Paolo Verri non lascia la Fondazione Matera-Basilicata 2019 e di conseguenza dovrebbe rinunciare all’incarico di direttore del dipartimento turismo per la Regione Puglia. La notizia è stata confermata dal diretto interessato nel corso del collegamento via skype effettuato in mattinata in occasione del Consiglio comunale aperto promosso dall’Amministrazione Comunale per celebrare il primo anno da capitale europea della cultura per il 2019. L’incontro, introdotto dal presidente del Consiglio Comunale Angelo Tortorelli, si aperto con un minuto di raccoglimento per ricordare i due studenti dell’Itc Olivetti tragicamente scomparsi giovedì 8 ottobre dopo essere precipitati da una mongolfiera. In proposito il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri ha ricordato che grazie ai fondi di Matera 2019 il parco di Serra Rifusa potrà finalmente essere completato e l’Amministrazione lo dedicherà a ricordo di Davide Belgrano e Giuseppe Lasaponara assegnando il nome di “Parco degli Angeli”.
Al consiglio comunale aperto di Matera hanno partecipato, il prefetto di Matera Antonella Bellomo, i massimi rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, numerosi sindaci della Basilicata e dell’area murgiana, in particolare di Altamura, Gravina, Ginosa, Santeramo e Gioia del Colle, i parlamentari Roberto Speranza, Maria Antezza, Cosimo Latronico e Tito Di Maggio, i consiglieri regionali Achille Spada, Roberto Cifarelli, Paolo Castelluccio.
De Ruggieri sottolinea quindi il tema centrale legato al successo di Matera 2019. “Dobbiamo considerare questo appuntamento non come commemorazione o semplice cerimonia ma come occasione per favorire sviluppo e lavoro per il nostro territorio. C’è chi ha scritto “Se ce l’ha fatta Matera ce la può fare l’Italia”. Io dico che Matera deve diventare un modello per il rilancio di tutto il Mezzogiorno. Un modello che trova nel lavoro il punto di fissaggio e nella cultura il fattore che stimola la creatività di una popolazione. Ritengo che questo luogo avrebbe stregato il più imparziale deei commissari. E ricordo anche un’altra dichiarazione scaturita dalla nostra vittoria: “Tramite Matera il Sud è tornato a parlare. E’ vero, dopo anni di silenzio Matera può finalmente parlare al mondo e pretendere quelle infrastrutture necessarie per offrire ai visitatori i servizi di una città europea. Ecco perchè ritengo che questo consiglio comunale aperto deve tradursi in un seminario di lavoro per trasferire proposte al governo nazionale. Partiamo dalla ferrovia. Entro il 2018 Matera sarà collegata a Bari in 50 minuti. E’ il primo tassello per arrivare al collegamento trasversale Bari-Pollino. Al Governo abbiamo anche chiesto di realizzare la strada Ferrandina-Matera-Gioia del Colle. Una strada che consentirà non solo di raggiungere in sicurezza la Basentana ma anche per collegarci finalmente ad un casello autostradale distante appena 28 chilometri da Matera. Abbiamo la necessità di collegarci in tempi rapidi all’aeroporto di Bari, al porto di Taranto e al sud Barese in modo da intercettare quei visitatori disposti a spendere anche 500 euro per dormire una notte a Fasano, Cisternino, Alberobello, Monopoli, Castellana Grotte, Polignano a mare. Questi visitatori potranno così scoprire non solo Matera ma anche le altre bellezze della Basilicata, penso a Pietrapertosa, Castelmezzano, Acerenza, Venosa e Melfi. Dobbiamo mettere in collegamento tre aree industriali che non si parlano e in cui non c’è un’alleanza gestionale e produttiva, mi riferisco a Valbasento, La Martella e Jesce. Non è il libro dei sogni. Perchè oggi la presenza del presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella dà forza e autorevolezza a questo progetto per Matera 2019. Un progetto che va attuato senza divisioni, perchè siamo tutti figli di questo territorio. Io credo in una visione di unione, di solidarietà meridionale sui quali tracciare i nostri percorsi. Dobbiamo lavorare per un allentamento dei vincoli di bilancio per spendere i fondi in cassa bloccati dal patto di stabilità sia per la città di Matera sia per realizzare quanto previsto per Matera 2019, l’attuazione delle cosiddette ZES, ex zone franche urbane, il rafforzamento della pianta organica, un piano straordinario delle infrastrutture e la creazione di contratti istituzionali con il governo nazionale e regionale. Per raggiungere i nostri obiettivi sarà importante anche il lavoro di tutti gli altri sindaci della nostra regione. Insieme dobbiamo ritrovare la forza di autorità sociale di cui siamo portatori. Per farlo dobbiamo spogliarci delle clientele, delle connivenze, delle corruzioni. Ecco perchè ritengo che Matera non ha bisogno di commissari o di vigilanti, come è accaduto per l’Expo dove hanno chiamato Cantone. Noi abbiamo l’onestà e dobbiamo dimostrare che in questo modo siamo capaci di costruire occupazione e sviluppo”.
Il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella nel corso del suo intervento ha confermato che Paolo Verri resterà direttore della Fondazione ed ha annunciato le prime iniziative da realizzare subito. Ecco una sintesi del suo intervento.
“Molte cose abbiamo fatto in questi due anni, molte altre vogliamo farne animati dall’ottimismo della ragione e della volontà e sfuggendo al disfattismo che per troppo tempo ha caratterizzato il Mezzogiorno e, al contrario. Quello di Matera 2019 – ha detto Pittella – è un traguardo straordinario che apre tutta la nostra regione e tutto il Sud a grandi opportunità di crescita e di innovazione. Ma quella medaglia va ora riempita di contenuti attraverso un grande lavoro che ci deve vedere tutti uniti, istituzioni, politica, imprese, cittadini. Un lavoro difficile che va costruito cambiando approccio e mentalità, senza illusioni e con grande realismo. E dobbiamo fare in fretta perchè ogni giorno che perdiamo è una ferita aperta nei confronti dei nostri giovani che sentono il bisogno di avere risposte chiare sul loro futuro”.
Pittella si è quindi soffermato sul tema delle infrastrutture. “Se pensiamo di poter risolvere in poche ore problemi che ereditiamo da decenni facciamo un grande sbaglio. Dobbiamo essere realisti confrontandoci sulle cose che si possono davvero fare in poco tempo grazie anche a questa grande opportunità. Dopo Expo Matera 2019 è la luce della Basilicata in Italia e nel mondo. Per questa ragione dobbiamo governare questo processo con serietà e senso di responsabilità, discutendo su obiettivi concreti anche saltando qualche ritualità e affidandoci a un nuovo approccio basato più sui fatti che sulle parole. Ci sono nuove gerarchie nel mondo e in Basilicata che non possono essere affidate alla leggerezza di una comunicazione orizzontale spesso affidata ai social media, ma devono essere affrontate con profondità. Niente è più come prima per la politica, per le imprese, per i cittadini. Stiamo attraversando grandi novità che riguardano non solo la nuova programmazione comunitaria, ma anche la riforma del titolo V della costituzione di cui bisogna tenere conto. E allora, bisogna individuare poche cose che realisticamente possiamo realizzare perchè tutto non si può fare”.
“Abbiamo chiesto a Paolo Verri di restare perchè non si può fermare una Ferrari in corsa e cambiare l’autista. Gli abbiamo rinnovato grande fiducia e piena autonomia. Il Cda della Fondazione Matera-Basilicata2019 insieme al direttore sarà una cabina di regia che governerà le sfide complesse che abbiamo davanti evitando duplicazioni, sovrapposizioni e ritardi. Vogliamo mettere in campo una cooperazione interregionale che ci aiuti ad evitare gli errori del passato. E vogliamo mettere in campo investimenti che raccolgano la sfida dell’efficacia e dell’efficienza. Ad esempio, la piattaforma agroalimentare a Ferrandina ha davvero senso se il governo nazionale investe sul porto di Taranto. L’investimento sull’aviosuperficie di Pisticci ha senso se capiamo bene quali prospettive hanno la pista di Pontecagnano e quella di Grottaglie”.
Nell’agenda della Regione Basilicata c’è poi il Piano Sud che sta vedendo in queste ore la interlocuzione della Regione Basilicata con Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri. “Stiamo individuando alcune priorità che si possono realizzare come, solo per fare qualche esempio, il raddoppio delle Fal da Matera a Bari, il “pendolino” sulla tratta Taranto-Potenza- Roma che ci consenta di arrivare nella Capitale in poco più di 3 ore, il potenziamento della strada Potenza-Melfi, il finanziamento della complanare della Statale 99, la ultimazione della Bradanica e l’adeguamento della Matera-Potenza. E poi un patto per Matera 2019. Dobbiamo velocemente attuare il dossier con un preciso cronoprogramma, dobbiamo irrobustire la squadra, dobbiamo avviare un rapporto con l’autorità anticorruzione e il suo presidente, Raffaele Cantone, perchè segua il nostro cammino. E dobbiamo irrobustire la cooperazione interregionale, soprattutto sul versante culturale. Soprattutto dobbiamo superare i pur legittimi momenti di frizione sperimentando una nuova maturità culturale, una nuova responsabilità diffusa capace di generare la nuova classe dirigente di questa regione. Ed è con questo auspicio – ha concluso Pittella – che a un anno dalla proclamazione faccio gli auguri a Matera, a tutta la Basilicata”.
Gli interventi di maggioranza e opposizione sono stati affidati a due consiglieri comunali: per la minoranza è toccato all’ex sindaco Adduce ripercorrere l’esperienza di un anno fa quando fu esaminato il dossier realizzato dal Comitato 2019, di cui riportiamo di seguito il testo integrale. Per la maggioranza è intervenuta Rossella Rubino, della lista civica “Matera per De Ruggieri sindaco”: “Spazio ai giovani dice Adduce, peccato che a parlare sia sempre lui. Ricordo a Salvatore che i meriti per la vittoria di Matera 2019 vanno attribuiti anche a Buccico perchè è stato il primo a credere in questo progetto anche se riconosco l’impegno di Adduce, anche lui ha contribuito alla vittoria”.
Quindi arriva l’intervento di Paolo Verri, solo via skipe per motivi familiari: “Mi unisco al dolore della città per la perdita dei due ragazzi – ha ricordato Verri – e mi spiace non essere fisicamente con voi a causa di un piccolo problema di famiglia”. Poi affronta la questione relativa al suo incarico nella Fondazione Matera 2019: “In questi giorni c’è stato troppo clamore sul mio nome. Ringrazio De Filippo, Pittella, Adduce e De Ruggieri per la stima nei miei confronti. Sono certo che potremo continuare a lavorare in assoluta autonomia come abbiamo fatto fino a questo momento. Adesso comunque è arrivato il momento di smettere di parlare perchè dobbiamo pensare solo a lavorare. Quindi dico ai media di smettere di parlare di contrasti perchè in questo momento ci interessa solo un obiettivo, realizzare i progetti per Matera 2019”.
Sono intervenuti nel dibattito i parlamentari Cosimo Latronico e Maria Antezza, il sindaco di Altamura Giacinto Forte, il sindaco di Pisticci Vito Trani, che ha sottolineato l’assenza di un progetto per il rilancio della Pista Mattei, l’unico aeroporto di Basilicata, il presidente della Confapi Enzo Acito, Franco Vespe, già candidato sindaco per la lista civica “L’Altra Matera”, Antonio Fazzino per “Noi con Salvini”, l’assessore alla cultura del Comune di Potenza, una rappresentante dell’associazione dei genitori della Scuola di via Bramante”, il manager disaster di Legambiente Pio Acito, il direttore dell’APT Giampiero Perri.
All’esterno del teatro Duni l’ambientalista materano Mimmo Genchi a nome del “comitato no inceneritore a Matera” ha esposto uno striscione per sensibilizzare i cittadini sul tema dopo l’annuncio di un probabile incremento della quantità di rifiuti che dovrebbe bruciare Italcementi nel suo stabilmento a pochi chilometri dal centro urbano di Matera. Uno striscione che gli organizzatori avrebbero voluto esporre nel foyer del Duni, ma che i proprietari della struttura hanno fanno trasferire sul piazzale antistante il teatro.
Michele Capolupo
Di seguito il testo dell’ordine del giorno approvato in conclusione della seduta odierna del consiglio comunale aperto, in occasione del primo anniversario della designazione di Matera a Capitale europea della cultura.
Il Consiglio Comunale aperto – alla presenza di Parlamentari, del Governatore della Basilicata, di Consiglieri regionali e di numerosi sindaci del vasto territorio contermine – a un anno dal riconoscimento di Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019, ripropone il valore internazionale di tale designazione e l’assunzione dell’importante responsabilità di cui Matera è stata insignita.
Matera ha vinto grazie ad un mix di fattori convergenti, come evidenzia il Report finale della Giuria internazionale che ha dichiarato la città Capitale Europea della Cultura per ilo 2019:
“La giuria ha apprezzato l’analisi strategica di Matera, città europea di taglia medio-piccola, con una audience relativamente passiva rispetto alla cultura importata dalle città più importanti…
Si tratta di uno dei più limpidi esempi, in anni recenti, di programma di città candidata pensato come parte di un piano strategico e non come semplice candidatura per una competizione … entusiasmo e innovatività sono tratti caratterizzanti l’approccio artistico … quello che inizialmente era null’altro che un’iniziativa popolare si è evoluto in un elemento formale collocato al centro della pianificazione cittadina e regionale”.
L’odierna celebrazione vuole esaltare lo straordinario obiettivo raggiunto anche grazie al protagonismo civico e culturale dell’intera comunità cittadina e regionale, e intende attivare processi necessari a programmare e garantire gli interventi destinati a rendere la città di Matera non solo attraente, ma anche attrattiva per definiti ruoli urbani e per investimenti produttivi, unici capaci di attivare reali processi occupazionali.
La città di Matera, inoltre, rappresenterà nei prossimi tre anni un esclusivo asset nazionale. Dopo l’Expo 2015 di Milano e il Giubileo di Roma, sarà Matera a rappresentare l’Italia e l’Europa nel contesto internazionale.
Occorre quindi che tale ruolo di acquisita autorevolezza trovi riscontro nei processi normativi, nei programmi attuativi dei governi nazionale e regionale e nei Programmi Comunitari, i quali non potranno ignorare la funzione di rappresentanza nazionale assunta da Matera.
Per concretizzare un simile scenario è necessaria l’adozione di strumenti straordinari a sostegno di una crescita sostenibile e duratura, capace di rendere veramente “europea” la città di Matera. In questa prospettiva, per garantire la disponibilità e la tempestività degli investimenti, vanno proposte a livello nazionale le seguenti misure:
– Allentamento dei vincoli di bilancio per il Comune e per le opere a sostegno di Matera 2019;
– Deroga dai vincoli di assunzione del personale necessario a rafforzare la struttura tecnico-amministrativa del Comune;
– Costituzione di un’area ZES (Zona Economica Speciale) per l’attrazione d’investimenti;
– Rifinanziamento della L. 771/86 per il restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e del prospiciente Altopiano murgiano;
– Piano straordinario d’investimenti per finanziare i programmati progetti, quali il raddoppio della ferrovia FAL Matera-Bari, l’efficientamento della tratta ferroviaria FFSS Taranto-Salerno, la realizzazione della stazione FFSS merci in località Jesce, la piattaforma logistica di Macchia di Ferrandina, la pista aeroportuale di Pisticci, la realizzazione della Ferrandina-Matera-Gioia del Colle quale primo segmento della direttrice Bari-Murgia-Pollino, il completamento della Bradanica, la realizzazione delle complanari sulla S.S. 99, la riqualificazione della Basentana.
In coerenza con tali proposte, nel predisponendo Piano per il Sud, va previsto uno specifico “progetto Matera” quale “area culturale strategica” meritevole di un sostegno speciale.
Queste esigenze si rivelano essenziali perché Matera possa diventare un modello di riferimento per lo sviluppo dei nostri territori, e perché si possa raggiungere la ambiziosa testimonianza di un Mezzogiorno attivo, creativo, efficiente ed efficace.
Tanto così premesso,
il Consiglio Comunale di Matera riunito in seduta aperta il giorno 17 ottobre 2015, approvate come elementi fondanti di questa delibera le valutazioni e le indicazioni innanzi dedotte,
impegna
il Sindaco e la Giunta Comunale perché trasferisca al Governo regionale, al Governo nazionale e al Parlamento Italiano l’inserimento nei prossimi emanandi provvedimenti, primo fra tutti la Legge di Stabilità, le seguenti disposizioni destinate a garantire l’attuazione dei necessari interventi e l’adempimento del dignitoso ruolo internazionale raggiunto dalla città:
– Allentamento dei vincoli di bilancio per il Comune e per le opere a sostegno di Matera 2019;
– Deroga dai vincoli di assunzione del personale necessario a rafforzare la struttura tecnico-amministrativa del Comune;
– Costituzione di un’area ZES (Zona Economica Speciale) per l’attrazione d’investimenti;
– Rifinanziamento della L. 771/86 per il restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e del prospiciente Altopiano murgiano;
– Piano straordinario d’investimenti per finanziare i programmati progetti, quali il raddoppio della ferrovia FAL Matera-Bari, l’efficientamento della tratta ferroviaria FFSS Taranto-Salerno, la realizzazione della stazione FFSS merci in località Jesce, la piattaforma logistica di Macchia di Ferrandina, la pista aeroportuale di Pisticci, la realizzazione della Ferrandina-Matera-Gioia del Colle quale primo segmento della direttrice Bari-Murgia-Pollino, il completamento della Bradanica, la realizzazione delle complanari sulla S.S. 99, la riqualificazione della Basentana.
Impegna,
inoltre, il Sindaco e la Giunta Comunale perché nel predisponendo Piano per il Sud, vada previsto uno specifico “progetto Matera” quale “area culturale strategica” meritevole di un sostegno speciale.
Impegna,
ancora, il Sindaco e la Giunta Comunale perché, d’intesa con specifiche strutture nazionali possano individuarsi fecondi rapporti di collaborazione tali da rafforzare la capacità amministrativa del Comune sotto il profilo della programmazione, della progettualità, della esecuzione, della gestione e della rendicontazione, quali funzioni essenziali per attuare il complesso e articolato programma destinato a raggiungere gli obiettivi della qualità urbana e della qualità sociale di Matera.
Intervento di Salvatore Adduce al consiglio comunale aperto per Matera 2019
Quel giovedì 16 ottobre
Era sembrata un’eternità quell’ora di attesa davanti alla porta di ingresso della Sala al piano terra del Ministero dei Beni Culturali a Roma in via del Collegio Romano.
Eravamo in dieci come l’anno prima con il primo dossier. Ma avevamo scelto una formazione molto assortita in cui spiccavano tra gli altri l’arpista Giuliana Dedonno con il suo strumento antico di Viggiano e Rossana Cafarelli de “la luna al guinzaglio” di Potenza che aveva preparato una installazione composta da 19 scatole magiche.
Alle 10 in punto entrammo ognuno con una cassettina issata su di un trampolo e sistemammo le cassette in cerchio preceduti da Giuliana con l’arpa.
Ci sedemmo uno accanto all’altro. Io al centro. Steve Green, il Presidente della Giuria, ci salutò e ci ringraziò per l’ospitalità che avevamo riservato ai 3 commissari che qualche giorno prima erano stati a Matera. Ci spiegò come si sarebbe svolto l’esame che doveva durare esattamente un’ora e mezza. Quindi fece partire il cronometro e toccò a me salutare la Giuria, presentarci e chiedere ai commissari di visitare l’installazione che avevamo sistemato dall’altra parte della sala.
Giuliana Dedonno a quel punto cominciò a suonare l’arpa di Viggiano.
I commissari cominciarono ad ispezionare le cassette e ciascuno volle visitarle tutte ed ognuno di noi spiegava, come poteva, un po’ in italiano, molto in inglese il senso di quell’opera.
Era la presentazione di un “laboratorio multisensoriale” basato su un progetto caratterizzato dall’uso di oggetti ritrovati alcuni di natura religiosa, altri di uso comune. Poche parole scritte su foglietti microscopici che spiegavano il senso di quella esperienza.
D’un tratto l’atmosfera diventò magica. I commissari volevano capire ma furono completamente rapiti da quella originalissima esperienza e si replicò il miracolo che qualche giorno prima era avvenuto nel panificio Perrone a Matera, dove i nostri ospiti prima un po’ perplessi, impacciati poi via via sempre più emozionati ed interessati vollero mettere le mani in pasta per assaporare l’arte antica della panificazione, essenza stessa del genere umano.
Ho voluto ricordare quel giorno, il giorno prima della proclamazione, perché penso che sia stato il momento più intenso del lungo cammino percorso nei quattro anni precendenti.
Dovevamo riuscire a far comprendere ai commissari, che avevano solo loro la responsabilità di decidere, di lì a poche ore, quale città, quale progetto meritava di rappresentare l’Italia quale Capitale Europea della Cultura nel 2019, il senso profondo del lavoro che, a partire dalla provocazione di un gruppo di giovani professionisti materani che nel 2009 avevano osato pensare che la nostra città potesse candidarsi a quell’ambizioso traguardo, ci aveva accompagnati fin lì.
Ed era quella la sintesi tra tradizione ed innovazione che a nome di Matera, della Basilicata e sicuramente di larga parte del Sud Italia noi rappresentavamo.
Osammo ancora una volta. Come è necessario quando si vuole raggiungere una grande meta.
E’ accaduto spesso nella nostra storia antica e recente della nostra città. La condizione di svantaggio spesso è diventata ragione di straordinario impegno che alla fine ha capovolto il paradigma della storia.
Partivamo svantaggiati.
Ce lo dicevano tutti in questi anni. Dentro e fuori Matera.
Qualcuno con il sorriso benevolo, altri un po’ sarcastici: ma veramente pensate di arrivare fino in fondo?
Ci abbiamo creduto. Prima in pochi. Poi sempre più numerosi.
E anche quelli che si prendevano gioco di noi paradossalmente ci hanno aiutato a vincere.
Il rischio era che vincesse lo scetticismo! Cioè l’immobilismo. Cioè la conservazione. Giusto il contrario di ciò che serve a Matera e al Mezzogiorno.
A Matera, alla Basilicata al sud Italia serve innovazione, creatività, inventiva. Serve mettere in campo i giovani, i ragazzi, i bambini.
Abbiamo pensato che non ci fosse più tempo da perdere.
Non potevamo continuare a raccontarci l’antica storia del Sud perso e senza speranza.
Abbiamo combattuto i “Non si può fare perché c’è il divario”
Abbiamo combattuto i “Non si può fare perché non ci sono le infrastrutture”
Non si può fare perché non c’è la ferrovia. Le strade sono insufficienti. La mobilità e l’accessibilità sono un problema.
Abbiamo detto SI! Si può fare anche se abbiamo problemi e si può fare perché proprio così si possono risolvere i problemi.
Abbiamo vissuto passo dopo passo in questi anni il cambiamento che si determinava. Cambiava la nostra percezione della realtà, la percezione dei cittadini che recuperavano consapevolezza di sé, orgoglio di sé della loro cittadinanza. Le persone di ogni età e condizione sociale hanno iniziato a prendere coscienza che un patrimonio straordinario apparteneva a loro. In parte era stato costruito da quelle che le avevano precedute, che erano come loro.
Ma anche che tutto ciò che ci circonda ci appartiene. Dal paesaggio alle opere d’arte, dalla musica al teatro, dal cinema ai libri. Non è cosa per pochi. Sono beni comuni con cui costruire il progresso facendoci aiutare dalle nuove tecnologie. Ecco il grande successo nelle scuole del coder dojo. Come le opere del museo portate nelle case di rione Spine Bianche.
Non più solo consumo culturale, ma programmazione e produzione. E si comincia subito, a 6 anni a 8 anni. Dobbiamo preparare nuove generazioni a fare più e soprattutto meglio di noi.
E tutto questo siamo riusciti a comunicarlo ad una platea vastissima di cittadini materani, lucani e soprattutto italiani ed europei attraverso un’azione formidabile fatta di progetti, non di eventi.
MATERADIO è un progetto, non un evento. Le tante bellissime iniziative culturali già presenti in città, dai premi letterari ai festival musicali sono state inserite in un percorso progettuale a dimensione europea e così comunicate ad un pubblico vastissimo.
Ci siamo presentati con un profilo collaborativo e inclusivo.
Siamo stati noi a proporre il Programma Italia 2019 che la giuria ha molto apprezzato.
L’idea si è concretizzata e le altre città candidate stanno lavorando per la realizzazione dei progetti elaborati.
Ma soprattutto è stato apprezzato , come dice la motivazione, “l’obiettivo di porsi alla guida di un movimento finalizzato all’abbattimento degli ostacoli che impediscono l’accesso alla cultura, soprattutto attraverso nuove tecnologie e processi di apprendimento, che è un obiettivo visionario, e porta ad un programma ambizioso anche se rischioso”.
E abbiamo fin dal primo momento coinvolto tutti.
Avevamo bisogno della coralità della comunità regionale. Non solo dell’aiuto della Regione come ente. Avevamo bisogno degli abitanti della regione, dei lucani.
Per raggiungere quel risultato bisognava sconfiggere l’atavica e anacronistica diffidenza e contrapposizione tra i due capoluoghi e coinvolgere tutti i comuni della Basilicata. E’ stato un lavoro di lunga lena ma siamo riusciti per la prima volta su un obiettivo virtuale e che riguarda la città a guadagnarci la simpatia che via via si è trasformato in entusiasmo di tutti comuni della Basilicata.
Ci siamo avventurati in quel pellegrinaggio laico nell’estate del 2014 visitando quasi tutti paesi della Basilicata.
E loro hanno ricambiato con quel fantastico viaggio a piedi durato una settimana e circa 200 km per venire a Matera alcuni vestiti da alberi ripercorrendo in pochi giorni secoli di storia della nostra terra.
Siamo riusciti persino a tenere insieme a noi tante città pugliesi. Tante città di altre regioni anche lontane. Penso sempre a quel progetto bellissimo del Festival delle Fisarmoniche che ogni anno ci viene regalato da Pordenone grazie alla passione di un nostro cittadino materano.
Tutto questo lo leggiamo nella motivazione ed è il frutto di un lavoro intenso fatto dal comitato Matera 2019 e da tante persone che si sono collegate e lasciate coinvolgere.
Abbiamo pensato al cambiamento. Abbiamo lavorato con una strategia. Ecco perché la giuria dice nella motivazione che:
“Si tratta di uno dei più limpidi esempi, in anni recenti, di programma di città candidata pensato come parte di un piano strategico e non come semplice candidatura per una competizione.
La giuria è stata colpita dall’entusiasmo e dalla innovatività caratterizzanti l’approccio artistico. Ci sono diversi progetti dotati del potenziale per attrarre un varia e più ampia audience europea”.
Europa, dimensione europea, esempi europei. Finalmente da una piccola città meridionale viene un esempio per l’Europa.
“La giuria ha apprezzato l’impegno con le istituzioni e le associazioni culturali esistenti tradizionali, e soprattutto la maniera in cui hanno già iniziato a modificare le loro procedure. Questo approccio potrà avere una più ampia applicazione per le istituzioni culturali europee”.
“La giuria è stata colpita da come quello che inizialmente era null’altro che un’iniziativa popolare si sia evoluto in un elemento formale collocato al centro della pianificazione cittadina e regionale. Questo interfacciarsi di partecipazione dei cittadini con le finalità culturali e sociali è continuato nella messa a punto del programma”.
Abbiamo lavorato pensando al futuro. Lavorando per la prossima generazione.
Abbiamo elaborato un progetto politico. Ed orgogliosamente lo abbiamo presentato all’Europa e spiegato ai commissari.
Loro hanno capito. Ora tocca a noi non perdere la bussola.
Auguri Matera!
Intervento dell’onorevole Cosimo Latronico (Forza Italia) al consiglio comunale aperto per Matera 2019
“Gli investimenti pubblici per Expo’ sono stati di un miliardo e trecento milioni di cui 800 milioni di stanziamento nazionale. Matera capitale europea della cultura 2019 merita di diventare una sfida nazionale di cui il governo nazionale si deve fare carico in modo concreto stanziando risorse e strumenti di supporto compreso l’allentamento del patto di stabilità sia per consentire la realizzazione degli investimenti necessari per preparare la città di Matera ed il territorio che per dotarsi di strutture tecniche amministrative adeguate ” . Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico ( FI ) partecipando al consiglio comunale di Matera indetto a distanza di un anno dalla proclamazione della città a capitale europea della cultura nel 2019. “Se e’ vero che Matera e’ la sfida del Mezzogiorno ora attendiamo che il governo nazionale assuma gli atti necessari per passare dagli annunci alla realtà . Abbiamo già proposto in parlamento emendamenti in questa direzione proporremo ancora norme tese a questo obiettivo sperando che incrocino la disponibilità del governo Renzi”.
Matera 2019, nota Giordano (Ugl) ad un anno dalla proclamazione a Capitale Cultura.
“Ad un anno dalla proclamazione, la fase di fidanzamento è conclusa, Matera non può essere una sposa con le scarpe sbagliate, non si può scherzare! Come ogni sposa ha la sua scarpa del cuore o, per meglio dire, per ogni sposa c’è una scarpa perfetta, capace di renderla meravigliosa, sostenerla e valorizzarla per l’intera giornata del matrimonio, anche la Basilicata deve coronare questa festa collettiva sapendo approfittare spendendoli bene i 28 milioni di euro assegnati alla città”.
E’ il commento di Pino Giordano, segretario provinciale dell’Ugl di Matera per l’occasione del consiglio comunale di Matera indetto a distanza di un anno dalla proclamazione della città a capitale europea della cultura nel 2019.
Per il sindacalista, “deve essere ora l’occasione giusta per dare risposte anche a tutte le persone che sono in mobilità, ex lavoratori di imprese che hanno chiuso i battenti dopo aver usufruito di contributi regionali e statali. Per l’Ugl – aggiunge – fa sorridere a Matera sapere che in Italia si dibatte di alta velocità o alta capacità quando in Basilicata il treno non c’è oppure è lentissimo. Matera 2019 dovrà caparbiamente significare anche risolvere la situazione occupazionale e produttiva che da anni investe la Basilicata, indispensabile ridefinire con estrema chiarezza il ruolo degli osservatori provinciali sulla reindustrializzazione, conditio sine qua per il rilancio definitivo di tutto il territorio, cuore e motore del nostro futuro economico. L’Ugl continua come sempre – prosegue Giordano – a denunciare che non servono slogan, tavoli, task force ma necessita un’attenzione alla situazione economica ed occupazionale delle famiglie colpa del fallimento della politica industriale lucana. A Matera è toccato un prestigioso riconoscimento finanziario – afferma ancora il segretario Ugl -, questa Amministrazione Comunale a firma De Ruggieri sarà senza ombra di dubbio capace nel dare risposte e soddisfazioni al territorio, sfruttando tale opportunità affinché tutto il materano risulti volano di prospettive e sviluppo dove anche la governance regionale deve saper programmare e governare per utilizzare nel migliore dei modi questa occasione. Questo è il momento giusto per il rilancio del territorio – conclude Giordano -, puntare su Matera tutto il Sud ora gioca parte della credibilità e del suo futuro”.
La fotogallery del consiglio comunale aperto per Matera 2019 (foto www.SassiLive.it)
17 OTTOBRE 2014-17 OTTOBRE 2015. UN ANNO DOPO LA VITTORIA PER IL 2019. IL SINDACO DE RUGGIERI : “IL SUD E’ TORNATO A PARLARE DOPO ANNI DI SILENZIO”. REPOR UFFICIO STAMPA COMUNE DI MATERA
“Appuntamenti come quello di oggi, con la seduta del consiglio comunale aperto, devono diventare seminari di proposte”. Così, oggi, il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, ha iniziato il suo intervento durante la seduta dell’assemblea consiliare al cine teatro Duni ad un anno dalla vittoria della città nella corsa a Capitale europea della cultura nel 2019, alla presenza del presidente della Regione, Marcello Pittella.
Il presidente del consiglio comunale ha sottolineato nel suo ringraziamento anche i numerosi studenti e scolari intervenuti con i loro insegnanti.
Il consiglio ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Davide Belgrano e Giuseppe Nicola Lasaponara, i due studenti dell’istituto Olivetti di Matera, morti l’8 ottobre scorso in un tragico incidente durante un volo in mongolfiera. Per tributare onore ai due giovani il sindaco ha annunciato che il Parco di Serra Rifusa si chiamerà “Parco degli angeli” in ricordo delle due vittime dell’incidente fatale.
Entrando nel merito dell’ordine del giorno monotematico sui primi 12 mesi trascorsi dalla vittoria della città, De Ruggieri ha poi tenuto un lungo intervento concluso con una standing ovation del pubblico tra cui erano presenti parlamentari lucani, consiglieri regionali, sindaci lucani e pugliesi, esponenti delle forze dell’Ordine, dell’associazionismo e delle scuole cittadine.
“Stiamo costruendo – ha spiegato – contatti istituzionali con i Governi nazionale e regionale, rapporti che si trasformino in alleanze consapevoli e convinte. Questa, per noi, è un’occasione epocale che coinvolgerà non soltanto le nostre comunità ma l’intero Paese. Alla Regione e alle strutture che si occupano di sviluppo nelle filiere di Governo nazionale, ci lega un rapporto ombelicale. Matera ha conquistato un potere contrattuale che cercheremo di attivare attraverso un rapporto diretto con l’Unione europea – ha aggiunto, annunciando – Il 5 novembre prossimo il commissario europeo per le Politiche regionali, Corina Cretu, sarà in città avviando da qui un percorso di contatti”.
Ricordando ciò che accadde un anno fa, il sindaco ha chiarito: “Ora è il momento di entrare nelle viscere delle questioni e per questo mi chiedo: come si diventa città europea se è ancora difficile il suo accesso senza ferrovie né strade? Come si fa a reggere all’urto dei visitatori con una struttura comunale inadeguata? Come si rende la città attrattiva se abbiamo il cappio del Patto di stabilità? Un nodo scorsoio che impedisce di trasformare Matera in una città dinamica e completa in cui è comodo vivere. Bisogna attivare un processo di riferimento con la città antica, rifinanziando la legge 771 che fu un prodotto comunitario prima che nazionale. Servono investimenti in questa città dove diventi utile produrre con Zone economiche speciali dove il vantaggio fiscale viene concentrato su innovazione e high tech. Matera deve diventare – ha proseguito il sindaco – massa critica, città che rappresenta un intero Paese”. Riferendosi, poi, alla legge di Stabilità, De Ruggieri ha proseguito: “E’ in atto la discussione sulla finanziaria. Se non ci dovessero essere fornite le deroghe necessarie, come porteremo avanti un progetto così ambizioso? Né si può trascurare la necessità di rafforzare l’azienda comunale con strutture interne capaci di gestire e capitalizzare la vittoria; servono traiettorie normative confermate anche da precedenti giurisprudenziali che confortano la nostra richiesta, quella di una città dignitosa che ha raggiunto da sola questo risultato. Penso, dunque, a Milano con Expo 2015 ha ottenuto deroghe per le assunzioni, Roma per il prossimo Giubileo che ha avuto determine e delibere del Consiglio dei ministri e Lampedusa che travolta dalla presenza degli immigrati aveva bisogno di costruire servizi, strade e strutture di ospitalità tutte legate alla deroga del Patto di stabilità”.
L’intervento del sindaco si è poi soffermato sulle infrastrutture chiarendo che “Entro il 2018 sarà completato il percorso ferroviario che da Matera condurrà a Bari in 50 minuti. Credo, inoltre, sia necessario realizzare il primo tassello della trasversale Bari-Pollino. La Ferrandina-Matera-Gioia del Colle non è un mio capriccio ma una necessità territoriale. Matera ha un collegamento con l’autostrada a 28km, non possiamo ignorarlo. Dobbiamo tracciare il nostro percorso sulla visione di solidarietà meridionale. C’è in ballo un grande progetto che richiede apporti progettuali, finanziari, gestionali e di rendicontazione dei finanziamento europei in un circolo complessivo di alleanze e rapporti che faranno di Matera un polo pensante e operativo. Non abbiamo bisogno di commissari, perché dalla nostra parte c’è l’onestà”. Sulla Fondazione Matera-Basilicata 2019, il sindaco ha chiarito: “Con il direttore Paolo Verri, che ha avuto un momento di riflessione, ci sarà continuità di lavoro, in un rinvigorito spirito di trasparenza e lealtà”, passaggio confermato anche dallo stesso Verri collegato via Skype con l’assemblea per qualche minuto. Il direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019 ha subito ricordato i due ragazzi scomparsi l’8 ottobre con cui si trovava quella mattina prima della partenza, soffermandosi poi sulla sua decisione, al centro delle cronache di questi giorni.
“Si è fatto un po’ troppo clamore sul mio nome in questi giorni; ora ci tocca soprattutto lavorare – ha detto –
Abbiamo fiducia di poter lavorare in assoluta autonomia come in passato, con la stessa dedizione senza guardare a destra, sinistra o al centro ma solo verso i risultati per i nostri giovani e gli insegnanti con cui abbiamo lavorato in modo straordinario e assicurandogli che loro saranno il cuore di questo lavoro.
Adesso bisogna solo smettere di parlare e lavorare duramente come abbiamo fatto in passato”.
Nel corso della seduta è intervenuto anche il capogruppo del Pd, Salvatore Adduce che ha ripercorso ciò che era accaduto un anno fa, quando la città vinse mentre era alla guida dell’amministrazione comunale, ricordando inoltre l’incontro avuto con la commissione il giorno prima della decisione.
“La scelta di firmare l’accordo di programma fra Comune e Regione per 30 milioni, a pochi giorni dalla costituzione della Fondazione e dalla presentazione del dossier fu valutata come assunzione di responsabilità – e ha aggiunto – come uno degli atti più importanti che hanno contribuito alla nostra vittoria. Questa giornata deve essere un momento in cui ricordare gli elementi-cardine di questo grande successo”. Adduce ha poi sottolineato il ruolo svolto da iniziative coma Materadio, il progetto Coderdojo e Italia 2019 oltre a premi letterari e festival che si sono svolti in città. “Abbiamo lavorato pensando al futuro, elaborando un progetto politico nel momento in cui più bassa era la fortuna della politica”.
E’ intervenuta anche il consigliere Rossella Rubino che ha sostenuto: “Il 17 ottobre dello scorso anno, Matera fu scoperta grazie alla sua vittoria come era accaduto con l’America nel 1492. Tutti siamo stati caparbi a raggiungere questo risultato che appartiene a tutta la città e che dovrà essere custodito e valorizzato”, Nel suo intervento il consigliere ha sottolineato inoltre il ruolo svolto dagli ex sindaci Salvatore Adduce e Emilio Nicola Buccico.
La seduta è proseguita con gli interventi degli onorevoli Cosimo Latronico, Maria Antezza, di Gianpiero Perri direttore dell’Apt lucana, di Pio Acito disaster manager e di alcuni sindaci tra cui Pisticci e Altamura.
La parola è stata data anche ad alcuni cittadini che si sono soffermati sui problemi ambientali della città, sul caso della ricostruzione dell’ex scuola di via Bramante e su altre emergenze della città.
Particolarmente suggestivo, poi l’intervento di quattro alunni della scuola Padre Minozzi di Matera che, rivolgendosi al sindaco, gli hanno chiesto il significato di questo riconoscimento assegnato alla città e di poter ottenere strumenti digitali per le loro scuole.
Renzi-Pittella-De Ruggieri, siete riusciti a far “scadere” tutto l’entusiasmo che c’è stato un anno fa. Si è passati da un abbraccio collettivo di gioia ad uno sconforto derivante da una incertezza del futuro. Non c’è chiarezza politica; non c’è chiarezza sul progetto Matera 2019. Io che tanto ho voluto che il Dr. VERRI non abbandonasse il progetto da lui elaborato, sono il primo ad essere deluso perché lo ha accettato dopo gli insulti ricevuti da esponenti di rilievo della maggioranza. Pittella ha perso il treno per Potenza e vuole salire sulla Ferrari di Matera. Renzi che non glie ne frega nulla né di Pittella, né di De Ruggieri, né di Verri. Sono totalmente deluso al punto che potreste anche restituire il titolo fortemente voluto e conquistato da gente che ci credeva veramente. Ora ci sono solo parate di circostanza e tanta ipocrisia.
nino silecchia