drogarsi come via di fuga, nulla di alternativo, nulla di nuovo, tanti locali, tanti posti ma sempre la solita routine, monotonia, sempre le stesse cose; è scoraggiante e deprimente in una città capitale della cultura.
Mi rivolgo agli adulti, non voglio giudicare, non voglio educare ma mi rivolgo soprattutto alle mamme: fateli crescere i vostri figli, perché è vero, la colpa è della società, di quello che offre e l’abituarci anche ad avere troppo, la colpa è del lavoro che non c’è. Per questa ragione ammorbante, purtroppo, siamo costretti a vivere a 40 anni ancora straviziati dai genitori che non ci fanno sentire il peso del sacrificio che hanno fatto loro. Mi rivolgo a voi mamme in particolare, svegliatevi, non li fate diventare “mammoni”.
Mi rivolgo ai datori di lavoro, chiedendovi gentilmente di essere più obiettivi, più generosi e più saggi nel giudizio per quanto riguarda il reclutamento, soffermandosi a guardare il vero valore e la meritocrazia e l’aspetto psicologico. Di dare e offrire lavoro a chi lo merita, di distinguere i lavori, di dare più opportunità ai laureati, di farci crescere e permetterci di fare esperienza, non richiedetela soltanto. Di non basarvi sull’età e sul risparmio ma basatevi su chi avete di fronte mettendolo alla prova e pagatelo perché lavora, non sfruttatelo. Qualsiasi lavoro ha la sua dignità, cercate di insegnare più che sfruttare.
Mi rivolgo soprattutto a voi politici, ho perso fiducia e speranze nel credere che qualcosa migliori, è brutto sentirsi inutile dopo tanti sforzi e sacrifici, è brutto sapere che ragazzi e ragazze laureati e non solo, lavorino ai call center, fanno i camerieri, fanno pulizie, continuano a fare volontariato, non per discriminare questi lavori che nonostante delle lauree, nonostante corsi, master e abilitazione e dispendi economici, continuiamo a svolgerli per guadagnare da vivere e continuare a tenere alta la nostra dignità e il rispetto per noi stessi. Tutto ciò, non fa altro che affossarci. Mi rivolgo a voi politici soprattutto per quanto riguarda la mia materia, cioè lo “Psicologo” che è uno dei lavori più difficili come tanti altri, ma è uno dei lavori che dovrebbe essere raffigurato in ogni struttura che possa essere: ospedaliera, aziendale, scolastica, farmaceutica, strutture private, domiciliari, cooperative sociali, medici di base e tanto altro ancora. La domanda che mi pongo è: dove sono queste figure? Come vengono trattate e valutate queste figure anche a livello pecuniario? L’unica risposta che ho constatato con il tempo e l’esperienza, è che queste figure professionali utili soprattutto in questi tempi difficili, non esistono e se esistono, sono poche e malpagate.
Mi rivolgo al vice Presidente del consiglio dottor Di Maio in particolare, perché sono sicura che potrà comprendermi. Tanti giovani hanno creduto in lei, tanti giovani speravano nel reddito di cittadinanza, si certo è arrivato, ma con quali requisti? Quello di essere povero? Bhe questo è giusto, ma la maggior parte sono anziani in pensione e non credo che effettivamente possono ancora lavorare! I giovani sono a casa con mamma e papà non hanno un reddito a se, quindi mi chiedo che speranza e futuro hanno i giovani?
Un’altra domanda che mi pongo, i concorsi come ad esempio il bando sui Navigator?
Ad oggi forse siamo già a 20 mila candidature, con possibilità di rientrare pari a zero, visto che gli argomenti sono prettamente per le lauree di economia e giurisprudenza, ma soprattutto i requisiti e le modalità richieste, se non erro riguardano un test di 6 giorni concernenti le sopraelencate materie per l’ammissione, e poi la precedenza va ad una persona con un’ età inferiore e il voto più alto? Che senso ha tutto ciò?!
Vorrei iniziare a credere un po’ di più nella politica, non ho mai accettato l’idea di una raccomandazione ma visto che purtroppo ad oggi è cosi, se hai una laurea e varie qualifiche e stai affondando, perché no, magari potrebbe essere un inizio per crederci.
Mi rivolgo a voi politici: aiutate noi giovani perché il tempo passa, l’esperienza sfugge e i nostri genitori muoiono. Sarebbe bello aiutare noi loro e sperare in qualcosa di migliore per la crescita dell’Italia, il Sud e ancora di più per Matera capitale della cultura 2019, che con le giuste risorse abbia lo scopo di far ripartire l’economia e la ripresa di richiesta della domanda interna in modo tale da creare forza lavoro.
Grazie per l’attenzione
Cordiali Saluti
Rossella Lerose