“Matera 2019 è una grande opportunità per la città dei Sassi, ma anche per la Basilicata e per il Mezzogiorno. Le potenzialità dell’habitat rupestre e del patrimonio artistico e storico di Matera hanno incrociato la felice e grande intuizione di un grande progetto per rimettere la cultura al centro dello sviluppo e del progresso dell’Italia. Matera 2019 rappresenta l’apertura di una nuova epoca. Ed è questo il momento nel quale i lucani tutti insieme con orgoglio devono impegnarsi per far conoscere meglio la straordinaria identità della nostra terra e la specificità della propria storia e della propria cultura”.
Così il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Vito Santarsiero che sarà presente alla cerimonia inaugurale di Matera capitale europea della cultura 2019.
“Matera2019 è un obiettivo nel quale ci siamo riconosciuti tutti – ha detto ancora Santarsiero – e per il quale abbiamo lavorato tutti nella piena consapevolezza che rappresentasse una occasione straordinaria di crescita per tutta la regione. Occorre riconoscere al Comune di Matera, al protagonismo della intera comunità materana ed al Comitato organizzatore con in testa Paolo Verri di aver svolto un gran lavoro di promozione, proposta ed animazione.
La bellezza e il fascino dei Sassi, unitamente al programma proposto ed al considerevole sforzo organizzativo compiuto – ha aggiunto – hanno consentito di raggiungere un risultato che premia e proietta in uno scenario europeo l’intera regione. Matera 2019 ci fa comprendere che l’investimento in cultura rappresenta un fattore primario di sviluppo e che la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali costituiscono un’azione concreta che consente ad un territorio di crescere e svilupparsi.
Per consentire di fruire alla nostra regione fino in fondo delle opportunità offerte da Matera 2019 sarà comunque necessario far meglio emergere il profilo storico identitario sia della città di Matera che della intera regione per meglio cogliere e far cogliere elementi che hanno largamente connotato aspetti, momenti e protagonisti del nostro cammino storico nel più generale contesto del Mezzogiorno d’Italia e nello spazio Euromediterraneo.
In tale direzione sarà utile recuperare il pregevole lavoro svolto dagli Istituti di storia della nostra regione, con in primis Università e Deputazione di Storia Patria”.