Vincenzo Menzella, vice Presidente di Iniziativa Popolare e già assessore all’urbanistica e primo assessore ai Sassi del Comune di Matera negli anni Novanta, in una nota esprime alcune riflessioni sulle opportunità da cogliere grazie alla sperimentazione del 5G e in vista di Matera 2019. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Mentre ci si prepara a celebrare la distruzione cartacea della “città effimera” e alle grandi mostre sull'”ars excavandi”, sul “Rinascimento riletto”, finanche sulla “poetica dei numeri primi” (?), infine sul'”Osservatorio dell’Antropocene”, vedremo con quale coinvolgimento e quale chiarezza di comunicazione interna ed esterna, Matera sta probabilmente affacciandosi davvero alla sua quarta dimensione. Quella che, con nomenclatura un po’ abusata definiamo Industria 4 punto 0 e che riguarda le declinazioni più avanzate della tecnologia digitale. Mi riferisco ad un arsenale in continua evoluzione che ho lungamente sperimentato nella mia attività professionale in Telecom e che vedo proiettato nel futuro della Città Capitale della Cultura per effetto della sperimentazione avviata con l’investimento nella nuova generazione delle trasmissioni mediante il 5 G, formula che riassume tutte le promesse di una modernità, che, temo, Matera non sia ancora pronta ad utilizzare come una straordinaria occasione di sviluppo.
Ne sta parlando e vi sta operando l’assessore Enzo Acito il cui impegno a investire su S Rocco, come epicentro della digitalizzazione dei Sassi e dei vicinati come incubatori di imprese giovanili, meriterebbe di essere maggiormente condiviso e sostenuto. Mentre sembrano prevalere grida assordanti e litigiosita’ incomprensibili legate a questioni che appaiono lontanissime dagli interessi veri su cui la politica dovrebbe sentirsi in questo momento particolarmente concentrata.
Sembriamo vivere purtroppo un doppio registro. Quello della spettacolarizzazione degli eventi, raccolti in un cartellone virtuale, condiviso in maniera parziale e spesso incompreso, e quello del processo reale che sta portando in città energia, moduli comunicativi, tecniche trasmissive, dalla domotica, alla smart city,al impresa della cinematografia digitale, al cablaggio con rete fissa a 1 giga.
Due livelli che non dialogano, non si incontrano né interagiscono favorendo così quello spaesamento che ci allontana dagli obiettivi cui dovremmo guardare oltre la fatidica data del 2019.
La mancanza di un quadro di comando, oppure di semplice coordinamento rappresenta, come si vede, uno dei deficit più rilevanti.
Si tratta di una preoccupazione di cui intendiamo farci carico e che con il presidente di Iniziativa Popolare abbiamo rappresentato al Presidente della Regione in vista di una riflessione pubblica che svilupperemo con lui e con i protagonisti nelle prossime settimane. Coinvolgeremo le istituzioni e gli operatori così da tracciare mappe comuni e percorsi condivisi in funzione dell’unico obiettivo che merita di essere realizzato. Portare la città, come espressione di un territorio largo e partecipe, a vivere la dimensione piena della nuova modernita’. Quella che i Sassi le portano da secoli in dote.